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IL PONTE
pannocchie di mais
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ANNO 6 - N. 5 (Versione web - anno 3 n.5) NUOVA SERIE NOVEMBRE 2002

La "scartuciada"

Vista dagli alunni delle elementari

 

Il 22 settembre sono stati numerosi i santangiolini che hanno invaso la piazza, incuriositi dai figuranti che vestiti con costumi tradizionali facevano mostra di antichi mestieri, ormai scomparsi, legati alla campagna e ai cicli del lavoro dei contadini: un vero salto indietro nel passato in un atmosfera carica di suggestioni. Il momento clou è stato, la "scartuciada", la rimozione cioè delle foglie (" i scartoci") che avvolgono le pannocchie di mais, un lavoro quasi rituale che si è praticato sino a non molto tempo fa anche nelle nostre cascine. L’iniziativa, organizzata dall’amministrazione comunale ha richiamato in piazza molti santangiolini tra i quali le classi seconde delle scuole elementari di via Morzenti che, guidate dalle loro insegnanti, hanno deciso di raccontare le loro impressioni con un testo descrittivo e uno poetico.

Alla ricerca dei mestieri scomparsi

Noi bambini di seconda, domenica 22 settembre, siamo andati a vedere la "Scartuciada", che è stata fatta nella pizza del nostro paese.

Abbiamo visto un signore che fabbricava i materassi, un altro che faceva il pane; c’erano delle lavandaie che lavavano i panni, una signora che produceva il burro, un signore infine che costruiva gli attrezzi agricoli. C’erano anche una signora che faceva la polenta, una contadina che dava da mangiare alle galline; una massaia che puliva le pentole di rame e d un’altra che ricamava un angioletto usando un ago lungo e dei fili colorati di lana.

Alla fine sono arrivati i carri con le pannocchie, i contadini le hanno scaricate a noi bambini le abbiamo "scartate" mentre le donne cantavano i canti delle cascine.

Ci è piaciuto tanto andare a vedere i mestieri di una volta che ora non c sono più perché gli uomini hanno creato le macchine.

I colori della piazza

Verde come l’insalata

che la contadina dava

alla gallina.

Giallo come la polenta

che la signora mescolava.

Grigio come gli attrezzi

che l’artigiano aggiustava.

Giallo come la pasta

che mi hanno regalato.

Giallo come il pane

che lievitava sul tavolo.

Verde come la bottiglia

dove si formava il burro.

Azzurro come l’angioletto

che la ricamatrice cuciva.

Bianco come il cavallo

che scaricava le pannocchie.

Giallo come la paglia

con cui giocavamo.

 

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