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Addio a monsignor Carlo Ferrari

Illuminato parroco che ha scritto un pezzo della storia (anche civile) di Sant’Angelo e

di Lorenzo Rinaldi

Si è spento lo scorso 6 giugno a Lodi monsignor Carlo Ferrari. Aveva 94 anni. Una figura che ha scritto parte della storia di Sant’Angelo e che ha plasmato la città sia sotto l’aspetto pastorale che civile.
Nato a Villanova del Sillaro il 25 maggio 1930, è stato ordinato sacerdote il 28 febbraio 1953 in anticipo sui tempi, perché era atteso a Pesaro a un primo importante incarico, quello di segretario del vescovo Carlo Borromeo, che rivestì tra marzo e ottobre del medesimo anno.
Studente dell’Università Gregoriana di Roma tra 1953 e 1956, insegnante nello Studio Teologico del Seminario Vescovile, assistente in Curia tra 1956 e 1969, è stato vice assistente diocesano delle Acli (tra 1956 e 1961). E ancora, presidente O.D.A.- Opera diocesana assistenza (tra il 1961-1968), assistente diocesano degli uomini dell’Azione Cattolica e a lungo presidente della sezione sociale dell’Istituto lombardo di pastorale (tra il 1970 e il 1987).

Monsignor Ferrari è stato parroco di Santa Maria della Clemenza e San Bernardo a Lodi per 16 anni, tra il 1969 e il 1985. Poi la nomina a Sant’Angelo, alla guida della parrocchia della basilica, dedicata ai santi Antonio Abate e Francesca Cabrini, nella quale è rimasto per un lungo e fruttuoso periodo,
tra il 1985 e il 2006, rappresentando indiscutibilmente un elemento centrale della comunità ecclesiale e civile, promuovendo con intelligenza grandi cambiamenti e valorizzando il prezioso patrimonio parrocchiale. Tra i ricordi, impossibile non partire dagli imponenti restauri della basilica, che hanno riportato agli antichi splendori uno dei principali monumenti cittadini (celebre una sua fotografia sul campanile durante i cantieri), per seguire poi con la riqualificazione dell’oratorio San Luigi e con l’attenzione costante riversata sulla casa di riposo parrocchiale, dedicata a Santa Cabrini, di cui è stato presidente e per la quale ha speso grandi energie: sotto la sua guida, la struttura è stata più volte ammodernata per stare al passo con i tempi ed è diventata una delle aziende più grandi e importanti di Sant’Angelo. Con slancio, generosità e un pizzico di azzardo (tipico dei grandi uomini) monsignor Ferrari ha trasformato e preservato spazi importanti di Sant’Angelo: è stato un vero trascinatore in grado di infiammare i cuori e le menti.

Il legame con la casa di riposo non si è praticamente mai interrotto, tanto che, alla fine dell’esperienza da parroco, è rimasto cappellano della struttura dal 2006 al 2020, spendendo qui una parte significativa del suo servizio pastorale, con encomiabile generosità. Sempre a Sant’Angelo, è stato fondatore con il dottor Giancarlo Bertolotti del Centro aiuto alla vita.
Monsignor Ferrari lascia dunque ampie tracce nella vita religiosa, sociale e civile della nostra città. Fra i tanti meriti, va ricordato l’impulso al Gruppo di impegno sociale, di cui è stato coordinatore: ha raggruppato attorno alla sua persona tanti santangiolini validi con i quali affrontare i grandi temi della società e i suoi cambiamenti. Chi ebbe la fortuna di frequentare quei momenti di incontro ricorda le riflessioni di un sacerdote dalla solida preparazione, attorno, ad esempio, alle Encicliche e agli interventi in ambito sociale della Chiesa. Monsignor Ferrari è stato anche promotore del Foglio di informazione locale e, più in generale, ha contribuito a far emergere figure nuove e preparate che, almeno sulla carta, avrebbero potuto rappresentare parte della nuova classe dirigente in un’epoca di grandi cambiamenti.
Giornalista, è stato anche un moderno comunicatore. Ha rivestito l’incarico di presidente della cooperativa di TeleRadioLodi (dal 1975 al 1996), presidente del consiglio di amministrazione della Editoriale Laudense, editore de “Il Cittadino”, tra il 1980 e il 1995, e presidente di Publimedia, concessionaria di pubblicità de “Il Cittadino”, tra il 2007 e il 2013.
La sua scomparsa ha destato profondo cordoglio in tutta la diocesi. Tanti i santangiolini che hanno fatto visita alla camera ardente aperta a Lodi. I funerali sono stati celebrati dal vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti sabato 8 giugno nella cattedrale di Lodi gremita di fedeli, compresi numerosi santangiolini che hanno tributato a monsignor Ferrari l’ultimo commosso omaggio.






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