CARO AMICO,
ADDIO
Angelo Montenegro, poco più di quattro anni fa, diceva
di non immaginare che sarebbe toccato a lui scrivere
su IL PONTE il necrologio di Massimo Savini.
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Nessuno
poteva immaginare che sarebbe toccato a me commemorare la
scomparsa di Angelo, anch’essa improvvisa e repentina e altrettanto
drammatica e dolorosa, quale può essere quella di un altro
vero amico, di un amico di Sant’Angelo, di uno dei fondatori
de IL PONTE, dell’anima vera di questo modesto ma importante
foglio, che, nei sette anni trascorsi da quando è nato, ha
saputo accattivarsi la simpatia e meritarsi la stima dei santangiolini.
E lo ha potuto fare perché dietro ogni titolo, dietro ogni
articolo, in fondo ad ogni pagina c’era lo spirito del suo
più attento e appassionato ideatore, fondatore e sostenitore.
IL PONTE per molti versi poteva identificarsi con Angelo Montenegro.
Attorno a lui, io e gli altri ricoprivamo volentieri il ruolo
di collaboratori.
Angelo Montenegro
non era nato a Sant’Angelo, veniva dalla Puglia. Dopo un non
breve periodo passato in Germania, dove si era sposato con
Bibiana, era ritornato in Italia con la moglie ed i tre figli
e le circostanze hanno voluto che venisse ad abitare ed a
vivere qui tra noi. Il suo lavoro era quello di insegnante
di lettere alle scuole medie, ma a questa attività aveva affiancato,
oltre che un grande interesse disciplinare per lo studio della
storia, altri ampi e profondi interessi per gli aspetti legati
alla vita ed allo sviluppo della comunità civica locale in
cui viveva.
Conobbi Angelo parecchio tempo fa, non ricordo
quando di preciso, ma da allora sono passati almeno dieci
anni. Erano i tempi della stesura dello Statuto Comunale.
Poi vennero quelli dell’impegno nella liste civiche per le
elezioni amministrative. Nell’aprile ’96 fondammo IL PONTE
come supplemento di un giornale di un altro Comune. Nel dicembre
dello stesso anno costituimmo la SOCIETA’ DELLA PORTA, che
ci consentì di rendere autonoma la pubblicazione del nostro
foglio.
Non era difficile incontrarlo, nel tardo pomeriggio,
mentre passeggiava per via, a volte solo, a volte in compagnia
della moglie, a volte fermo a conversare con qualche amico
o conoscente. Sempre con l’espressione seria, percorsa, di
tanto in tanto, da un sorriso tra l’ironico e il divertito,
fatto apposta, sembrava, per rimarcare meglio un certo disincanto
nei confronti del mondo e degli uomini ed un certo distacco
dai problemi e dalle passioni. Ma non per questo era meno
attento ed acuto nel giudizio sui comportamenti e nella valutazione
di fatti e circostanze, soprattutto se inerenti la realtà
in cui viveva.
A Sant’Angelo
il professor Montenegro ha svolto la sua attività di insegnante
prima alla Scuola Media “Baracca”, poi all’Istituto Tecnico
“Pandini”. A Sant’Angelo il cittadino Montenegro ha dato il
suo contributo partecipando attivamente alla vita politica
ed amministrativa e rendendo partecipi tutti i cittadini delle
vicende del paese, attraverso le informazioni pubblicate e
commentate su IL PONTE. A Sant’Angelo e per Sant’Angelo lo
storico Montenegro ha recuperato e si apprestava a curare
la pubblicazione integrale del volume “SANT’ANGELO LODIGIANO ED IL SUO MANDAMENTO
NELLA STORIA E NELL’ARTE” del primo storico santangiolino
Giovanni Pedrazzini Sobacchi.
Il valore
di queste poliedriche attitudini e capacità è reso ancor più
grande da alcuni tratti del carattere di Angelo Montenegro:
una grande modestia, un impegno continuo nel lavoro e nella
ricerca storica derivante da una instancabile perseveranza,
la disponibilità ad ascoltare ed a confrontarsi con posizioni
diverse dalla sua, la pacatezza dell’espressione e del confronto
con l’interlocutore, la fermezza dei convincimenti: sempre
disponibile ad ascoltare le opinioni altrui, ma non incline
a lasciarsi facilmente convincere, quando l’argomentare dell’interlocutore
non era in grado di intaccare la sostanza del suo pensiero.
Lasciava prevalere, in ogni caso, il suo profondo senso di
tolleranza verso chiunque non pretendesse di violare o vincolare
la sua autonomia di giudizio e di scelta.
Per queste
e per tante altre ragioni la sua scomparsa rappresenta una
grande, incolmabile perdita per l’intera comunità. Anche per
questo io credo che gli abitanti di Sant’Angelo debbano tributargli
un segno di riconoscenza. Anche per questo il suo ricordo
merita di essere mantenuto vivo nel tempo e di essere indicato
ad esempio il suo disinteressato impegno civico.
Angelo
Pozzi
Testimonianze e ricordi su Angelo Montenegro
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