C.R.E.A. di Lodi


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IL PONTE
MANIFESTAZIONI CULTURALI
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ANNO 7 - N. 3 (Versione web - anno 4 n.3) NUOVA SERIE GIUGNO 2003

MAGGIO BARASINO

Ferrari da sogno

Un'invasione di Ferrari nel centro storico di Sant'Angelo per dare il via alla Fiera Barasina. Sabato 10 maggio tra piazza Libertà e via Umberto I° si contavano 78 modelli delle rosse di Maranello, oltre a tanti altri gioiellini delle case più prestigiose.
Il grande raduno organizzato dal Ferrari Club barasino ha colto nel segno: un mare di adesioni, in pratica gli appassionati sono arrivati da mezza Italia. Per la Lombardia si sono mossi soprattutto da Como, Varese e Mantova. Non potevano poi mancare i collezionisti dall'Emilia, Modena e Reggio, su tutte, vero cuore della tradizione Ferrari. In più l'appuntamento barasino ha richiamato anche i ferraristi d'oltralpe, con diversi modelli arrivati direttamente e appositamente dalla Svizzera.
Un pomeriggio in piazza, con l'appendice serale, quando tutti i bolidi hanno acceso i motori in contemporanea per ritornare nelle province d'origine. Elevato il valore economico dei modelli esposti: gli appassionati si sono lustrati gli occhi. A Sant'Angelo c'erano infatti alcune Ferrari più uniche che rare, come una 250 Elena, di cui ne esistono soltanto 50 esemplari al mondo.
L.R.


Un castello, un borgo, un fiume…

Giornata di lavori davvero intensa quella di sabato 10 maggio nel salone dei Cavalieri del castello Bolognini. Il convegno organizzato dalla Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio della Lombardia occidentale, incentrato sul castello, il borgo e il fiume, ha attirato tanti esperti del settore e appassionati d'arte, ma non sono mancati nemmeno i barasini interessati alle vicende del loro castello.
Si è trattato in effetti di un'occasione da non perdere, proprio perchè accanto alla situazione del Bolognini, si è parlato anche del rapporto con il borgo medioevale che un tempo l'attorniava, come pure del legame di sangue che unisce entrambi gli elementi architettonici al fiume Lambro, che vi si insinua intimamente.
Gli interventi dei relatori sono iniziati in mattinata, e fino al tardo pomeriggio si sono succeduti spaziando su tematiche differenti, anche se interconnesse. In totale il seminario si è articolato in 16 relazioni, che hanno messo in luce l'importanza del recupero del Lambro, come valore aggiunto ad un ambiente circostante ricco di fascino, nel quale è immerso appunto il castello Bolognini. Ad aprire il lavori il sindaco Giuseppe Carlin e l'assessore alla cultura Aldo Cafiso, che hanno ricordato l'impegno della giunta per il restauro di cascina Ortaglia e il suo inserimento nel circuito museale barasino.
A far da sfondo ai lavori infine, i 3 quadri riportati nel castello alla fine di aprile, dopo il ritrovamento seguito al furto del 1991, che sono stati presentati nuovamente al pubblico proprio in questa occasione.
L.R.



Una risaia in piazza

Il lavoro in risaia, uno dei più faticosi del nostro recente passato contadino, è stato al centro della rievocazione pensata per il pomeriggio di domenica 25 maggio. Le mondine dunque, alla ribalta con le loro storie, le loro fatiche e i loro canti.
Protagonista della giornata il gruppo delle mondine di Melegnano che ha fatto ingresso in paese su carri trainati da cavalli, per arrivare alla mini risaia allestita in piazza Libertà. Qui le mondine hanno dato vita ad alcuni quadri scenici rievocativi della vita in campagna e hanno intrattenuto i presenti con i loro famosi canti. A loro si sono uniti “I Paisandi Albavilla (Co), nei tipici costumi del mondo contadino. Non è mancato il contributo “locale” grazie ai ragazzi dell’Istituto Tecnico “R. Pandini” che guidati dalla loro insegnante Antonietta Cervo, hanno messo in scena un loro lavoro tratto da una ricerca sulla civiltà contadina.
La manifestazione si è poi spostata a Castiraga Vidardo (la giornata era organizzata dalla nostra amministrazione con quella di Vidardo) dove figuranti e mondine hanno atteso tutti coloro che si sono voluti unire alla mega-risottata che ha concluso la giornata.
Sulle difficoltà di queste lavoratrici, Andrea Caperdoni, un diciassettenne santangiolino, ha scritto la seguente poesia in dialetto, che riteniamo possa illustrare efficacemente il lavoro che si svolgeva nelle risaie.

G.B.

