pannocchie di mais granoturco grano turco |
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pannocchie di mais
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Il 22 settembre sono stati numerosi i santangiolini che hanno invaso la piazza, incuriositi dai figuranti che vestiti con costumi tradizionali facevano mostra di antichi mestieri, ormai scomparsi, legati alla campagna e ai cicli del lavoro dei contadini: un vero salto indietro nel passato in un atmosfera carica di suggestioni. Il momento clou è stato, la "scartuciada", la rimozione cioè delle foglie (" i scartoci") che avvolgono le pannocchie di mais, un lavoro quasi rituale che si è praticato sino a non molto tempo fa anche nelle nostre cascine. L’iniziativa, organizzata dall’amministrazione comunale ha richiamato in piazza molti santangiolini tra i quali le classi seconde delle scuole elementari di via Morzenti che, guidate dalle loro insegnanti, hanno deciso di raccontare le loro impressioni con un testo descrittivo e uno poetico. Alla ricerca dei mestieri scomparsi Noi bambini di seconda, domenica 22 settembre, siamo andati a vedere la "Scartuciada", che è stata fatta nella pizza del nostro paese. Abbiamo visto un signore che fabbricava i materassi, un altro che faceva il pane; c’erano delle lavandaie che lavavano i panni, una signora che produceva il burro, un signore infine che costruiva gli attrezzi agricoli. C’erano anche una signora che faceva la polenta, una contadina che dava da mangiare alle galline; una massaia che puliva le pentole di rame e d un’altra che ricamava un angioletto usando un ago lungo e dei fili colorati di lana. Alla fine sono arrivati i carri con le pannocchie, i contadini le hanno scaricate a noi bambini le abbiamo "scartate" mentre le donne cantavano i canti delle cascine. Ci è piaciuto tanto andare a vedere i mestieri di una volta che ora non c sono più perché gli uomini hanno creato le macchine. I colori della piazza Verde come l’insalata che la contadina dava alla gallina. Giallo come la polenta che la signora mescolava. Grigio come gli attrezzi che l’artigiano aggiustava. Giallo come la pasta che mi hanno regalato. Giallo come il pane che lievitava sul tavolo. Verde come la bottiglia dove si formava il burro. Azzurro come l’angioletto che la ricamatrice cuciva. Bianco come il cavallo che scaricava le pannocchie. Giallo come la paglia con cui giocavamo.
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