donatori volontari di sangue
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Sembra ieri eppure sono trascorsi già cinque anni dalle manifestazioni celebrative del quarantacinquesimo di nascita della nostra Comunale. Si stava uscendo allora da una fase di pesante travaglio conseguente alla chiusura del Centro di Raccolta (a suo tempo autorizzato dalla Regione Lombardia) sino al 31/5/1966 gestito con brillanti risultati presso la nostra Sede, appositamente attrezzata, di Viale Partigiani (mediamente oltre 630 unità di sangue l’anno). Il numero di donazioni annue aveva subito un consistente ridimensionamento (1022 sacche nel 94, 750 nel 96) con una flessione, nel periodo considerato, del 26,6%. La consistenza dei donatori in attività si era stabilizzata attorno alle 360 unità (pur tenendo conto anche del prezioso apporto dei gruppi organizzati di Graffignana e Valera Fratta). L’Ospedale Delmati, organizzato per effettuare 350-400 salassi annui, aveva difficoltà ad utilizzare pienamente la disponibilità dei donatori. Superando iniziali reciproche diffidenze ed incomprensioni, si è tuttavia riusciti ad instaurare un clima di collaborazione tale da consentire un graduale ricupero del terreno perso ed un riposizionamento della nostra Associazione su livelli più consoni ad una AVIS che, sul territorio lodigiano, è la quarta dopo Lodi, Codogno e Casalpusterlengo.
Il numero di donazioni è man mano aumentato superando nel 2001 il traguardo delle 1000 sacche (1003 per la precisione) mentre i donatori attivi al 31/12/2001 hanno raggiunto quota 410. I prelievi domenicali, in media 210/220 l’anno, sono resi possibili grazie alla fattiva presenza di volontari Avisini (medici, ausiliari ed amministrativi) che affiancano, solitamente la terza domenica del mese, il personale del Laboratorio di Analisi dell’Ospedale. I risultati possono, di massima, considerarsi positivi ma resta il rammarico di non essere ancora riusciti nell’intento di indirizzare alla "plasmaferesi" quei donatori/donatrici con livelli di emoglobina ai limiti o sotto norma per la donazione "tradizionale" di sangue intero. Al Delmati mancano idonee apparecchiature (separatori cellulari) per attuare anche a Sant’Angelo questa metodica di prelievo, attualmente possibile presso il Servizio Trasfusionale dell’Ospedale Maggiore di Lodi (cinque macchine) ed, in via sperimentale, all’Ospedale di Casalpusterlengo (una sola postazione). Qualora la succitata sperimentazione dovesse aver esito positivo anche per Sant’Angelo (esistendone i presupposti, ovverosia: sufficiente numero di donatori e disponibilità di personale ospedaliero addestrato) potrebbe dischiudersi la via della plasmaferesi (in particolare ad un discreto numero di aspiranti donatori e donatrici sino ad ora impossibilitati a donare per il basso valore di HB nel sangue). Potrebbe quindi aumentare il numero di donatori attivi che, con riferimento alla loro residenza, al 31/12/2001 risultano provenire da ben 35 diversi comuni: Sant’Angelo Lodigiano (205), Graffignana (86), Valera Fratta (25), Marudo (12), Caselle Lurani e Castiraga Vidardo (9), Villanova Sillaro e Villanterio (7), Massalengo (5), Lodi (4), Borghetto Lodigiano, Lodivecchio e Pavia (3), Borgo S.Giovanni, Corte Palasio, Gerenzago, Inverno, Lardirago, Pieve Fissiraga, e Torrevecchia Pia (2), Cava Manara, Chignolo Po, Corteolona, Landriano, Livraga, Martinengo, Milano, Miradolo, Muzza di Cornegliano, Saleranno s/Lambro, Spino d’Adda, S. Colombano, S. Giuliano Mil.se, S. Martino in Strada e Torre d’Arese (1). Da questi dati statistici emerge che la presenza nell’Associazione dei Santangiolini è sottodimensionata rispetto al potenziale dei residenti (oltre 12.000) in special modo se raffrontata con quella di realtà confinanti. E’ una constatazione che ci deve indurre a riflettere ed agire per ottenere una adesione più consistente. Il "passa parola" non basta più ed è anche per questo che AVIS Sant’Angelo ha fatto in modo di essere presente su INTERNET con uno spazio – per il momento limitato ad una pagina -gentilmente messaci a disposizione da www.santangelolodigiano.it Sempre con l’intendimento di far giungere il messaggio dell’AVIS ad un numero il più ampio possibile di potenziali donatori, la nostra Associazione è diventata inserzionista abituale de "IL PONTE" al quale va il nostro ringraziamento per la sensibilità e la puntualità con le quali segue le nostre iniziative. Infine, per dare un "tono" anche artistico alla presenza ed alla visibilità dell’AVIS nell’ambito della nostra comunità, stiamo vagheggiando il sogno di un monumento al donatore per il quale esiste un progetto di massima dell’Architetto Beppe Roberti ma non ancora un’ipotesi di possibile adeguata localizzazione. Se il sogno si realizzasse sarebbe un modo per ricordare anche quel pugno di uomini, pungolati da Carletto Speziani e dal Prof. Soini, che nel 1952 costituirono l’AVIS Barasina. L’invito che, ancora una volta, rivolgiamo è di non restare insensibili o indifferenti alle sollecitazioni dell’AVIS, ma anche dell’AIDO, dell’ADMO e di tante altre Associazioni di Volontariato; alla richiesta di impegno si risponda, senza timori e pregiudizi, in un solo modo: perché no?
Pier Raffaele Savarè Presidente AVIS Sant’Angelo Lodigiano
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