Premio Cento alla stampa locale
"Il Ponte" a Cento
Cento, città agricola della pianura ferrarese,
ci accoglie con i suoi palazzi seicenteschi, le vie porticate e il
pavè dove le donne ci perdono i tacchi. Quando Lucrezia Borgia
andò in sposa al duca di Ferrara, suo padre, il papa Alessandro
VI, le diede in dote anche questa cittadina posta sulla riva occidentale
del fiume Reno.
Qui arriviamo la sera del 4 ottobre, partiti da Sant'Angelo per assistere
alla cerimonia di premiazione alla quale siamo invitati.
Siamo qui perché qualche mese fa, prendendo spunto da un'idea
di Angelo Montenegro, decidemmo di partecipare, con il nostro giornale,
al concorso nazionale "Premio Cento alla stampa locale".
Un concorso indirizzato alla stampa periodica locale a diffusione
gratuita e a contenuto generalista che da cinque anni si svolge sotto
il patrocinio degli enti locali della zona (Comune di Cento, Provincia
di Ferrara, Regione Emilia Romagna) e dell'Ordine dei Giornalisti.
Abbiamo inviato la scheda di partecipazione con due numeri de "Il
Ponte" e qualche CD (con la versione pubblicata in internet)
e siamo sicuri di non sfigurare. Ne abbiamo conferma appena entrati
nell'auditorium quando vediamo il nostro giornale in prima fila nella
mostra allestita per l'occasione.
Più di 50 testate per la sezione "enti
pubblici", altre 34 nella sezione "soggetti privati"
(la nostra) e 17 nella sezione "on line" (anche qui ci siamo
iscritti) fanno compagnia a "Il Ponte di Sant'Angelo Lodigiano"
in attesa del verdetto finale.
Composti nei nostri vestiti buoni (non si sa mai...per le foto) ci
accomodiamo con un po' di apprensione: lungo il tragitto non ce lo
siamo detti, ma ognuno di noi spera almeno in un piazzamento.
Ascoltiamo interessati la discussione (la funzione della stampa locale,
le difficoltà a far sopravvivere questi prodotti di artigianato
mediatico, il possibile ruolo delle scuole di giornalismo a favore
del volontariato pubblicistico...e tanto altro) ma il clima da notte
degli Oscar ci prende appena l'ospite d'onore della serata, Lucia
Blini, giornalista sportiva Mediaset, si accinge a leggere la terna
vincente di ogni sezione.
L'eccitazione si spegne subito: già alla chiamata del terzo
classificato della sezione "on line" capiamo che non siamo
della partita. I rappresentanti dei vincitori sicuramente sono stati
avvertiti prima visto che vengono chiamati sul palco con nome e cognome:
a noi il nome non lo hanno chiesto, e nemmeno il cognome (solo il
numero, siamo in cinque).
Così va infatti: vince una rivista di Reggio Emilia, che però,
a dispetto del regolamento, non ci sembra né locale, né
gratuita, né generalista.
Inutile nascondercelo, siamo delusi (e un po' arrabbiati). Non perché
non abbiamo vinto: siamo venuti qui con lo scopo principale di confrontarci
e imparare da chi ha più esperienza di noi, ma il fatto che
i premi sono assegnati senza alcuna motivazione pubblica non ci piace.
Con questo stato d'animo ritorniamo verso casa. Prima però
dobbiamo riconciliarci con l'Emilia che se non è riuscita ad
appagare le nostre menti, saprà appagare certamente i nostri
palati. Non ci resta che cercare un posto dove affogare la nostra
frustrazione in un mare di ...tortellini !
G.B.