Il Ponte di Sant'Angelo Lodigiano Foglio d'informazione locale

Sant’Angelo al voto l’8 e 9 giugno con tre candidati sindaci

I cittadini sono chiamati a scegliere fra
Marika Bottazzi, Omar Damiani e Cristiano Devecchi

di Lorenzo Rinaldi

Tra il 10 e l’11 maggio prossimo scadrà la finestra per poter presentare le liste e i candidati sindaci. A meno di clamorose sorprese, per nulla prevedibili nel momento in cui scriviamo, saranno tre i candidati sindaci che si contenderanno la poltrona più alta di palazzo Delmati il prossimo 8 e 9 giugno. In rigoroso ordine alfabetico si tratta di Marika Bottazzi, Omar Damiani e Cristiano Devecchi.
Nelle scorse settimane Diego Di Sopra, che in precedenza aveva annunciato la sua candidatura a sindaco per Forza Nuova, ha ufficializzato il proprio ritiro, scegliendo di sostenere Bottazzi.

I tre candidati
Vediamo dunque brevemente il quadro che si troveranno davanti gli elettori.
Marika Bottazzi, assessore al bilancio della giunta uscente, è la candidata sindaca per la coalizione di centrodestra che vede uniti Forza Italia, Fratelli d’Italia e la lista civica Sant’Angelo Libera.
Omar Damiani, consigliere comunale di opposizione uscente, già candidato sindaco nel 2021, si ricandida alla guida della lista civica Voltiamo Pagina, che è espressione dell’area di centrosinistra pur non avendo simboli di partito nel logo.
Cristiano Devecchi, già vicesindaco ai tempi della giunta Carlin, poi assessore e commissario della Provincia di Lodi, si candida con una lista civica che pesca nel centrodestra e che è sostenuta da Lega, Sant’Angelo Nostra (la formazione dell’ex sindaco Carlin), Sant’Angelo Tricolore e dal Laboratorio di idee Sant’Angelo 2030, di fatto la piattaforma con la quale Devecchi ha avviato la corsa a sindaco nella seconda metà del 2023.
Si vota l’8 e il 9 giugno 2024 e a Sant’Angelo, essendo un comune sotto i 15mila abitanti, non è previsto il ballottaggio. Diventerà sindaco il candidato che incasserà più voti. Trattandosi di un comune sotto i 15mila abitanti ogni candidato si presenterà con un solo simbolo (un cerchio) all’interno del quale saranno indicati i gruppi che lo sostengono. Votando il simbolo, si vota dunque il candidato sindaco.

L’affluenza alle urne
Rispetto alle elezioni del 2021 la campagna elettorale in corso è decisamente più frizzante (un buon segno) e il coinvolgimento della città ci pare decisamente aumentato. Nel 2021 i candidati sindaci erano solo due, Maurizio Villa per il centrodestra e Omar Damiani per il centrosinistra. Villa, sindaco uscente, si era imposto con il 70,8 per cento contro il 29,2 dello sfidante, tuttavia l’affluenza alle urne era stata molto bassa e questo aveva acceso un certo grado di preoccupazione circa il disinteresse dei cittadini verso il bene pubblico.
Oggi questo disinteresse appare meno evidente e la speranza è che il prossimo 8 e 9 giugno l’affluenza alle urne possa tornare a superare il misero 50 per cento registrato nel 2021, quando un santangiolino su due non si era recato a votare per eleggere il proprio sindaco.

I programmi elettorali

La città arriva al voto da un lungo periodo di commissariamento e con tanti problemi da risolvere. Uno su tutti, avvertito sia dal centrodestra che dal centrosinistra, è la sicurezza, che ha monopolizzato le prime settimane di campagna elettorale.
L’auspicio è che da qui a giugno i candidati riescano a fornire la loro idea di città in maniera più completa. E dunque, se davvero una delle urgenze è la sicurezza - alla quale ci permettiamo di aggiungere il decoro pubblico, la pulizia e il rispetto delle regole - sarà necessario affrontare anche altri temi. Esiste, solo per fare un esempio, l’ampio fronte dei servizi, che non sempre sono all’altezza di una città di 13mila abitanti. Così come sarà assolutamente necessario rivitalizzare il tessuto sociale, ridare slancio e sostegno alle tante associazioni, intessere un reale e positivo rapporto di collaborazione con il prezioso mondo delle parrocchie, occuparsi dei giovani (il tema della dispersione scolastica e della devianza non si può relegare a mero ordine pubblico) e garantire aree verdi adeguate e accessibili anche per migliorare la qualità della vita. Importante sarà poi pensare a dotare nuovamente Sant’Angelo di spazi pubblici (la sala Girona è totalmente inadeguata!) e riempire le strutture comunali oggi vuote, pensiamo solo all’ex municipio di viale Partigiani.
L’elenco potrebbe proseguire, ci limitiamo a un ultimo appello: oggi Sant’Angelo vive un drammatico problema di mancata integrazione delle comunità straniere; nel rispetto dei diritti e dei doveri di ognuno occorrerà affrontarlo con coraggio e idee innovative, seguendo la strada della legalità e del buon senso, senza “capi-popolo” ma nel rispetto sacrosanto dei ruoli e dei valori condivisi sui quali si basa la nostra società. Altrimenti nei prossimi anni pagheremo un conto salatissimo in termini di tensioni sociali.





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