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Quando anche a Sant’Angelo una targa dedicata agli internati militari?

di Lorenzo Rinaldi


Sono circa 3500 in provincia di Lodi i militari che durante la Seconda guerra mondiale vennero internati nei campi di concentramento nazisti in Germania, Polonia e Austria. Circa duecento di loro non fecero mai ritorno a casa, gli altri dopo il lavoro coatto rientrarono in Italia e per anni non fecero parola delle privazioni e delle violenze patite, dimostrando estrema dignità e riservatezza. A Lodi è nata da pochi anni la sezione locale della Associazione nazionale ex internati militari (ANEI) che sta promuovendo il ricordo dei tanti giovani soldati che dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 furono deportati. E’ già stato pubblicato il libro “Abbiamo detto no” (Pmp edizioni), che raggruppa le storie di alcuni di questi internati, tra cui due santangiolini, Domenico e Marino Vitaloni.

Targa internati militari

A Codogno in municipio è stata inaugurata alcuni mesi fa una targa alla memoria degli internati. E sabato 9 settembre a Lodi, in Broletto, nel corso di una affollata cerimonia, è stata inaugurata una seconda targa. E’ stato un momento molto intenso, con il sindaco di Lodi, il prefetto, i rappresentanti delle associazioni d’arma, tanti cittadini e soprattutto i parenti di alcuni degli internati. Proprio per onorare il loro ricordo, sarebbe bello che anche a Sant’Angelo venisse posta una targa, è un appello che rivolgiamo alle forze politiche attive in città e soprattutto al futuro sindaco.