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ANNO 7 - N. 3 (Versione web - anno 4 n.3) NUOVA SERIE GIUGNO 2003

Diario di bordo

Sant' Angelo Calcio 

Le partite di marzo, aprile e maggio

 Reduce da una impressionante risalita, che gli ha consentito di raggiungere le soglie della vetta della graduatoria, il Sant’Angelo, anziché lanciare l’allungo decisivo, si inceppa clamorosamente sul più bello, dovendo così dire addio ad un sogno, quello della promozione, già cullato dai più, riuscendo tuttavia a chiudere il torneo in una maniera più che discreta, se non addirittura buona.


A sinistra, Danilo Del Monte, vincitore del "Trofeo Scaini"
per il campionato 2002/2003, accanto alla figlia del calciatore
cui è intitolato il premio. A destra, Salvatore Carboni
con il trofeo G.B. Quartieri, assegnato al miglior realizzatore
(Foto Cine Zeta)

Il primo “incidente di percorso” ha luogo in quel di Pinerolo, dove, dopo essere stati per due volte in vantaggio, gli uomini di mister Tassi si fanno prima raggiungere e poi superare dalla Cenerentola piemontese (fino a quel punto in grado di raggranellare la miseria di 12 punti), soccombendo per 4 reti a 2. Scottato da questo inopinabile tracollo, il club del patron Luca Gaeli incappa in altri due incontri senza vittoria, consistenti nell’1-1 interno conseguito nel derby con il Fanfulla (con il club lodigiano che, sul finire di gara, replica immediatamente al centro di Marco Arena) e nel 3-4 incassato a Vigevano, per mano dei bianco-azzurri del cannoniere Barbieri, prima di riprendersi negli ultimi tre incontri di campionato, che lo vedono opposto, in sequenza, al Fiorenzuola dell’ex fanfullino Andrea Ciceri, al Palazzolo ed al Voghera.

Vinto per 1-0 (rete di Baldini) il primo incontro, il club rosso-nero sfiora il colpaccio in quel di Palazzolo sull’Oglio (il paese natale della show girl Luisa Corna). Contro i bresciani, infatti, il Sant’Angelo, autore di una partita gagliarda, non riesce a conseguire un successo che sarebbe risultato più che meritato, addirittura cedendo per 2-1, per via di una rete incassata in “zona Cesarini”. Sconfitta a parte, ciò che però ha dato più fastidio è stato il clima intimidatorio ed ostile venutosi a creare nel piccolo stadio del paese del Bresciano, dove il pubblico (e non solo il pubblico) ha insultato i rosso-neri per tutti i novanta (e passa) minuti di gioco. Ancora più fastidiose ed antipatiche sono poi risultate le dichiarazioni di un loro dirigente, che ha addirittura incolpato il Sant’Angelo di “non saper perdere”. Orbene, il Sant’Angelo forse non saprà perdere, ma il Palazzolo lo sa fare ottimamente, dato che, nella non remota stagione 1996-’97 è riuscito nell’impresa (!) di chiudere il torneo di Serie D (allora ancora denominato Campionato Nazionale Dilettanti) con 34 sconfitte in 34 partite e con 0 (sì, zero) punti in graduatoria. Piuttosto che fare delle figuracce simili, è oggettivamente molto meglio essere come il Sant’Angelo, squadra che “non sa perdere”.

In ogni modo, alla sconfitta subita in riva all’Oglio si sussegue un’altra notizia negativa per i rosso-neri, ovvero la sentenza inerente il tentativo di corruzione che sarebbe stato intrapreso dal Rodengo Saiano in occasione della gara tra il Sant’Angelo e gli uomini di mister Crotti. Tale sentenza, emanata dalla C.A.F. (Commissione di Appello Federale), risulta infatti assai pesante, affibbiando dodici punti di penalizzazione al Rodengo Saiano e quattro ai barasini, stroncando in tal modo le ambizioni dei due sodalizi.

Alcuni hanno scritto che questa sentenza è stata esemplare: pur non volendo entrare nel merito, bisogna assolutamente ricordare che il diritto insegna che una sentenza deve essere prima di tutto giusta, non esemplare. In ogni caso, i rosso-neri si vedono togliere, oltre ai  quattro punti faticosamente conseguiti, anche la possibilità di accedere ai play-off, ma niente e nessuno potrà mai togliere (sia ai giocatori che ai tifosi) le soddisfazioni che, dopo un campionato iniziato in sordina, sono man mano arrivate: nessuno potrà togliere al Sant’Angelo la vittoria (2-0) nel derby di Lodi (attesa per più di venti anni); la vittoria (1-0) nel derby interno col San Colombano ed il 4-1 rifilato, fra le mura amiche del “Carlo Chiesa”, all’allora capolista Rodengo Saiano

Il 2-1 con il quale gli uomini di mister Maurizio Tassi piegano il Voghera all’ultima giornata, grazie agli acuti di Salvatore Carboni (24’) e di Baldini (52’), conseguito con la consapevolezza che i tanto agognati play-off sarebbero rimasti una chimera, chiude così in bellezza una stagione che ha visto i barasini raccogliere ben 55 punti (poi divenuti 51 per via della penalizzazione), mentre  in Serie C/2 viene promosso il Pizzighettone del bomber-pittore Paolo Curti, un indimenticabile ex che quando se ne andò da Sant’Angelo Lodigiano pareva lasciare dietro di sé una squadra “morta”. Forse così fu, dato che la compagine barasina si è iscritta al campionato proprio negli ultimi giorni utili, ma, in seguito, “l’araba fenice” Sant’Angelo ha saputo risorgere dalle proprie ceneri, dimostrando che è possibile organizzare una squadra senza primedonne, ma con tanti atleti animati da voglia di lottare e di sacrificarsi, continuando comunque ad essere protagonisti.

Un grazie per questa fantastica annata va quindi sia alla squadra che alla dirigenza, per la grande impresa compiuta. Se si fosse realizzato il “sogno C/2” sarebbe stato ovviamente meglio, ma non sarà certo il mancato raggiungimento di una promozione peraltro inattesa a togliere al Sant’Angelo l’affetto dei santangiolini.

Giuseppe Livraghi

 

 

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