Il Ponte di Sant'Angelo Lodigiano Foglio d'informazione locale

Cristiano Devecchi è il nuovo sindaco di Sant’Angelo

Eletto con il 53,78 per cento dei consensi, seconda Bottazzi (26,54) e terzo Damiani (19,67)
Nuova giunta: vicesindaca Eleonora Boneschi, gli altri assessori sono
Fabio Bellani, Rosita Sali, Matteo Altomonte e Gianni Sgualdi

di Lorenzo Rinaldi

Cristiano Devecchi, classe 1970, è il nuovo sindaco di Sant’Angelo Lodigiano. Subentra al commissario straordinario Attilio Carnabuci, che ha retto per 18 mesi il Comune dopo le dimissioni del primo cittadino Maurizio Villa. Devecchi, già vicesindaco tra il 2002 e il 2007 e poi assessore provinciale e commissario della Provincia di Lodi, ha conquistato 3021 voti (53,78 per cento), superando ampiamente Marika Bottazzi (1491 voti, 26,54 per cento) e Omar Damiani (1105 voti, 19,67 per cento). Si è votato sabato 8 e domenica 9 giugno, in una tornata elettorale amministrativa (cui sono state abbinate le elezioni europee) che in provincia di Lodi ha visto il rinnovo di ben 45 consigli comunali su sessanta e l’elezione diretta di altrettanti sindaci.

A Sant’Angelo si sono recati alle urne per le amministrative 5798 elettori su un totale di 9345 aventi diritto, per un’affluenza pari al 62,04 per cento, in crescita di una decina di punti rispetto all’elezione del precedente sindaco. I voti validi, se si considerano 102 schede nulle e 79 schede bianche, sono stati 5617. Fin dalle prime operazioni di scrutinio, lunedì 10 giugno, la vittoria di Devecchi è apparsa chiara, con un evidente distacco da Bottazzi e Damiani. In pratica, un santangiolino su due che si è recato a votare ha scelto Devecchi, mentre Bottazzi e Damiani si sono dovuti dividere il restante cinquanta per cento.

