Negli ultimi due secoli sono stati fatti grandi progressi nel settore manifatturiero; nuove tecnologie sono state introdotte nell’industria moderna, portando a un cambiamento significativo dei processi produttivi. Grazie a questi sviluppi, ora siamo in grado di produrre articoli su larga scala. Questo processo di cambiamento (o transizione) da un’economia artigianale a un’industria manifatturiera che utilizza macchine e tecnologie avanzate viene definita “Rivoluzione Industriale”. La Rivoluzione Industriale può essere suddivisa in quattro fasi che sono identificate come Industria 1.0, 2.0, 3.0, 4.0. e che hanno visto l’impiego di diverse fonti di energia.
L’Industria 1.0 rappresenta la prima rivoluzione industriale. Cominciò in Inghilterra, nel 18° secolo e copre il periodo dal 1760 al 1870 circa. Nell’ultimo periodo del XVIII secolo, la rivoluzione industriale si era già diffusa negli Stati Uniti. Questa era fu caratterizzata principalmente dalla meccanizzazione della produzione e dal vasto utilizzo di macchinari alimentati a vapore. Si passa quindi dall’artigianato alle fabbriche e all’aumento della richiesta di forza lavoro con tutte le problematiche relative. Infatti nel 1833, nel Regno Unito fu messo in atto il Factory Act per garantire il rispetto di standard elevati in tutti i luoghi di lavoro, garantendo la sicurezza e la protezione di tutti i lavoratori dipendenti.
La seconda rivoluzione industriale (Industria 2.0) iniziò nel XIX secolo, intorno agli anni ’70 dell’Ottocento. Prese inizialmente piede in Germania, Stati Uniti e Gran Bretagna. Furono inventate le macchine elettriche che, rispetto alle macchine ad acqua e a vapore, erano molto più efficienti, facili da usare e da mantenere e quindi molto più convenienti. L’industria 2.0 fu caratterizzata anche dall’utilizzo del petrolio, dell’acciaio, da estese reti telegrafiche e ferroviarie che hanno facilitato un sistema di trasporto più veloce e consentito una comunicazione e un trasferimento di informazioni più rapidi. Con la creazione delle catene di montaggio è stata più semplice la produzione di articoli in maggiori volumi e di migliore qualità, riducendo di conseguenza la forza lavoro necessaria. Tra le persone che svilupparono strategie e tecniche innovative ci fu Frederick Taylor, un ingegnere meccanico americano che studiò nuovi modelli produttivi, migliorando l’efficienza del lavoro ed ottimizzando il tempo del lavoratore.
L’Industria 3.0. La terza rivoluzione industriale è anche comunemente chiamata “Rivoluzione digitale”. Ha inizio nel XX secolo, intorno agli anni ’50 con la realizzazione dei primi computer (ancora a valvole) e poi l’introduzione dei transistor e dei circuiti integrati che ha promosso l’automazione nei processi di produzione. Il crescente utilizzo dei computer ha portato allo sviluppo del software, i programmi che permettono di gestire l’elettronica (hardware). Si sono quindi automatizzati i processi gestionali, la gestione dei magazzini e la spedizione delle merci. Con l’avvento dei microprocessori c’è stata quindi l’introduzione della telefonia cellulare, lo sviluppo della robotica e, all’inizio degli anni ‘90, Internet. L’Industria 3.0 è presente ancora oggi. La maggior parte delle fabbriche e delle industrie di produzione attuali si trovano a questo livello di evoluzione. Ed è grazie all’invenzione di queste tecnologie che ora possiamo automatizzare interi processi produttivi.
Nel 2011 si è incominciato a parlare di Industria 4.0. Lo sviluppo di sistemi di comunicazione sempre più affidabili e veloci e l’evoluzione dei sistemi software sempre più “intelligenti” ha consentito di realizzare fabbriche, dove tutta la produzione è quasi completamente automatizzata. Sistemi di produzione, persone e componenti, dislocati anche in siti differenti, comunicano grazie a una rete unica che utilizza sia la rete fissa che la rete mobile.
Questa quarta rivoluzione è caratterizzata dallo sviluppo di nuove tecnologie: Cloud Computing, IoT (Internet of Things), Big Data, VR (Realtà Virtuale), stampa 3D, AI (Intelligenza Artificiale). Un altro aspetto importante dell’Industria 4.0 è legato alla necessità di avere fonti di energia alternative al petrolio e sostenibili dal punto di vista ambientale.
Di tutte queste tecnologie e degli sviluppi legati all’Industria 4.0 tratteremo in un prossimo articolo.
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