piattaforma ecologica
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Mucchi
di legname di qua, cataste di elettrodomestici
di là, cassoni traboccanti e passaggi impossibili per gli autoveicoli
dei privati che si recano alla piattaforma ecologica per depositarvi,
secondo le chiare indicazioni del “Libretto per la raccolta differenziata”,
quei rifiuti che non possono essere conferiti mediante la raccolta porta
a porta. Motivo? Non si sa. Fino a qualche mese fa, tutto funzionava bene.
I cittadini erano soddisfatti e la piattaforma dava il senso dell’efficienza.
Ed allora cosa è successo? Problemi di inefficienza della nuova ditta a
cui è stato appaltato il servizio rifiuti? Esplosione di produzione dei
rifiuti da conferire alla piattaforma? Afflusso incontrollato (anche fuori
degli orari canonici) di rifiuti di ogni genere
e tipo? Intanto
il custode non sa più a che santo votarsi ed i cittadini, in qualche caso,
si riportano a casa i rifiuti conferiti inutilmente (o magari trovano
per essi una diversa destinazione). Per
la verità nell’ultima settimana le cose sembrano
essere migliorate, tuttavia, occorre evitare che disagi del genere si
ripresentino in futuro, intervenendo fin d’ora per rendere più efficiente
il servizio. Chi
ha il potere (ed il dovere) di provvedere, lo faccia rapidamente: se è
una questione di rispetto del contratto d’appalto, si contesti la ditta
appaltatrice, se si tratta di mancanza di controlli, si provveda
ad incrementarli, se invece sono gli spazi ad essere scarsi, si
faccia quel che è necessario per ampliarli. Deludere
il cittadino, o peggio, chiedergli di impegnarsi laddove poi il servizio
pubblico dimostra inefficienza, porta facilmente
al disimpegno o al rifiuto di comportamenti civili. |
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