LE MUNDINE

Tra i mesté püssè düri
e fadigusi
gh’è quèl del mundà rìs.
Laurà che ‘na volta se fèva
e che la miseria custringèva
dòne o ànca fiuline
al mesté de le mundine.

Vita gràma che ste dòne
ièrun custrète a fa
per purtà a
chi quàter danè
che per un mesté
insì dür, ièrun asè.

Gh’èr le locali che laurèvun
in dle cassine chi arènta,
ma ànca quèle che ‘ndèvun
lasèvun la famiglia
per quaranta dì
per rüvà nele risère
ne le zòne de Pavia.

Cumencèvun a la matina a quatrur
per la pausa a vòtur
per la culassiòn, e amò
fin dudes e meza,
ma l’urlòge del padròn,
(bava a la buca e bastòn)
guardacàs, l’èr sèmper indré!
Se una mundina
stràca perché adré da la matina
la fèva ‘pèna per drissàse
vuzèva el padròn
(stò burdegòn)!
el ! A la vosta età
ròba da balà sül quatrén!”

Gh’èra quèle che malimàn
slunghèva la man
ne l’acqua vuncia dla risèra
e ciapèva un chi rane da fa rustì
e ia scundèvandel scalfaròte.

 


Per passà a la svèlta
la giurnàda de laurà
i tachèvun a cantà;
gh’èr di chi còri
se sfughèvun!
A squarciagula cantèvun! 

Al sabate da sira
un chi d’üna ndèva a balà,
oltre restèvun in cassìna
a cresèva la nustalgia de !


Pasàdi i quaranta dì se fa fagòte
Sciur padròn da le bèle braghe bianche
föra le palanche
chendème a ”!

 


Andrea Caperdoni



Giornata del pane

E' stata la stupenda scenografia del castello Bolognini ad ospitare domenica 11 maggio la giornata del pane. Una grande festa promossa dal Rotary in collaborazione con l'Istituto sperimentale per la cerealicoltura barasino.
A Sant'Angelo sono arrivati 11 artisti della farina, che si sono dati battaglia nel primo “Concorso nazionale di panificazione artistica”. Per il Lodigiano in gara due maestri d'arte bianca di Lodi e Casalpusterlengo. All'appello hanno risposto addirittura dalla Sardegna, con un intero comune: Lei, in provincia di Nuoro, che ha spedito un panettiere locale nel bel mezzo della Pianura Padana.
L'iniziativa è stata anche l'occasione per sostenere la campagna mondiale di vaccinazione antipoliomielite intrapresa dal Rotary. Le forme di pane artistico in gara sono state poi messe all'asta, e assieme alla vendita di due quintali di pane tipico lodigiano, hanno permesso di raccogliere 3200 euro.
Il concorso è stato vinto da Maurizio Serioli, panettiere bresciano, con due vere opere d'arte fatte d'acqua, farina e abilità manuale, oltre a tanta, tanta fantasia. Nel pomeriggio, apertura gratuita del Museo del pane, con un vero boom delle visite. In poche ore si sono contate oltre 1500 presenze, vero record per la capacità attrattiva del  Bolognini.

L.R.



Un fiume, più storie

La sera di sabato 31 maggio, il cortile del castello Morando Bolognini si è tramutato d’incanto in un insolito palco, per uno spettacolo che ha reso uno dei simboli del nostro paese, interprete di se stesso, quale fantastica cornice alla realizzazione finale di un anno dei laboratori delle A.P.I. (Attività Pomeridiane Integrative), promosse dalle A.C.L.I. locali. Una manifestazione teatrale inscenata in una serata di anticipo d’estate, che ha portato a compimento un progetto di cui sono stati protagonisti alcuni ragazzi e ragazze delle scuole medie “Cabrini” di Sant’Angelo, impegnati (per tutto il corso dell’anno scolastico sotto la guida di alcuni educatori e con il supporto di operatori specializzati) nella costruzione di oggetti di scena con materiali di recupero, utilizzati per questa festa conclusiva.
I laboratori rientrano nel “Progetto Peter Pan” della scuola, sono finanziati dalla legge 285/97 e realizzati dalla cooperativa “L’Alveare”, in collaborazione con il “Laboratorio degli Archetipi” di Lodi.
La rappresentazione ha districato il senso vero dei laboratori creativi ed espressivi portati avanti nel corso dell’annata per una maggior socializzazione, non facilmente conquistata tra i ragazzi, divenuti poi qui i protagonisti in positivo, di fronte alla società nel lanciare un messaggio di sensibilizzazione ecologica, rivolto alla gente per la conservazione di un paesaggio che è parte viva della sua memoria storica.

M. F.

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