Il Ponte di Sant'Angelo Lodigiano Foglio d'informazione locale

La Post@ del Ponte

Le lettere pubblicate nella Posta sono quelle che trattano argomenti di interesse generale, nelle quali si possano riconoscere le istanze della cittadinanza. Le lettere vanno inviate all’indirizzo mail info@ilpontenotizie.it o lasciate presso la libreria Vittoria.

A proposito di Ecowatt di Castiraga Vidardo

Cari amici de “Il Ponte” Sant’Angelo Lodigiano
Apprezziamo molto l’attenzione che, costantemente, dedicate alla questione del bruciatore Ecowatt di Castiraga Vidardo. Nell’ultimo vostro articolo su “Il Ponte del giugno 24” si legge che: “lo stesso Wwf del Lodigiano si è espresso in maniera molto dura contro l’iniziativa”.
È vero quanto scritto, ma vorremmo precisare che la nostra azione contro il nuovo bruciatore è nell’ambito del Coordinamento provinciale, che raggruppa numerose forze. Infatti fin dall’inizio dell’azione di protesta nel luglio ’23 abbiamo lavorato con Legambiente Lodi, Picchio Verde (associazione ambientalista di San Colombano al Lambro), Grol (Gruppo ricerca ornitologica Lodigiano) e il Comitato Ambiente Vidardo.
Il coordinamento è aperto a tutte le associazioni provinciali che si volessero unire nel nostro impegno.
Per restare aggiornati sulla situazione potete consultare la pagina Fb “No all’inceneritore Ecowatt”.
Per aderire al coordinamento potete scrivere a
wwflodigiano@gmail.com
Oppure a ambientevidardo@gmail.com
Per aderire alla petizione cercate in Change.org.
Grazie
Per il Wwf Lodigiano Pavese - Cristoforo Vecchietti.

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Servirebbe un numero telefonico per segnalazioni

Gentile Redazione,
qualche tempo fa, infastidita da un allarme che evidentemente per qualche interferenza continuava a suonare, mi sono chiesta a chi potessi segnalarlo. Ho pensato alla polizia urbana, ma il comune era già chiuso… I carabinieri, mi sono detta, saranno già allertati se fosse in corso qualche intrusione. Chiamare i vigili del fuoco? Avranno senz’altro cose più gravi di cui occuparsi… Insomma, ero molto indecisa su cosa fare ma prima del calar del sole, per fortuna tutto si è risolto. Sicuramente qualcuno avrà avuto più strumenti e contatti di me (che non ho nemmeno i social) per avvisare chi di dovere…
Ma il tema di avere un riferimento in caso di necessità (non sto parlando di emergenze ovviamente) resta. Il caso degli allarmi impazziti può essere solo un esempio, ma obiettivamente non saprei nemmeno a chi segnalare un animale morto in strada, un carrello del supermercato abbandonato in qualche angolo, una buca o qualsiasi altra situazione che merita un intervento. Soprattutto fuori dagli orari di ufficio.
A me viene in mente che potrebbe essere utile avere un contatto telefonico (es. whatsapp) cui mandare le segnalazioni, sempre che poi ci sia qualcuno che tempestivamente possa leggerle.
Grazie per la vostra ospitalità.
Lettera firmata

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Il nostro Taquén

Buongiorno.
Sono un santangiolino che vive a Malta e il calendario del mio paese è appeso alla parete del soggiorno dal primo anno che viviamo all’estero. Vi ringrazio tanto per questa idea; continuerò a mantenere questa buona abitudine!
Vorrei tuttavia segnalare, a mio avviso, un’imprecisione nel riquadro del proverbio del mese di settembre.
Il proverbio riportato usa il verbo “caràgna”; tuttavia a Sant’Angelo si usa il termine “sgarí”.
Quindi il proverbio dovrebbe essere: “Chì gh’è ‘l mòrte e chì se sgarìs”.
Spero di aver fatto cosa gradita. Buona giornata.
Francesco Aramini

Caro signor ARAMINI, ci fa piacere la sua attenzione a quanto viene pubblicato su IL PONTE. In dialetto per dire “piangere”, si usano (come anche in italiano) diversi sinonimi: frignà, sgarì, caragnà. Hanno sfumature di significato diverse: “frignà” è tipico del bambino che fa capricci o che desidera qualcosa, “sgarì” è il termine generico che indica il piangere, “caragnà” è il pianto doloroso per la perdita di qualcuno o per un grosso dispiacere. Nel modo di dire (non è un proverbio) che Lei richiama e di cui certamente conosce il significato nascosto e sottinteso, a me pare che si usi “caragnà”. Comunque mi confronterò con altri santangiolini.
Cordialmente
Angelo Pozzi della redazione de IL PONTE

P.S. Il modo di dire “Chì gh’è el morte e chì se caràgna” era usato dai venditori ambulanti, quando il cliente chiedeva di differire il pagamento della merce acquistata. La risposta del venditore era una sollecitazione all’acquirente perchè provvedesse all’immediato pagamento, perchè “chì gh’è el morte” cioè “qui c’è la merce” e contestualmente ci deve essere il pagamento, cioè “il pianto-esborso” di soldi..


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