radio
lodi il cittadino
|
|||||||
Egregio
Sig.
Sindaco Sant’Angelo
Lodigiano Ho ascoltato con attenzione
il forum di “Radio Lodi-Il Cittadino”, dedicato
alla situazione del Lambro. In proposito Le vorrei proporre alcune riflessioni attraverso le pagine
de Il Ponte. Gran parte delle
affermazioni fatte sono condivisibili, altre
meno, ma questo mio intervento si rende necessario in merito alla questione
del parco della bassa valle del Lambro. Chiariamo alcuni punti per chi non avesse
seguito tutta la vicenda: 1)Il
WWF, in sintonia con numerose altre associazioni, ha sostenuto la necessità
di un progetto di parco della valle del basso
Lambro, per tutelare un territorio legato ad un fiume degradato. Questo provocherà un
processo di rivalorizzazione del territorio
che porterà alla pulizia del fiume. 2)
La richiesta è stata accolta dalla
Provincia di Lodi e dai Comuni del Lodigiano che ne hanno votato l’adesione
con delibera. Il progetto della Provincia di Lodi è quello di
un parco intercomunale, quindi non certo un parco a protezione totale,
ma il riconoscimento di un’area di rilevanza ambientale. Quindi
ogni Comune dovrà definire la sua area di parco comunale e attrezzarla. L’idea che mi ha spinto con altri amici ad insistere sul progetto del
parco è la speranza che un territorio riscoperto, riutilizzato,
ri-naturizzato, ma anche fruito dal punto di
vista turistico, culturale e del tempo libero, potesse ricostruire un
rapporto con il fiume malato e accelerarne il processo di pulizia. Si tratta del rovesciamento dell’equazione: Lambro degradato= degrado del territorio, che diventa: territorio valorizzato=Lambro
pulito. Per questo resto molto perplesso di fronte all’affermazione
da Lei fatta, che a Sant’Angelo è già stata individuata un’area per il
parco, ma che questo si potrà fare solo quando il Lambro sarà pulito.
Mi
rendo conto che per ora non si potrà passeggiare sulle rive o sdraiarsi
a prendere il sole lungo il fiume, ma il lavoro che si può fare subito
è davvero tanto. Un parco di questo genere è soprattutto una scommessa
culturale. Vuol dire riscoprire un legame con il territorio e farlo crescere.
In un progetto di questo genere ci potrebbero stare da
subito visite alle cascine della valle del Lambro, percorsi ciclopedonali,
attività didattiche per le scuole, rassegne, mostre e incontri dedicati
al tema del fiume, piantumazioni, e perché no…anche
testimonianze su quanto la situazione di degrado è stata dannosa per il
santangiolino. Insomma ci vuole il coraggio di non farsi sopraffare dall’immagine del
fiume fogna, ma rovesciare il suo ruolo e farlo diventare perno di uno
sviluppo positivo anche economico, legato all’ambiente.
E questo va fatto da subito. La pulizia delle acque sarà poi
il completamento dell’opera. Cristoforo Vecchietti |
|||||||
.
|
|||||||