raccolta
rifiuti solidi
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Quello che succede in paese è sotto gli occhi di tutti e le fotografie di questa pagina ne danno parziale, ma veritiera testimonianza. Come mai siamo in queste condizioni? Le fotografie dicono chiaro
e tondo che qualcuno crede di fare il “furbo” mettendo i rifiuti là dove
non vanno messi: davanti alla casa d’altri, nella pubblica piazza, abbandonati
sul ciglio stradale. Altre fotografie dicono che ci sono zone dove i sacchi
dei rifiuti non vengono raccolti a tempo debito,
ma si ritrovano, al mattino, accatastati lungo le strade e appesi alle
inferriate delle recinzioni. Ci sono poi zone, soprattutto
quelle rurali, quelle delle case sparse nella campagna, dove, evidentemente,
il servizio di raccolta si è dimenticato da molto tempo di passare.
Le fotografie dicono anche che
il controllo, da parte del comune, non è efficace e che i provvedimenti
da adottare tardano troppo. Alla base del malfunzionamento del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani sembra esserci una sola, fondamentale, grave mancanza: i soggetti coinvolti non fanno quel che dovrebbero fare! Cominciamo dai cittadini. Ho avuto modo di essere diretto
testimone di tre eventi emblematici. Qualche settimana fa, di mezza
mattina, ho visto un signore camminare lungo il ponte del Lambro con un
sacchetto in mano. A metà ponte un lancio disinvolto,
un dietro-front tranquillo ed un pacifico ritorno sui propri passi.
Giovedì 28 agosto, all’una di
notte, era da poco passato il servizio di raccolta, che aveva svuotato
i contenitori posti lungo la strada. Due figure, un uomo e una donna,
svoltano l’angolo con un sacchetto in mano e, con noncuranza, lo depositano
in uno dei contenitori (non nel loro) appena svuotati e poi, con identica
noncuranza, si allontanano. Una signora anziana, giorni
fa, si lamentava che il suo sacchetto dei rifiuti umidi non era
stato ritirato durante la notte precedente. Le
feci notare che il sacchetto non era quello adatto. Mi rispose
che sì, era vero, ma che, la settimana precedente, i rifiuti erano stati
ritirati anche se il sacchetto non era quello giusto. Ed è qui che entra in gioco il
comportamento della ditta che ha in appalto il servizio di raccolta dei
rifiuti solidi urbani. Più di una volta il ritiro dei
rifiuti non è stato effettuato nei giorni e negli
orari prescritti e comunicati dal comune ai cittadini. Le zone periferiche
e le cascine sparse nella campagna sono poco o niente servite: i rifiuti
si accumulano e nessuno se ne cura. Il personale dell’impresa ha subìto,
nei pochi mesi da gennaio ad oggi, un forte ricambio: chi conosceva il
paese e faceva questo lavoro da anni è stato sostituito da gente nuova
che, probabilmente, non sa nemmeno dove si trovano certe vie del paese;
figuriamoci le cascine e le case sparse! In mezzo, tra i cittadini che
producono i rifiuti e l’impresa che dovrebbe raccoglierli, c’è il comune.
Che in questi mesi, per quel che si vede, non ha mostrato di
far sentire la sua presenza e non sembra svolgere il suo ruolo a livello
adeguato. I cittadini (moltissimi, anche
se non tutti), che si sono impegnati e si impegnano
per rendere agevole la raccolta differenziata dei rifiuti, sono delusi
dalla scarsa (ed è dir poco) efficienza dell’impresa di raccolta, dal
comportamento di non pochi compaesani incivili che continuano ad abbandonare
i rifiuti dove meglio credono, dal Comune che non ha dato finora segno
di intervenire in modo deciso, per richiamare al loro dovere tanto i cittadini
indisciplinati, quanto l’impresa appaltatrice inadempiente. In queste condizioni, il cittadino
di buona volontà non è più motivato e finisce per non credere più nell’utilità
di ciò che fa. C’è il rischio che l’impegno per la raccolta differenziata fallisca. C’è il rischio che venga dimenticato il valore della salvaguardia dell’ambiente,
facendo apparire vano ed inutile qualsiasi impegno in tal senso. Occorre allora una azione tempestiva e forte del comune, che deve trovare
il modo di esprimere apprezzamento e gratitudine nei confronti dei cittadini
corretti e impegnati, richiamando severamente al loro dovere quelli indisciplinati.
E deve anche richiamare in modo ancor più duro l’impresa appaltatrice
ad adempiere al contratto, pena, se necessario,
la rescissione del medesimo.
Angelo Pozzi |
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