ANNO 6 - N.4 (Versione web - anno 3 n.4)
NUOVA SERIE SETTEMBRE 2002
Gilberto Coletto
CASANOVA
A SANT’ANGELO:
BELLEZZA, AMORE E POESIA
Nel romanzo di Achille Mascheroni
le più intense pagine della vita di Giacomo Casanova.
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Quando Casanova cavaliere di Seingalt scrive le
sue memorie nel castello di Dux in Boemia era molto vecchio, ma
ricorda tutto in maniera limpidissima, e il bellisssimo rimpianto
che ha del soggiorno a Sant’Angelo Lodigiano gli fa scrivere uno
dei passi più avvincenti della sua Histoire de ma vie,
forse la nostra maggiore opera in prosa - benché scritta
in francese - dell’epoca di passaggio dall’illuminismo al romanticismo.
Giacomo Casanova, accompagnato dal servitore Clairmont,
arriva a Sant’Angelo Lodigiano, invitato dal conte Giuseppe Bolognini,
nel mese di marzo del 1763. Il castello in cui è ospite,
costruito nel XIV secolo dai Visconti e passato alla famiglia
Bolognini-Attendolo nel 1452, mostrava segni di decadenza dovuti
ai danni provocati dagli assalti e dai passaggi delle truppe nelle
varie guerre di successsione per il dominio della Lombardia. Durante
questo soggiorno Casanova resta affascinato dalla giovane Angela
Gandini cognata del conte Paolo fratello di Giuseppe. Tra di essi
si accende una intesa spirituale e una attrazione passionale che
animano la vicenda che sta al centro del romanzo di Achille Mascheroni,
che con questo completa la trilogia sui fatti salienti della storia
della sua città (i precedenti libri erano La bella
bolognina amante di Umberto I, e Il palazzo degli Arcangeli,
pubblicati tutti da Greco & Greco).
Casanova non è un Don Giovanni cinico e
beffardo, è un uomo che asseconda le sue debolezze ma soltanto
se recano piacere anche alle sue amanti., Nel sottotitolo "liturgia
della seduzione" è sottintesa questa devozione verso
l’atto amoroso nel suo aspetto di dignità e sacralità.
(Mascheroni ricorda a questo riguardo la disapprovazione di Casanova
per orge senza sentimento e intimità a cui assistette a
Roma presso lord Tallow.)
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La schermaglia d’amore che si innesca tra i due giovani già nei
primi capitoli è seguita fedelmente dal romanziere fino al più
lieve gesto mimico e motto dell’animo, egli non perde una sola occasione
offerta dal documento originale per immergersi in una sua complementare
e virtuosa narrazione, che quasi non esistono scollature tra l’autore
e l’avventuriero: tanto Casanova si muove liberamente nell’ambiente ricostruito
e Mascheroni è immedesimato nell’animo del veneziano. L’amore tra
Angela e Casanova è scandito dai versi del Tasso e di Virgilio,
perché entrambi sono appassionati di letteratura. Ed è al
cospetto della gioiosa ma accorta aspettativa della fanciulla - complice
la letteratura - che l’avventuriero questa volta cade in un vero innamoramento:
"Eva con in mano un libro invece che una mela".
Mascheroni completa le impressioni delle
Mémoires del protagonista con un realistico affresco della
vita a Sant’Angelo in quello scorcio del secolo XVIII, raffigurando con
esattezza i luoghi e con genuina veridicità i personaggi di cui
ha da sempre dimestichezza per la profonda conoscenza dei caratteri della
sua gente e della storia del suo paese. Tra dicerie, leggende e cronache
- come per esempio la bella penitente e la festa popolare detta "segare
la vecchia" -, nella cornice rustica della campagna lombarda e nella
complessa planimetria del castello di cui elenca minuziosamente le suppellettili
e le decorazioni, il lettore può seguire i personaggi come se si
muovessero su un palcoscenico e sentirsi immerso nella vicenda come doveva
essere accaduta.
Molti studiosi si sono applicati ad analizzare
la filosofia di vita di questo avventuriero dalla incoercibile personalità
e dalla inarrestabile irrequietezza, che lo portava alla continua ricerca
del bello e del piacevole. Per non perdere nessuna esperienza, per non
privarsi di nessuna novità, anche a scapito di disagi e sofferenze.
Mascheroni più che dare un giudizio sul suo eroe è volto
ad assecondarne le azioni. Dedica comunque un capitolo a queste riflessioni,
assegnando alla profonda solitudine del cavaliere la causa prima dell’incontenibile
sua curiosità per la conoscenza e l’amore, che lo spinge ad andare,
ad agire. Egli dirige la sua vita in una continua ricerca del diletto,
qualsiasi esso sia purchè sia azione, cambiamento, che lo distolga
da una amara angustia: di colui che voleva essere tutto poiché
non era nulla. Egli si sente Dio quando vede Angela felice per il
dono di cento libri comperati in una libreria di Lodi. Come si deve sentire
Dio - un dio pagano più simile a Giove - quando dona piacere.
La prosa dell’autore, arguta e sciolta
per la sicurezza che le danno le sue radici, lasciando passare ogni tanto
quel pizzico di licenziosità che doveva essere del Casanova e del
tempo, pur scorrendo sul pentagramma tracciato dalle memorie del mirabile
seduttore, si appropria del merito di aver tolto loro quell’alone di inattendibilità
dato dalla posterità. Ed è grazie a questo che nel libro
emerge con maggior incidenza una lezione sorprendentemente moderna che
questa generosa figura di letterato e di libertino ci impartisce sul corteggiamento
erotico e sulla letteratura, un binomio da sempre così intrinsecamente
legato, in particolare nella sua vita.
Gilberto Coletto
Il libro:
Achille Mascheroni
Casanova.
Liturgia della seduzione
Milano, Greco & Greco, 2002
Pagine 213, Euro 11,36
Coletto Gilberto
Via Mazzucotelli, 2
26900 Lodi
gilberto.coletto@tin.it
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