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IL PONTE
casa delle libertà
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ANNO 6 - N.4 (Versione web - anno 3 n.4) NUOVA SERIE SETTEMBRE 2002

Sono passati 4 mesi dalle elezioni amministrative del 26 maggio

E’ ora di ripartire

 

La compagine amministrativa si è abbondantemente rinnovata. Il programma elettorale della CASA DELLE LIBERTA’ ha delineato obbiettivi certamente ambiziosi (e chi non lo fa in vista di una elezione?), ma anche concreti e mirati alle necessità della popolazione. Ora i nuovi eletti sono attesi alla prova dei fatti. E per operare concretamente non basta avere ben chiari gli obbiettivi e tanta, tanta buona volontà. Occorre saper mettere in campo anche idonei ed efficienti strumenti e metodi per una efficace progressione verso un esito positivo e vantaggioso.

Occorre innanzitutto delineare un quadro ben preciso delle necessità pregresse, delle iniziative al riguardo (progetti, piani, programmi) già messe a punto nelle passate amministrazioni; di esse occorrerà valutare l’attuabilità (con i necessari aggiornamenti) e quindi la recuperabilità, o l’obsolescenza e la conseguente destinazione all’abbandono.

Il secondo passo riguarda la definizione di una graduatoria di priorità degli obbiettivi da raggiungere. Il programma elettorale individuava una serie di settori che spaziavano dai servizi alla persona e sanità all’occupazione, dalla cultura allo sport, dai lavori pubblici all’urbanistica e all’ambiente. A quali voci dei diversi settori l’attuale amministrazione intende dare la precedenza?

Ciascuna delle iniziative che la nuova amministrazione intende attuare dovrà essere accompagnata da un progetto e da un programma. Il progetto per definire chiaramente l’obbiettivo da raggiungere, le risorse necessarie e le modalità per raggiungerlo. Il programma per stabilire cronologicamente i tempi, per individuare le responsabilità attuative, per definire le modalità di controllo dell’attuazione e di verifica dei risultati raggiunti.

Il passo successivo è quello dell’attuazione concreta. L’adeguatezza del progetto e del programma, la congruenza delle risorse e le capacità organizzative, direttive ed operative consentiranno di raggiungere l’obbiettivo prefissato nel migliore dei modi. L’opera si realizza giorno dopo giorno fino a raggiungere il suo compimento.

Ma non finisce qui. Una volta raggiunto l’obbiettivo è necessario un momento di riflessione, per verificare se effettivamente ciò che è stato fatto soddisfa tutte le attese; se durante l’attuazione si sono verificate situazioni impreviste; se si sono dovuti modificare percorsi e scelte e per quale ragione. E’ un passo importantissimo, perché serve a capire, quando le cose vanno bene, perché sono andate bene e quando le cose vanno male, perché sono andate male.

Da ultimo occorre sollecitare il giudizio dei cittadini sulle azioni intraprese e portate a compimento. Questo giudizio sarà tanto più obbiettivo e, quindi, tanto più proficuo, quanto più i cittadini saranno stati informati sugli scopi da raggiungere e coinvolti nelle scelte operate.

Ora il paese attende dei segnali. Non eventi sporadici, ma azioni che siano frutto di progetti ed inizio di programmi da portare a compimento.

Angelo Pozzi

 

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