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IL PONTE
Soini Aloni
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ANNO 7 - N. 4 (Versione web - anno 4 n.4) NUOVA SERIE SETTEMBRE 2003

 

Antonio Soini

medico benemerito

 

Il ricordo del professor Antonio Soini, santangiolino d’adozione, è un atto dovuto, in virtù dell’impegno con cui ha interpretato la sua attività di medico al servizio della comunità, ma anche nella memoria dell’esperienza resistenziale, che l’ha visto protagonista attivo, nello sforzo di riconquistare per i suoi concittadini un valore vitale come quello della libertà.

Antonio Soini nasce l’8 febbraio 1915 in Trentino, a Cles, in Val di Non, dove il padre Carlo si trovava per motivi di lavoro e aveva sposato Adelia Rossi, originaria del luogo. Frequenta prima il collegio di Ala, poi nella sua cittadina, il ginnasio. Dopo la maturità classica conseguita a Trento, si iscrive a medicina all’Università di Torino, dove si laurea a pieni voti. La sua tesi ebbe l’onore della pubblicazione.

A Pavia, dove le vicende della seconda guerra mondiale l’avevano portato, consegue la specializzazione in ostetricia-ginecologia. Successivamente ottiene la libera docenza in genetica medica, pubblicando apprezzati studi sui problemi dell’ereditarietà con il professor Padre Angelo Serra.

Di ritorno dalla campagna di Grecia, con il suo battaglione, giunge di stanza a Pavia e in qualità di ufficiale medico gli viene dato l’incarico per la cura della salute dei prigionieri di guerra dislocati nella zona a cavallo tra Pavese e Lodigiano.

Nel 1941 sceglie come base del suo lavoro l’ospedale Delmati di Sant’Angelo, dove gli viene assegnata una stanza. Qui, accanto allo svolgimento del suo incarico, inizia anche ad interessarsi della salute delle mamme in stato di gravidanza difficile, impossibilitate per le difficoltà a reperire mezzi di trasporto, a raggiungere gli ospedali attrezzati. Ed è proprio in questo contesto che una notte, arrivano al Delmati dei soldati tedeschi in cerca di un ricovero per qualche ora di sonno. La lingua incomprensibile unita al rumore metallico e sgraziato dei fucili, mettono in agitazione le sette donne al momento ricoverate, così che per una di queste arriva il travaglio del parto. Il caso si aggrava, sopraggiunge un’emorragia che la mette in rischio di vita. Il professor Soini, il cui sangue è compatibile con quello della paziente, aiutato da una suora, improvvisa la prima trasfusione di sangue a Sant’Angelo. E’ così che quella stanza dell’ospedale Delmati, priva di attrezzature specifiche, segna l’inizio della storia della fondazione dell’Avis santangiolina, nonché il futuro reparto di ostetricia e ginecologia di Sant’Angelo. Nel 1945 l’amministrazione del Delmati nomina Soini direttore del nuovo reparto di maternità, che dirige sino alla pensione, per oltre 40 anni, con competenza, passione e umanità.

Nella sua lunga carriera il professor Soini ha sempre dimostrato il massimo rispetto per la vita umana, fin dal suo concepimento. E infatti ha continuato per anni, a titolo gratuito, l’attività presso il consultorio familiare per donne con difficoltà a portare a termine la gravidanza.

Anche quando vinse un concorso all’ospedale Santa Chiara di Trento, rinunciò al prestigioso incarico per continuare la sua opera a Sant’Angelo, stimolato dall’allora parroco e presidente dell’amministrazione del Delmati, monsignor Giuseppe Molti, che vedeva in Soini la possibilità della realizzazione di una nuova struttura ospedaliera per il paese.

Infine, a distanza di 60 anni dall’8 settembre 1943, giorno dell’armistizio, occorre ricordare anche l’apporto dato dal professor Soini nel periodo della resistenza, quando, con altri santangiolini, e al fianco del cugino Mario Flaim, organizzò l’attività dei partigiani di Sant’Angelo e della zona.

 

Lorenzo Rinaldi

Maria Concordati Aloni

la preside

 

Maria Concordati Aloni è una figura mitica del mondo della scuola, della cultura e della storia del territorio. Sarà ricordata come “la preside” per antonomasia per il lungo periodo vissuto nell’insegnamento, per l’impegno dedicato alla creazione e allo sviluppo della scuola media nei piccoli centri, dove la possibilità d’istruzione offerta dallo Stato era solo quella elementare.

Quelli della mia generazione l’hanno conosciuta a Sant’Angelo Lodigiano, perché alla “sua” scuola media facevano riferimento i ragazzi usciti dalla elementari di San Colombano che non si recavano più lontano o in collegio a proseguire gli studi.

Poiché ella univa alle doti di insegnante una vocazione materna allargata, volle portare la scuola agli studenti ed evitare loro i disagi dei trasporti e dei viaggi.

Quelle intelligenze che sarebbero state inattive, senza la possibilità di essere sviluppate, furono così valorizzate a beneficio di tutta la comunità.

Negli anni Sessanta (la scuola media unica fu istituita nel 1962), chiedendo ed ottenendo la collaborazione di parroci e di sindaci che misero a disposizione i locali e le attrezzature, fece sorgere a Graffignana, a Caselle Lurani, a Senna Lodigiana, nuove unità scolastiche che facevano capo a Sant’Angelo e che lei dirigeva e seguiva senza risparmio di tempo e di energia. I ragazzi e gli insegnanti erano per lei una famiglia ai cui bisogni provvedeva con sollecitudine materna.

Affabile, generosa, tenace e sempre sorridente esprimeva la gioia di questo servizio di alto valore sociale e culturale che prestava con tanta semplicità. La spontaneità e l’operosità, doti umane attinte dalla cultura rurale in cui aveva avuto origine, contraddistinsero la sua attività sino a quando la lucidità mentale e l'efficienza fisica glielo consentirono, cioè per parecchi lustri oltre l’età della pensione.

Le massime autorità pubbliche, Presidente della Repubblica e municipalità, hanno riconosciuto l’importanza del suo servizio con vari attestati di benemerenza.

Il 21 agosto, a novantaquattro anni, la preside Maria Concordati Aloni ha concluso serenamente la sua esistenza ed ha ricevuto altri riconoscimenti.

Le generazioni di scolaresche che sono uscite dalle scuole la ricordano e la ricorderanno sempre con gratitudine ed affetto.

Clotilde Fino

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