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Egregi signori, scusate se approfitto per sottrarre qualche attimo prezioso al Vostro lavoro, ma non potevo fare a meno di ringraziare tutta la redazione de "Il Ponte" per avermi fatto riaffiorare alla mente in un attimo, i ricordi della mia infanzia trascorsa nella bella campagna lodigiana. Io ora abito a Milano dove sono approdato nel lontano 1960, dopo la morte di mio padre e proprio oggi, mentre mi accingevo a gironzolare per la rete, tanto per trascorrere un po' di tempo ad informarmi sul mondo esterno, sono capitato sul Vostro sito e la cosa mi ha incuriosito tantissimo, al punto che mi sono letto tutto quello che era possibile leggere, visto che ho anche dei parenti a Sant'Angelo.
Dalle immagini poi, specialmente quelle relative alla veduta della Vostra bellissima cittadina, ho ricevuto un flash incredibile, perché è tanto tempo che non torno da quelle parti e mi piacerebbe tanto approdarci ancora qualche volta. Io sono nato per l'esattezza in Cascina Cusanina, a quattro chilometri circa da Sant'Angelo Lodigiano, posta sulla strada che arriva da Milano e ho sostenuto gli studi presso l'allora Scuola Secondaria Statale di Avviamento Commerciale, direttore della quale era a quel tempo un certo prof. Ronsivalle se non ricordo male, molto severo con capelli e grandi baffi nerissimi e guardando le foto da Voi pubblicate in apertura di pagina, in cui sono ritratte delle scolaresche, mi sono tornati alla mente tantissimi e bellissimi ricordi di quel tempo. Ho visitato anche diverse volte il Castello Bolognini Sforza anni fa, quando avevo qualche annetto in meno e ricordo benissimo che al tempo in cui frequentavo i corsi professionali di indirizzo commerciale, dovevamo recarci, per l'ora di ginnastica, proprio in un locale adibito a palestra e posto al piano terra del Castello Bolognini. I professori ci portavano tutti in fila e a piedi attraverso le stradine dietro la chiesa principale del paese fino a sbucare proprio di fronte all'entrata del Castello, nel quale poi eseguivamo i nostri esercizi ginnici. Ricordo benissimo che quando decisi di iscrivermi alle scuole professionali di Sant'Angelo rischiai di brutto con mio padre, perché a quel tempo non avendo la disponibilità economica per sostenere gli studi, non voleva assolutamente che mi iscrivessi ai corsi, quindi senza dire nulla in famiglia e sapendo che mia madre comunque parteggiava per me, decisi tutto solo di recarmi al vecchio Dispensario di Sant'Angelo per essere sottoposto alle vaccinazioni del caso, all'insaputa di tutta la famiglia. Quando seppero che avevo già organizzato tutto e tutto era stato sistemato, iscrizione compresa, i miei genitori non poterono farci nulla se non dirmi che sarebbe stato difficile sostenere le spese per libri e materiale didattico. Senonchè giunse in mio aiuto la mia ultima maestra delle elementari di origine santangiolina, alla quale mia madre si era rivolta per cercare un po' di aiuto, la quale vista la situazione si prese a cuore tutto quanto, decidendo di parlarne in commissione al Comune di Sant'Angelo. Con il suo aiuto io riuscii ad avere l'aiuto del Patronato Scolastico, anche se venivo da fuori comune e i libri mi furono donati gratuitamente, permettendomi così di poter coronare il mio sogno, che era quello di continuare gli studi per ottenere un diploma, necessario per poter ambire a un buon posto di lavoro. A scuola, io e altri miei compagni del paese, ci arrivavamo per i primi due anni in bicicletta e ricordo che le posteggiavamo in un cortile sito a sinistra all'uscita dal ponte sul Lambro, sulla via che costeggia il Castello (ora non ricordo più come si chiamasse il proprietario), tornando a riprendercele alla fine delle lezioni che normalmente avveniva nelle primissime ore del pomeriggio. Il terzo anno invece fummo fortunati perché la scuola organizzò un servizio con piccoli autobus, che raccoglievano praticamente tutti i ragazzi dei comuni vicini che frequentavano l'Istituto Baracca e ricordo che il servizio era stato assegnato al Sig. SARA se non vado errato. Era un signore molto simpatico e la mattina presto, verso le 6 arrivava con il suo pullmino e ci faceva salire ancora tutti assonnati, facendoci svegliare a suon di battute in santangiolino. Arrivavamo a scuola per le 8,30 dopo un lungo giro attraverso i comuni di Mairano, Caselle Lurani, Marudo, Valera Fratta e infine Sant'Angelo Lodigiano, raccogliendo tutti i ragazzi delle varie Frazioni sparse nel territorio. Ora sono un signore di mezza età, ho 55 anni e sono già in pensione perché mi hanno prepensionato causa la vendita della società discografica in cui ho lavorato per trent'anni in qualità di Responsabile del Personale (…) Mi scuso ancora per avervi magari tediato con tutto il mio racconto, ma non ne ho potuto fare a meno, mi sembrava un diritto ma soprattutto un dovere verso chi ha saputo con capacità e intelligenza organizzare un servizio d'informazione così ben realizzato e al quale formulo i miei più sinceri auguri di buona continuazione, pregando di estenderli anche ai collaboratori di tutta la Redazione. Vi leggerò ancora e seguirò le vicende della Vostra cittadina che mi sta molto a cuore. Con affetto e simpatia da un quasi ex-santangiolino. Pietro Spoldi. |
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