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ANNO 6 - N. 5
(Versione web - anno 3 n.5) NUOVA SERIE NOVEMBRE 2002

Amministrare
dialogando

In occasione della recente Festa della Lega Nord, il sindaco Carlin, ha avuto modo di illustrare pubblicamente i risultati raggiunti in questi quattro mesi di amministrazione. Ha tra l’altro sottolineato i settori nei quali le realizzazioni stanno marciando con maggiore celerità sottolineando in particolare i servizi sociali, con l’aumento significativo dei pasti per gli anziani e del miglioramento dell’assistenza domiciliare; l’ecologia, con l’imminente realizzazione di nuovi giardini pubblici in paese e nelle frazioni e, soprattutto, con l’avvio a partire dall’inizio del prossimi anno, della nuova raccolta porta a porta che farà salire, prevedibilmente, la percentuale di raccolta differenziata, settore nel quale le passate amministrazioni ci avevano lasciati agli ultimi posti nel Lodigiano. Ha anche annunciato, a mezzo stampa, i progetti per le numerose opere pubbliche, con particolare attenzione al rifacimento di Piazza Duca degli Abruzzi, per i quali sono previsti investimenti da qui al 2005 per oltre 25 milioni di euro (circa 50 miliardi di vecchie lire). Le risorse, a quanto sembra saranno raccolte in parte, con la vendita di alcuni immobili considerati non strategici, per i programmi dell’amministrazione ( ex –macello, l’ex ufficio d’igiene, villa Redentore, villa Cortese), in parte, probabilmente, accendendo mutui e in parte coinvolgendo l’iniziativa di privati. Per l’immediato, cioè per il 2003, le più importanti realizzazioni programmate saranno le piste ciclopedonali alla frazione Maiano e quella che toccherà viale Trento e viale Piave che si congiungeranno a quella attualmente esistente in viale Trieste.
Si tratta di un pacchetto di lavori molto costoso e impegnativo, di cui la comunità ha sicuramente bisogno dopo molti anni di inerzia. Ma per ora si tratta di annunci e i cittadini potranno apprezzarne la portata e l’utilità e fare eventuali rilievi quando cominceranno a prendere finalmente corpo e sostanza.
Questa è la parte che possiamo chiamare più visibile dell’opera e dei programmi della maggioranza. C’è però un’altra parte dell’opera amministrativa che è meno visibile e che forse interessa meno il cittadino comune, ma che non può essere sottovalutata da chi ha a cuore le sorti del paese, perché attiene allo stile di governo degli amministratori e alle regole che stanno alla base della vita amministrativa.
Ora su questo punto ci sono almeno due questioni che hanno suscitato qualche perplessità. La prima riguarda la riforma dello Statuto comunale e la seconda il corretto funzionamento delle Commissioni consiliari.
Sul primo punto, quello dello Statuto, sappiamo che la maggioranza ha introdotto significative novità, come l‘aumento del numero degli assessori da 6 a 7, la rivitalizzazione dei Comitati di quartiere e l’attivazione di un Difensore civico. Sull’aumento degli assessori abbiamo sentito l’opposizione protestare perché ritiene che l’istituzione del settimo assessorato sia un’inutile aggravio della spesa e attribuisce questa scelta a una pura logica di equilibri politici interni alla coalizione di governo. Sulle altre due questioni, che riteniamo molto più importanti è invece mancato un adeguato dibattito. Ora il nuovo statuto è a disposizione di tutti presso l’albo pretorio e su internet e si avrà tempo fino al 14 novembre per produrre proposte e suggerimenti da parte di cittadini e associazioni.
Dobbiamo salutare come un fatto positivo la volontà di far funzionare i Comitati di quartiere e di attivare la figura del Difensore civico. Quest’ultimo già previsto dallo statuto comunale, ma mai realmente istituito, è una figura, già funzionante in altri paesi, che avrà il compito di tutelare i cittadini nei loro rapporti con l’amministrazione comunale. Data la delicatezza del suo compito sarebbe però auspicabile che il Difensore civico sia indipendente dalla politica e dagli schieramenti e che possa operare veramente al servizio dei cittadini. Ma quali saranno i reali poteri che gli verranno attribuiti e, soprattutto, con quali criteri verrà eletto ? Ecco due problemi cruciali che non possono e non devono passare sotto silenzio e sui sarebbe utile che i cittadini ne sapessero di più, per dar modo ad associazioni e a singoli cittadini di formulare le loro proposte. Ma è altrettanto importante che anche le opposizioni facciano conoscere il loro parere, perché sono temi su cui è auspicabile il massimo della convergenza fra forze politiche.
Purtroppo allo stato attuale ci risulta che i rapporti fra maggioranza e opposizione sono in uno stato di tensione, di muro contro muro. Le commissioni comunali, uno dei luoghi istituzionali deputati al confronto e al dialogo, sono in una situazione di stallo. L’opposizione infatti accusa la maggioranza di aver condizionato l’elezione dei rappresentanti delle minoranze, facendo pesare in modo determinante i suoi voti in consiglio comunale e di aver di fatto scelto gli interlocutori che le erano più graditi. La maggioranza, per parte sua, ha controbattuto che nessuno può impedire ai consiglieri comunali di esprimere il proprio voto sui nominativi proposti. Cosicché la minoranza ha deciso di non partecipare alle commissioni che rischiano di rimanere bloccate.
Ora, nell’elezione dei rappresentanti di minoranza in consiglio comunale, si è sempre praticata la consuetudine per cui, fra maggioranza e opposizione fosse quest’ultima a designare i suoi rappresentanti nelle commissioni. Rompere questo tacito accordo, facendo pesare in modo determinante i propri voti, è una prova di forza che la maggioranza avrebbe fatto bene ad evitare.
Ci sembrerebbe che, per uscire da questa situazione, sia ora compito della maggioranza ricucire e fare in modo che si ricreino le condizioni minime perché le commissioni cominciano a lavorare. La legge elettorale maggioritaria fu fatta per garantire la stabilità della maggioranze non per azzerare le minoranze. Ci sono materie come la questione ospedaliera, la questione Lambro, il Difensore civico che richiedono le più ampie convergenze possibili. E’ perciò indispensabile che, fra maggioranza e opposizione, si ricrei un clima di rispetto reciproco e si riapra il canale del dialogo.
Il maggior gruppo d’opposizione, la lista "Per Sant’Angelo", da parte sua, nelle critiche rivolte all’aumento dell’indennità di funzione degli amministratori, è andata forse un po’ troppo sopra le righe quando sembra porre la questione in termini di principio. Quando si invoca un ritorno degli amministratori allo spirito di volontariato (meglio sarebbe parlare di "spirito di servizio"), si dimentica che l’indennità di funzione per gli amministratori è stata una conquista democratica, perché ha consentito a tutti, anche a chi è privo di reddito, di partecipare alla vita politica.
E’ comunque lecito criticare, anche aspramente, gli amministratori che hanno deciso di aumentarsi l’indennità – ciò che appare quanto mai inopportuno, specie ad inizio mandato - ma ci sembra esagerato farne una questione ideologica su cui costruire barricate.
Si mettano dunque da parte le eccessive asprezze e le forme di arroganza e si ritorni al confronto serrato ma pacato, nel rispetto e nell’interesse di tutti.



