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IL PONTE
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ANNO 5- N.6 (Versione web - anno 2 n.6) NUOVA SERIE DICEMBRE 2001

Accogliamo i ragazzi di Cernobyl!

Costituito anche a Sant’Angelo un Comitato pro Cernobyl

per ospitare i bambini vittime del disastro ambientale

Anche a Sant’Angelo, come già da qualche anno in alcune realtà vicine a noi, dallo scorso 22 ottobre, si è costituito il "Comitato Pro Cernobyl". Così, il prossimo anno (orientativamente dall’ultima settimana di maggio alla prima di luglio), verrà ospitato un gruppo di bambini provenienti dalla Bielorussia.

L’esperienza umanitaria, proposta ai santangiolini da Don Pierluigi Leva e accolta da trentaquattro famiglie, ha come obiettivo quello dell’accoglienza e dell’ospitalità dei bambini che normalmente vivono in zone contaminate dall’esplosione della centrale nucleare.

Ai bambini ospitati, di un’età compresa tra i 7 e i 14 anni, verrà data l’opportunità di usufruire di un soggiorno terapeutico: infatti, secondo uno studio dell’ENEA (Ente Nazionale per le Energie Alternative), in un periodo di 5/6 settimane i bambini, grazie al soggiorno in un ambiente non contaminato e ad un’alimentazione sana, perdono dal 30 al 50% della radioattività assorbita.

Il "Comitato Pro Cernobyl" di Sant’Angelo ha orientato la selezione dei bambini da ospitare verso quei minori che provengono da zone rurali molto povere, dove l’alimentazione è basata quasi esclusivamente sulle colture del luogo e costituisce la maggior fonte di contaminazione. Si tratta quindi di un aiuto reale per rafforzare il loro organismo, potenziando anche il loro sistema immunitario.

A questo scopo il Comitato si è attivato per sensibilizzare l’intera comunità santagiolina, per raccogliere i fondi necessari a coprire le spese di viaggio e il soggiorno (indicativamente attorno alle 800.000/900.000 lire a bambino), proprio perché oltre all’ospitalità delle famiglie che concretamente li accoglieranno, possano ricevere l’ospitalità collettiva di tutto il paese. Il via alla raccolta fondi è stato dato dalla vendita di oggetti natalizi, effettuatasi sabato 17 e domenica 18 novembre, con il coinvolgimento delle famiglie interessate all’ospitalità e di molti sostenitori del Comitato.

Siamo convinti che la buona riuscita dell’iniziativa dipenderà anche dalla collaborazione che il Comitato chiede a tutti coloro che vorranno sostenere il progetto, con forme e modi diversi. A questo scopo il Comitato, che ha sede presso l’Oratorio S.Rocco, ha aperto presso la Banca Popolare di Lodi il c/c 2932/77 intestato a "Oratorio S. Rocco – Comitato Pro-Cernobyl Sant’Angelo Lodigiano". Per ogni ulteriore informazione invitiamo a rivolgersi direttamente al Comitato o a consultare il sito internet www.siamoqui.com/cernobyl.s.angelo.

 

"COMITATO PRO-CERNOBYL"

PRESIDENTE: Don Pierluigi Leva

MEMBRI: il sindaco Domenico Crespi, Don Giancarlo Baroni, Gabriella Bracchi, Claudio Fratti, Giuliana Lunghi,

Santina Muzzani, Francesca Panigada, Ginetta Rozza.

 

Nel 1986 il disastro di Cernobyl

 

Il 26 aprile 1986, nell’ex URSS, un gravissimo incidente provoca l’esplosione di uno dei quattro reattori della Centrale nucleare di Cernobyl; la fuoriuscita di radionuclidi (quantità stimata 600 volte più elevata di quella dovuta all’esplosione atomica di Hiroshima) libera una radioattività che invade, dapprima le zone limitrofe, la Bielorussia, l’Ucraina, la Russia, e qualche giorno dopo, anche diversi Paesi dell’Europa occidentale.

La zona più colpita, quindi maggiormente contaminata, è la Bielorussia.

Dopo l’incidente, per isolare il reattore distrutto, contenere la fuoriuscita di radionuclidi e proteggere l’ambiente, è stato costruito il "sarcofago", una copertura in cemento e ferro, che col passare del tempo risulta danneggiata, al punto che oggi, dalle crepe e dai buchi formatisi, fuoriescono acqua radioattiva e gas.

La centrale di Cernobyl continua a funzionare: circa 5000 persone lavorano con un turnover di tre mesi e vengono attirate con la prospettiva di un guadagno superiore rispetto ad altri impieghi.

Si ritiene che per disattivare la centrale occorrano oltre 4 miliardi di dollari, che il governo ucraino non possiede.

L’attuale situazione socio-economica dei Paesi da cui provengono i bambini è estremamente complessa, in quanto queste nazioni stanno attraversando una difficile fase di transazione istituzionale dovuta alla disgregazione dell’ex U.R.S.S. e alla conseguente nascita della Federazione Russa e delle Repubbliche Indipendenti di Bielorussia e Ucraina; anche l’economia ha difficoltà a decollare, ed ogni Paese sopravvive ad un’economia di tipo autarchico.

 

 

 

 

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