Il Ponte di Sant'Angelo Lodigiano Foglio d'informazione locale

’Nduìna ’me se dis e tröva la scumàgna

Appuntamento con il dialetto.4

a cura della redazione de Il Ponte

Eccoci dunque al ventunesimo appuntamento (terzo della quarta serie) con la “scumàgna” da indovinare. Complice forse il periodo estivo, caldo e vacanziero, sono un po’ di meno i lettori che hanno partecipato all’ultima puntata della nostra rubrica dialettale: solo 26 hanno inviato al Ponte le loro risposte e, questa volta, tutti hanno indovinato la “scumagna”.
Qui di seguito trovate la soluzione della puntata di giugno 2024.

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DEFINIZIONI VOCABOLI DIALETTALI
DEFINIZIONI VOCABOLI DIALETTALI
Cimice.....................................................Sìšme
Mungitore...............................................Famèi
Orlo..........................................................Òrlu
Uova dei pidocchi...............................Lèndene
Vicino.....................................................Arènta
Grandine........................................... Tampèsta
Uomo.......................................................Òme
La “SCUMÀGNA” è: SFOLÀTO

SFOLÀTO, questa è la “scumagna” che si doveva indovinare e di essa era titolare Santo Bruno, un “furèste” di origini non santangioline, nato nel 1901 ad Altamura, in provincia di Bari. Era carabiniere e, a vent’anni, era stato trasferito a Milano, dove si era sposato una prima volta e dove, con la moglie, aveva aperto un negozio di frutta e verdura dalle parti di via Carlo Farini. Rimase però vedovo e, nel 1940, si risposò con la santangiolina Giuseppina Bellani, sorella di un suo vicino di casa. La sua vita, come quella di tanti altri, fu rivoluzionata dalla guerra: nel 1942 un bombardamento distrusse le abitazioni vicine e rese la sua casa inabitabile. Fu quindi costretto ad andarsene da Milano ed a rifugiarsi a Sant’Angelo con la moglie e con la piccola Antonia, la prima figlia. Per i santangiolini, quindi, divenne lo “sfolàto” per antonomasia ed è questa l’origine della sua personalissima e originalissima “scumagna”.
A Sant’Angelo, dove nel 1943 nacque il suo secondo figlio Michele, aprì un piccolo negozio di frutta e verdura in via Pandini (in “Cuntradéla”), che trasferì poi in via XX Settembre, mentre teneva anche un banco all’aperto nell’attuale piazza Caduti. A Sant’Angelo, data anche la proverbiale ospitalità dei barasini, si integrò benissimo, tanto che lo si trova presente in numerosissime immagini (quelle che pubblichiamo sono fra queste) che ritraggono momenti della vita pubblica santangiolina...

Come abbiamo anticiparo all’inizio, tutti i 26 partecipanti hanno tradotto correttamente i vocaboli dall’italiano al barasino. Essi sono: Abbiati Angela e Ravarelli Giovanna, Arrigoni Pierpaolo e Malusardi Rossella, Bellani Giovanna, Biancardi Giuseppe e Rozza Rachele, Boari Giovanna, Boari Manuele, Bontempi Carla, Cambielli Anna e Cambielli Luisa, Angela Domenica Ferrari, Gelosi Francesca, Lavaselli Toscani Pinuccia, Negri Piacentini Piera, Oppizzi Lucia, Pernigoni Ferrari Patrizia, Rusconi Pietro e nonna Rognoni Paola, Rusconi Pinuccio, Saletta Bassano e Saletta Gherardo, Sari Silvia, Toscani Ermelinda, Trabucchi Giuseppe, Vecchio Rossella, Vitaloni Pierluigi, Vitaloni Rosangela.

Anche questa volta l’interesse per il dialetto e per i costumi barasini si è dimostrato vivace. Il che ci rende sempre più motivati nel proporre ai lettori questa rubrica dialettale, ancora più orgogliosi e consapevoli che la “scumàgna” è una patente di santangiolinità.

LA NUOVA SERIE

Ed eccoci dunque alla nuova “scumàgna” da indovinare. Le regole del gioco restano le stesse: viene fornita una successione di vocaboli o definizioni in italiano a cui corrisponde un vocabolo dialettale. Se si individueranno correttamente, nell’ordine dato, tutti i vocaboli dialettali suggeriti da quelli in italiano, la serie delle iniziali, lette dalla prima all’ultima, fornirà una “scumàgna” santangiolina. A volte i vocaboli dialettali sono simili a quelli italiani, a volte sono totalmente diversi.
Saranno considerate corrette solo le risposte che traducono esattamente tutte le parole dall’italiano al dialetto, le cui iniziali, di conseguenza, servono per individuare la “scumàgna”.

DEFINIZIONI	    VOCABOLI DIALETTALI
Mela.................................................................
Orecchio..........................................................
Tovagliolo.........................................................
Tacchino...........................................................
Orfano..............................................................
Burattino..........................................................
La “SCUMÀGNA” è:
Nome:
Cognome:

Sopra: Santo BRUNO al suo banco di fruttivendolo in un giorno di mercato a Sant’Angelo, davanti a quella che, tanti anni fa, era la drogheria Cerri (ang. via Umberto I° - P.zza Caduti). Sotto: Santo BRUNO è all’estrema destra nella fila più in alto di tutti, insieme al figlio Michele, durante una riunione, nel cortile del Circolino, di personaggi importanti della Sant’Angelo di circa settant’anni fa. Si riconoscono (da destra seduti in prima fila): l’Ufficiale Sanitario dott. Semenza, l’avv. Corsi, il maresciallo Rosa, il dott. Pasetti (per lungo tempo sindaco di Sant’Angelo), don Carlo Cerri e il primo sindaco del dopoguerra Domenico Savarè.


Cari lettori, potrete trasmettere le soluzioni all’indirizzo e-mail: info@ilpontenotizie.it, oppure consegnarle, su scritto cartaceo, presso la Libreria Vittoria - Via C. Battisti, 8 - Sant’Angelo Lodigiano.


PROPOSTA/INVITO
I lettori del PONTE che sono titolari o sono discendenti di un parente che ha una “scumàgna” possono segnalarcela, indicando i motivi per cui la “scumàgna” gli è stata attribuita. Le vostre “scumagne” potranno essere utilizzate in questa rubrica sui prossimi numeri del PONTE per essere indovinate dai lettori.
La segnalazione della “scumàgna” dovrà essere accompagnata dall’indirizzo e dal numero di telefono del segnalatore ed inviata o consegnata ad uno dei recapiti più sopra indicati.