Rettifica

Nell’editoriale pubblicato nello scorso numero de "Il Ponte", Scuola e formazione, avevamo tra l’altro scritto che i finanziamenti per l’EDA previsti nel Pano per il diritto allo studio sarebbero diminuiti da "2.582,00 euro del 2002 ai 1.550,00 del 2003". Ora, l’Assessore alla Pubblica Istruzione, prof. Aldo Cafiso ci segnala che saremmo incorsi in un errore in quanto i due dati, da noi correttamente ripresi dal documento fornitici dallo stesso assessore, non vanno valutati separatamente ma vanno sommati perché si riferiscono all’intero anno scolastico 2002-2003. In tal modo risulterebbe che in realtà lo stanziamento per l’EDA non è diminuito ma è rimasto sostanzialmente uguale a quello dello scorso anno scolastico.
Ringraziamo l’Assessore per la precisazione che volentieri giriamo ai nostri lettori, chiedendo scusa per l’involontario errore. L’equivoco non sarebbe sorto se sul documento che ci è stato dato, insieme ai dati riportati separatamente per gli anni solari 2002 e 2003, fosse stato precisato il dato complessivo dell’intero anno scolastico 2002-2003.
Con ciò, tuttavia, non cambia la sostanza delle considerazioni svolte nell’editoriale che, per questo servizio, auspicava una "più alta considerazione" da parte dell’Amministrazione comunale e quindi un aumento delle risorse da destinarvi.

La Redazione

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I BECCARIA


Laurea
Il giorno 24 settembre u.s.,
presso l’Università degli studi di Pavia,
discutendo la tesi:
"Donne e politica in Italia: una rassegna della letteratura
ed un’indagine sulla politica locale"

Annarosa Parma

si è laureata a pieni voti in Scienze Politiche.
Relatore il Chiar.mo Prof. M. A. Gonfalonieri.
Alla neo dottoressa le più vive congratulazioni
ed i migliori auguri per una brillante carriera
da tutti i suoi familiari.


 

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