Una via per Giovanni Bracchi
La via è quella che, diramandosi
da viale Europa, conduce alla scuola media “Santa Francesca Cabrini”. La cerimonia si è svolta
nel freddo sabato mattina alla presenza del Sindaco, di assessori,
di consiglieri comunali, di un gruppo di alunni delle scuole elementari
“Morzenti” e dei famigliari del tanto amato maestro. Proprio la
signora Teresina si è prestata a scoprire l’insegna della via che
ora porta il nome del marito. Alla cerimonia di inaugurazione,
che si è conclusa con la benedizione impartita dal parroco mons.
Carlo Ferrari, erano presenti anche le rappresentanze delle bande
musicali dirette dal maestro Bracchi. In prima fila non potevano
quindi mancare le insegne del Corpo Bandistico Santa Cecilia di
Sant’Angelo, che Bracchi diresse fino al 1987, anno della sua scomparsa,
dopo essere stato artefice della sua rinascita nell’immediato dopoguerra. Il corpo bandistico di Sant’Angelo
è stato protagonista anche della serata che ha chiuso il “Bracchi
day”, com’è stato definito da Antonio Saletta durante la presentazione
del concerto svoltosi al Cupolone. Allo spettacolo, promosso
dall’amministrazione comunale, sono stati invitati a partecipare
altri due gruppi musicali, considerati tra i migliori nel Lodigiano:
la banda di Casalpusterlengo e quella di Brembio. I brani di cui
il pubblico ha potuto godere l’esecuzione hanno spaziato dalla musica
moderna alla classica, alla lirica. Siamo ormai abituati a percepire
la banda non più solamente come presenza musicale di cortei civili
e religiosi per le vie del paese (che pur sempre restano l’attività
primaria e fondamentale di queste associazioni custodi di tradizioni
locali). Per questo, avere l’occasione di festeggiare assieme a
gruppi che guardano al futuro e allo sviluppo delle associazioni
bandistiche è sembrato il modo migliore per onorare la memoria di
chi, per la banda e la musica, ha dato gran parte della vita. Come sempre, quando a Sant’Angelo
si parla di Giovanni Bracchi, aneddoti divertenti si sono mischiati,
nel corso della serata, alla commozione e alla gratitudine per un
uomo che a Sant’Angelo ha dato molto, e molto sta ricevendo dalla
memoria di chi lo ha conosciuto. Giuseppe Sommariva |
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