A quattro mesi dalla scomparsa
Ricordo di
Luigi Olivari
Quella di Luigi Olivari è
rimasta una figura poco conosciuta ai più, a causa del suo
carattere molto schivo.
Da ragazzo aveva studiato nel Seminari
Vescovile di Lodi, strada che è stato poi costretto ad interrompere
per ravi motivi di salute, nonostante gli ottimi risultati scolastici.
Durante la guerra partecipò
al movimento clandestino, aiutando prigionieri inglesi che dopo
l’8 settembre erano nascosti nelle nostre campagne. Aveva sostenuto
con ottimi risultati gli esami di maturità magistrale e,
successivamente, della maturità scientifica, iscrivendosi
alla facoltà di chimica industriale, studi che fu costretto
ad interrompere per la prematura morte del padre, per cui dovette
cercarsi un lavoro.
Assunto all’ENEL di Gavazzano, nonostante
non fosse laureato, venne adibito ad incariche di carattere tecnico
di grande responsabilità che, con la sua modestia, intelligenza
e capacità svolse in modo encomiabile. Sono di quel periodo
relazioni tecniche sulle caldaie e turbne che l’ENEL pubblicava
poi sulle riviste mensili.
Dotato di notevoli doti letterarie
e storiche, lascia un patrimonio di poesie i dialetto lodigiano
che furono apprezzate e premiate in diversi concorsi. nel 1984 venne
premiato come medaglia d’oro al concorso di poesia dialettale lodigiana
"Francesco de Lemene" di Montanaso Lombardo con la "Solita
Fritada". Lascia anche una storia di Castiraga Vidardo manoscritta,
stesa dopo aver consultato documenti originali. Sul "Cittadino"
di quel periodo si legge: "il primo storico serio di Castiraga
Vidardo è Gino Olivari che ha compiuto numerose ricerche
sul passato della realtà locale. Questo manoscritto è
scaturito non solo da una penna capace, ma anche da un cuore innamorato
del suo piccolo paese e della sua gente.
Profuse il suo amore in abbondanza
ai suoi due figli, ed anche ad un terzo avuto in affidamento per
le difficoltà temporanee in cui si trovava la sua famiglia
d’origine. Fino all’inizio della malattia che l’ ha colpito sette
anni fa, fu molto impegnato in attività politiche, sociali
e religiose. Fu segretario politico della Democrazia Cristiana al
suo nascere dopo la Liberazione. Ricoprì l’incarico di consigliere
comunale per un’intera legislatura. Fu membro attivo del Direttivo
della DC. Nel campo religioso sociale fu presidente dell’Azione
Cattolica: Collaborò attivamente nei vari consigli parrocchiali.
Fu catechista e membro del Consiglio Parrocchiale per gli affari
economici.
La sua sensibilità verso
il sociale lo portò a partecipare ad una serie di conferenze
tenute nel Vicariato di Sant’Angelo aventi lo scopo di preparare
individui informati e responsabili pronti a dedicarsi ai numerosi
problemi dell’attuale società multirazziale.
Maria e Rachele Brunetti
Vogliamo ricordarlo con una sua
poesia nel nostro dialetto lodigiano dedicata alla mamma:
Stanot ho vist en sogn me pora mama
tuta cuntenta cume quand l’er viva
a mo’ cul so scussal un po’ punciad
e el ciuf dei cavei bianchi un po’
stragiad
"Son de premura" subit
la me dis,
" son chi per dit
che son in Paradis "
E la me met la man in su la testa
e cume alura le me fa un basin
cu’ stess amur de quand seri un
fiulin
po la svaniss leggera cume el vent…
Mi slunghi i brassi e salti su en
setòn
col cor che me se rump per l’emussion.
El so ritrat l’è li sul cumudin
bela e cuntenta cume l’era en sogn
tra el ciar e scur d’la lus che
fa el lumin
me senti un grup en gula, un gran
magòn
comprendi da tut quel che senti
in dèn
"L’è poc ‘na vita per
capì el so ben"
Gino Olivari
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Ci ha lasciati
Peppino
Rossetti
Colpito da un grave malattia,
ci ha lasciati il 17 ottobre Peppino Rossetti, persona conosciutissimo
in paese, come ha anche testimoniato il gran numero si santangiolini
che ha seguito il corteo funebre.
Fondatore e presidente dell’ "Associazione
genitori e amici dei disabili", alla quale si dedicava con
grande dedizione, era una delle figure di maggior spicco del volontariato
locale. Divideva il suo tempo libero tra famiglia, associazione
e parrocchia, presso la quale si rendeva sempre disponibile per
aiutare i più deboli e i bisognosi.
Come presidente dell’Associazione,
in tanti anni di attività, è stato animatore e organizzatore
di numerose iniziative contribuendo, insieme a tutta l’associazione,
a far crescere costantemente l’attenzione dei cittadini e delle
varie amministrazioni per i difficili problemi dei disabili e
delle loro famiglie.
La comunità santangiolina
deve essergli grata per il luminoso esempio che ha rappresentato
come genitore, come volontario e come cittadino.
Vicini ai suoi familiari e a tutti
i suoi cari, esprimiamo le nostre più sentite condoglianze.
"Il Ponte"
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