Appuntamenti d’Arte alla Sala Girona

Nuove conferenze curate dal prof. Walter Pazzaia

di Giancarlo Belloni

“Ci sono due spagnoli, due francesi e due italiani…” sembra l’inizio di una barzelletta invece è il titolo di una bella storia, quella degli Appuntamenti d’arte che ritornano a Sant’Angelo grazie alla iniziativa della Associazione Ruggero Sali. La precedente iniziativa, a cura della Pro Loco CET, si era conclusa con grande successo di pubblico nel novembre 2022. In quell’occasione i santangiolini ebbero l’opportunità di conoscere ed apprezzare le competenze del relatore, il prof. Walter Pazzaia, in una rassegna intitolata “5 grandi artisti per 5 capolavori” che andava da Giotto a Caravaggio passando per Piero della Francesca, Leonardo da Vinci e Michelangelo. Negli incontri di questa edizione autunnale il professor Pazzaia riprende lo schema delle precedenti conferenze concentrandosi però su autori che vanno dal Seicento al Novecento e su opere significative, in qualche modo capaci di creare una cesura con la tradizione pittorica e di essere fonte di ispirazione per altri artisti. Il ciclo di incontri è iniziato con l’analisi del quadro Las Meninas, capolavoro del 1656 del pittore andaluso Diego
Velásquez, conservato al Museo del Prado di Madrid. Si tratta di un’opera enigmatica che ancora oggi pone tante domande e che tanta curiosità ha destato anche nel folto pubblico accorso alla Sala Girona il 27 settembre. Il secondo spagnolo (presentato l’11 ottobre) è Pablo Picasso con il suo Les demoiselles
d’Avignon, dipinto nel 1907 dopo una lunga gestazione che ha visto più di duecento schizzi. Tacciato di immoralità dalla critica del tempo (il quadro rappresenta
cinque prostitute) oggi è considerato il manifesto del Cubismo ed è esposto al MoMA
di New York. I due francesi di questa rassegna sono invece Edouard Manet con la sua Colazione sull’erba del 1863 (Museo d’Orsay di Parigi) presentato il 25 ottobre e Eugène Delacroix con La Libertà che guida il popolo del 1830 (Museo del Louvre di Parigi). Manet oggi è considerato uno dei più grandi pittori della storia dell’arte e precursore dell’impressionismo. Una fama che nella sua breve vita non poté godersi: la Colazione sull’erba, quando fu presentata, venne definita uno “spregevole insulto alla morale borghese”. La Libertà che guida il popolo - illustrata nell’incontro dell’8 novembre - è invece l’opera più celebre di Delacroix che con questo dipinto volle esaltare la lotta per la libertà dei parigini, insorti in armi nel 1830 contro l’autoritarismo del re Carlo X. Viene considerato il primo quadro “politico” della storia della pittura moderna e ispiratore della Statua della Libertà di New York. Il popolo è il soggetto anche dell’opera del primo italiano in rassegna: Giuseppe Pellizza da Volpedo (appuntamento del 22 novembre) col suo Il quarto Stato dipinto nel 1901
e oggi visibile nella Galleria d’Arte Moderna di Milano. Un popolo che avanza con
fermezza e dignità che deve aver spaventato molti: dopo la prima mostra del 1902 molti comitati espositivi, temendo la pericolosità del soggetto, rifiutarono
di esibire il quadro; Pellizza riuscì a vedere la propria opera esposta in un’altra
mostra solo nel 1907 a Roma, poco prima di suicidarsi non ancora quarantenne. Il quarto Stato fu poi esposto a partire dal 1920, ma negli anni Trenta, sotto il fascismo, fu confinato nei depositi della Galleria d’Arte Moderna di Milano da
dove riemergerà solo alla metà degli anni Cinquanta. L’ultimo incontro (la sera
del 6 dicembre) è con Lucio Fontana e i suoi famosi tagli nella tela. Si tratta del ciclo di opere denominate Concetto spaziale – Attese.
Argentino ma naturalizzato italiano, Fontana è un altro che si è attirato inizialmente le perplessità del pubblico con le sue tele bucate o tagliate, chiamate “concetti spaziali”. Tele che hanno poi raggiunto quotazioni altissime,
riconoscendo dietro quel gesto il percorso concettuale che ha portato Fontana a
superare quanto fatto nella storia dell’arte prima di lui: dopo che le avanguardie artistiche avevano messo in discussione tutti gli elementi classici della pittura, Fontana ha saputo spingersi oltre. Oltre la tela, che egli arriva a penetrare e lacerare.
Quella degli Appuntamenti d’Arte si è dimostrata una iniziativa in grado di intercettare la richiesta di cultura espressa da molti concittadini e che merita il plauso e il ringraziamento agli organizzatori.