Nei prossimi cinque anni dunque amministrerà Sant’Angelo una coalizione civica di centrodestra, sostenuta dal Laboratorio di Idee lanciato nella seconda metà del 2023 da Devecchi, dalla Lega, da Sant’Angelo Nostra (il movimento dell’ex sindaco Giuseppe Carlin) e da Sant’Angelo Tricolore, a cui fa riferimento Eugenio Carriglio. L’altra formazione di centrodestra che si era presentata agli elettori, e che non è stata premiata, era quella di Bottazzi, sostenuta da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Sant’Angelo Libera, fondata da due assessori ex leghisti della giunta Villa. Damiani si presentava con una lista civica di centrosinistra, Voltiamo Pagina: nel simbolo non era presente il Partito democratico, ma l’appoggio Dem era chiaro.
Detto dell’affluenza e dei voti attribuiti alle liste dei tre candidati sindaci, l’esito del voto si è giocato e molto anche sulla solidità dei candidati al consiglio comunale. I dati dimostrano in maniera plastica che la lista è stata una delle ragioni decisive della vittoria di Devecchi. Vediamo perché: nella lista di Devecchi ci sono ben 14 candidati che hanno ottenuto più di cento preferenze (e tra questi, ben 8 hanno raggiunto o superato quota 180); in quella di Bottazzi solamente due, in quella di Damiani nemmeno uno. In generale, il candidato al consiglio comunale più votato è stato il giovane Fabio Bellani, con un risultato personale davvero brillante (377 preferenze) che rimanda ai tempi della politica del passato; Eleonora Boneschi ha ottenuto 272 preferenze (seconda nella lista di Devecchi per numero di preferenze), seguono nella medesima lista Rosita Sali (254) e Giuseppe Carlin (197). Nella lista Bottazzi strappa il maggior numero di preferenze il vicesindaco uscente Antonio Lucini (144) seguito dall’assessore all’istruzione uscente Luisella Pellegrini con 101. Nessun candidato della lista Damiani arriva a cento preferenze: la migliore, Alice Malinverni, si ferma a 99.
È interessante anche verificare come si è evoluto il voto nelle undici sezioni in cui era suddivisa geograficamente Sant’Angelo. Devecchi ha vinto in tutte le sezioni: il picco nella sezione 11 (56,93 per cento), il minimo nella sezione 2 (47 per cento). Bottazzi è rimasta sempre a distanza e anzi in due sezioni (6 e 7) è stata superata, sebbene di poco, da Damiani.
La vittoria di Devecchi è soprattutto la vittoria del candidato sindaco e della lista. L’effetto delle concomitanti elezioni europee non si è sentito: Fratelli d’Italia - che sosteneva Bottazzi - a Sant’Angelo è risultato il primo partito alle europee con il 40 per cento ma alle amministrative non ottiene nemmeno un consigliere comunale e porta a casa un fallimento colossale. Ragionamento inverso per la Lega: perde terreno rispetto alle precedenti politiche ed europee, ma il suo candidato sindaco Devecchi vola oltre il 53 per cento.
Il risultato dell’8 e 9 giugno è frutto anche di come si è arrivati al voto. Devecchi è partito da lontano: nella seconda metà del 2023 a fronte dello stallo dei partiti del centrodestra ha lanciato il Laboratorio di idee, di fatto costruendo la sua candidatura con il beneplacito dei piani alti della Lega. Poi cammin facendo ha aggregato gli altri pezzi della coalizione. Fratelli d’Italia e Forza Italia si sono mosse forse troppo tardi, quando la corsa di Devecchi era già lanciata, e, probabilmente anche a fronte di alcuni veti di quest’ultimo (no ad esponenti dell’ultima amministrazione Villa), hanno deciso la corsa autonoma candidando Marika Bottazzi, esponente di Forza Italia e assessore al bilancio della giunta Villa e costruendo una lista con diversi ex dell’ultima esperienza amministrativa. Per stessa ammissione di esponenti di Forza Italia, a Sant’Angelo ci si è mossi forse fuori tempo massimo, lasciando per mesi campo libero a Devecchi: il risultato finale è chiaro.
Quanto al centrosinistra, a Sant’Angelo sempre in difficoltà, Voltiamo Pagina esce ridimensionata. A incidere sul risultato deludente, sicuramente, una lista che si è rivelata elettoralmente poco incisiva: basta considerare che al netto di Alice Malinverni, tutti gli altri candidati non sono andati oltre le 74 preferenze del giovane Luca Cutillo (il secondo) e ve ne sono ben sette che non hanno raggiunto nemmeno quota 30. Non ha pagato - dati alla mano - l’appello agli elettori stranieri fatto negli ultimi giorni di campagna elettorale.
Il consiglio comunale, insediatosi ufficialmente venerdì 21 giugno, risulta così composto. Maggioranza (oltre al sindaco): Eleonora Boneschi, Rosita Sali, Giuseppe Carlin, Benedetta Maschi, Matteo Altomonte, Stefano Pozzi, Elisabetta Ferrari, Cristiano Bassi, Giovanni Sgualdi, Rosita Cerioli. Per le opposizioni: Marika Bottazzi, Antonio Lucini e Luisella Pellegrini; oltre a Omar Damiani e Alice Malinverni.
Definita anche la giunta. Eleonora Boneschi vicesindaca, con deleghe a istruzione e attuazione del programma. Gli altri assessori sono Fabio Bellani (giovani, sport e turismo), Rosita Sali (servizi sociali, commercio e cultura), Matteo Altomonte (lavori pubblici, urbanistica ed edilizia privata) e Gianni Sgualdi (ambiente, patrimonio e decoro). Il sindaco mantiene le deleghe a bilancio e personale. Previsto un consulente esterno per la sicurezza.
L’ultima riflessione attiene alla campagna elettorale, che certamente ha rinvigorito un poco un tessuto politico che appariva sfilacciato, anche a causa di un lungo e sfibrante commissariamento. Si sono affacciati anche numerosi giovani: la speranza è che il fermento registrato nella primavera del 2024 possa essere coltivato.
Tre i confronti tra i candidati sindaci. Il primo organizzato da commercianti e artigiani, nel quale non sono emersi elementi particolarmente interessanti e i candidati non si sono distanziati poi molto rispetto alla piattaforma programmatica fornita dagli organizzatori. Il secondo dibattito - aperto al pubblico - è stato organizzato da Il Ponte e da Il Cittadino in una sala Girona stracolma (il maltempo ha impedito di usare il giardino esterno). Il terzo dibattito è stato organizzato da Radio Sant’Angelo in diretta Facebook. Il tema portante della campagna elettorale è stato quello della sicurezza, oggi ai minimi storici a Sant’Angelo. Ma non sono mancati riferimenti al decoro, alla socialità, al mondo dello sport e del sociale e all’integrazione (mancata, auspicata, in cammino, a tratti assai difficoltosa).
Chiudiamo con un auspicio e cioè che nel rispetto dei ruoli e dell’esito delle urne maggioranza e opposizione possano lavorare in un clima di reciproco rispetto e di legittimazione, lasciando da parte tensioni che si sono registrate nei mesi della campagna elettorale ma che se continuamente alimentate non porteranno da nessuna parte. Come ha saggiamente suggerito Enrico Vignati, un santangiolino di buon senso che da anni amministra il Comune di Inverno e Monteleone, Sant’Angelo potrà risollevarsi solo se tutti - nel rispetto dei ruoli e senza fare sconti da parte delle opposizioni - guarderanno a un obiettivo comune, che è quello del bene collettivo in una fase storica durissima per la nostra città. Buon lavoro a tutti!






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*Le preferenze sono indicate in termini assoluti e non tengono conto del rapporto tra il numero delle preferenze e il numero dei voti complessivi raccolti dalla lista. Nel caso si volesse analizzare quest’ultimo indicatore, a solo titolo esemplificativo, le preferenze ottenute da Fabio Bellani rappresentato l’11,3 per cento sul totale dei voti della lista Devecchi e le preferenze ottenute da Alice Malinverni rappresentano il 10,9 per cento sul totale dei voti della lista Damiani