Rinnovamento. E’ questo il termine che esprime alla perfezione il "nuovo corso" intrapreso dal Sant’Angelo Calcio. Iscrittosi in extremis al corrente campionato, a causa delle note vicissitudini societarie, il club rosso-nero si presenta infatti ai nastri di partenza del torneo di Serie D con una rosa quasi totalmente cambiata rispetto a quella capace di conseguire un prestigioso quarto posto appena quattro mesi addietro. Salutati, non senza rimpianti, "pezzi da novanta" del calibro di Curti, Tosi e Spaziani, sostituiti da nuove ed entusiaste leve, il sodalizio di Via Volontari del Sangue si rende però suo malgrado protagonista di un inizio di stagione a dir poco deludente, in quanto culminato con l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano dei "cugini" del Sancolombano (2-3 in casa e 0-0 al "Riccardi"), oltre che con K.O. interno patito all’esordio in campionato, al cospetto di un U.S.O. Calcio capace di espugnare il "Chiesa" (1-3) anche grazie agli imperdonabili errori commessi dall’estremo difensore barasino Lorini, poi licenziato per far posto al "cavallo di ritorno" Alessandro Guercilena, l’indimenticabile "Guru", guardiano della porta di quel Sant’Angelo che, nella non remota stagione 1998-’99, sfiorò la conquista di una storica promozione in Serie C/2. Grazie anche al carisma ed all’esperienza dell’esperto Guru, portiere di tutt’altra pasta tecnica rispetto al giovane Lorini, i santangiolini riescono ad uscire immediatamente dalla mini crisi di inizio torneo, prima impattando per 1-1 in quel di San Colombano al Lambro e successivamente centrando due vittorie interne consecutive, entrambe "firmate" da Carboni, autore delle tre reti con le quali il Sant’Angelo ha ragione del Canavese (2-1) prima e del Trino (1-0) poi, successi intramezzati da una inopinata sconfitta esterna subita con la Bergamasca Zanica (1-2).

I due successi conseguiti con le squadre piemontesi, oltre a riassestare la classifica, consentono al team rosso-nero di affrontare con maggiore tranquillità i successivi incontri, che lo vedono opposto al Robbio, al Pergocrema ed al Pizzighettone, ovvero sodalizi che, pur non essendo inseriti nel novero delle società in grado di lottare per le primissime posizioni, risultano tuttavia degne del massimo rispetto, in quanto capaci di grandi exploit. Il confronto con il Robbio dell’ex tecnico barasino Marzio Buscaglia termina con un pareggio ad occhiali (0-0) e consiste nell’ultimo incontro di Tassi alla guida del Sant’Angelo, a causa delle dimissioni rassegnate dall’allenatore pavese il martedì successivo all’incontro, dimissioni incomprensibili dato il discreto andamento della squadra e soltanto parzialmente riconducibili allo scarso feeling venutosi a creare fra l’ex trainer del CasteggioBroni ed i tifosi. Sostituito il partente Tassi con l’allenatore della formazione "Juniores" Fabrizio Iotti, il team rosso-nero dimostra tuttavia ancora una volta il proprio valore la domenica successiva, non risentendo affatto del cambio di guida tecnica e dominando in lungo e in largo il Pergocrema, pur racimolando soltanto un pareggio (2-2). Arrivato al "Carlo Chiesa" "scortato" dai suoi numerosi tifosi, il club giallo-blu ha modo di provare sulla propria pelle la forza caratteriale del generoso Sant’Angelo, capace di passare per due volte in vantaggio, di farsi per altrettante volte recuperare ed in seguito di sfiorare un successo che sarebbe risultato meritatissimo. Pur portando un solo punto alla classifica del club barasino, le realizzazioni di "bomba a mano" Provenzano e di Salvatore Carboni dimostrano per l’ennesima volta che nel calcio i soldi non sono tutto e che, a volte, il piccolo club può far soffrire anche compagini dalle maggiori capacità finanziarie. Così, al fischio finale, mentre l’ex Cremapergo, surclassato dalla voglia di vincere dei ragazzi in rosso-nero, può soltanto ringraziare la buona sorte che gli ha consentito di uscire imbattuto dallo stadio di Via Volontari del Sangue segnando due goal nelle due uniche azioni offensive create, i supporter barasini possono dar sfogo alla loro gioia, cantando in coro i loro storici inni e congratulandosi con la propria squadra per il bel gioco espresso. Il bel gioco, si diceva…Senza scomodare l’ex allenatore di Foggia, Roma e Lazio Zdenek Zeman, va onestamente riconosciuto che il bel gioco, prima o poi, paga: con il Pergocrema non è stato sufficiente giocare bene e disputare un match gagliardo, ma, essendo in possesso di tali basi (gioco e tenacia) si può guardare con fiducia al futuro, dato che le vittorie non tarderanno ad arrivare, in quanto il tempo è galantuomo. Non tragga quindi in inganno l’inatteso 0-4 incassato la giornata seguente sul campo del Pizzighettone, risultato frutto più di una giornata di allucinazioni collettive che altro: il vero Sant’Angelo non è quello umiliato dai rivieraschi, ma bensì una compagine tosta, arcigna e pronta a lottare per la causa, la quale, dopo i recenti anni d’oro, non consiste più nel salto di categoria, ma nel raggiungimento (in qualsiasi modo) della salvezza. In conclusione, si può asserire che cuore e cervello dovranno essere le armi su cui i barasini dovranno fare affidamento per riuscire a trarre il massimo dal difficile calendario che nel mese di Novembre li opporrà, in sequenza, al Cuneo, al Rodengo Saiano, al Casale ed al Pinerolo. Avanti, "leoni" rosso-neri, continuate a dimostrare il vostro valore e ricordatevi che, come recitava anni fa lo spot pubblicitario di un noto liquore, "chi dà il massimo, vince comunque!".