In questo secondo articolo (il primo articolo è stato pubblicato sul numero de “Il Ponte” di Novembre-Dicembre 2023, https://www.ilpontenotizie.it/archivio-file/2023/5-2023/articoli-5-2023/06-5-2023.htm) cercheremo di chiarire alcuni concetti relativi al Cloud Computing (traducibile in elaborazione nella Nuvola) e all’IoT – Internet of Things (Internet delle cose) che sono alla base di altre tecnologie quali Big Data e Intelligenza Artificiale.
Per capire meglio questi concetti dobbiamo partire proprio dalla nascita di Internet e dal significato della parola WEB (in inglese ragnatela, intreccio).
Internet è infatti una rete di computer, tutti collegati tra di loro, che coprono ormai in vari modi tutta la superficie del mondo da cui il WWW (World Wide Web - ragnatela estesa in tutto il mondo).
Immaginate una rete da pesca dove ogni nodo è un computer o addirittura un edificio pieno di computer chiamato Data Center e i collegamenti sono cavi in fibra ottica o al limite collegamenti satellitari.
Ognuno di noi si collega a questa rete con il suo computer, tablet o smartphone tramite il wi-fi di casa o la rete cellulare e negli uffici tramite reti locali.
In tutti questi computer sparsi sulla rete sono archiviati i miliardi di informazioni a cui accediamo tramite le varie applicazioni.
Con il tempo e l’evoluzione tecnologica la velocità di accesso a Internet è sempre aumentata partendo dai 56Kbit/s (56.000 bit al secondo) dei modem di 20 anni fa ai Gigabit/s (Miliardi di bit per secondo) di oggi. La rete cellulare, per esempio consente di avere velocità massime di 1 Gigabit/s con la tecnologia 4G e di arrivare a 20 Gbps con la nuova rete 5G.
L’aumento della velocità di trasmissione ha permesso di avere in Internet l’utilizzo dei video, delle trasmissioni televisive in tempo reale o in differita, ma anche di poter mettere sui “computer della rete” applicazioni pubbliche o private che possono essere utilizzate velocemente anche da remoto.
Per fare alcuni esempi abbiamo la posta elettronica, l’Home Banking (accesso al nostro conto corrente), ma anche l’accesso all’INPS, all’Agenzia delle entrate, agli acquisti via Internet per esempio su Amazon, ai supermercati o dei biglietti ferroviari o teatrali.
Anche le aziende hanno approfittato di questi sviluppi spostando le loro applicazioni dai server aziendali (computer più potenti che permettono l’accesso a più utenti contemporaneamente) e installandole in spazi noleggiati sui computer della rete.
In questo modo è stato possibile organizzare lo “Smart Working” permettendo ai propri dipendenti di lavorare da casa, organizzando anche riunioni virtuali. Tutto questo è il "Cloud Computing” perchè le applicazioni non sono più localizzate in un posto definito, ma sono all’interno della “Nuvola” in Internet.
Internet of Things (IoT) o Internet delle cose è il collegamento a Internet degli oggetti e lo sfruttamento di Internet per comunicare con questi oggetti.
L’esempio più immediato è il nostro smartphone che trasmette la nostra posizione e che riconosce i posti che visitiamo, o la strada che percorriamo. In casa abbiamo la caldaia, la lavatrice, il frigorifero, le luci, le telecamere che possono essere pilotate da remoto attraverso interruttori, sensori e dispositivi intelligenti. Il contatore della luce e del gas, le autovetture, i camion possono essere monitorati tramite App. Le autovetture a noleggio, le abitazioni date in affitto possono avere serrature controllabili da remoto.
Un altro esempio pratico è la gestione dei distributori automatici che tramite l’IoT trasmettono al centro di controllo la situazione delle bottiglie o delle merendine in modo da poter ricaricare gli scomparti prima che la merce si esaurisca.
È sempre più frequente vedere dispositivi medici basati sull’IoT come orologi intelligenti o erogatori di farmaci che permettono ai dottori di monitorare i pazienti a distanza. È dagli strumenti chirurgici “smart” che giungono tuttavia i progressi più suggestivi della telemedicina, specie per i pazienti che si trovano in zone poco raggiungibili o sottosviluppate. Con questi strumenti i medici possono collegarsi da remoto con alcuni dei migliori chirurghi del mondo ed effettuare così interventi chirurgici guidati, diagnosi a distanza e persino monitorare i pazienti nella fase critica dell’anestesia.
Ma nell’industria sono ormai tantissime le applicazioni che permettono alle macchine di essere controllate in tempo reale o di comunicare lo stato della lavorazione per sincronizzare le varie fasi di un processo produttivo anche tra stabilimenti diversi.
Tutti questi apparati trasmettono dati e informazioni che possono poi essere elaborate e analizzate.
Nel 2021 i dispositivi di IoT presenti nel mondo superavano quota 10 miliardi e secondo le previsioni entro il 2025 i dati generati a livello globale supereranno i 73mila miliardi di gigabyte (1 gigabyte = 1 miliardo di caratteri). Questa mole di dati, archiviata sui computer della rete, è alla base di altre tecnologie di cui parleremo nei prossimi articoli: Big Data e AI-Intelligenza artificiale.
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