L'assessore all'ecologia risponde …
L'assessore all'ecologia del Comune di Sant'Angelo,
signora Simona Malattia, ci invia una risposta all'articolo pubblicato
sul numero scorso de "Il Ponte" a pagina 2, dal titolo "Dipende…".
Non essendo possibile pubblicare integralmente il testo per motivi
di spazio, citiamo le parti più salienti, cercando di rendere
correttamente i contenuti.
A proposito dell'articolo in discussione, dobbiamo rettificare l'occhiello
della rubrica che lo conteneva, infatti, a causa di un refuso tipografico,
anziché "Il corsivo" la rubrica avrebbe dovuto essere
correttamente intitolata "L'opinione".
Boschi spontanei e boschi "antropici"
Con queste note si vuole cercare di ridimensionare l'entità
delle perdite, in termini vegetazionali del cosiddetto "Boschetto",
situato in via Aldo Moro e fare il punto della situazione riguardo
ai futuri sviluppi dell'area.
Nell'area in questione si trova un bosco di impianto molto recente,
costituito da specie diverse, di età giovane, miste ad esemplari
più vecchi, già esistenti sul sito.
All'epoca del rilievo della zona (autunno 2002) non era possibile
distinguere quali esemplari dello strato arboreo fossero spontanei
e quali impiantati, a causa dell'abbondante strato erbaceo ed arbustivo.
Le ricerche riguardanti l'avanzamento del bosco, evidenziavano una
colonizzazione piuttosto veloce dell'area in cui naturalmente si assestava.
Se lasciato intatto, l'evoluzione del bosco avrebbe iniziato da un
forte sviluppo degli strati più bassi, che avrebbero coperto
in breve il terreno e avrebbero agito da selettori naturali. In una
situazione di questo tipo si è verificata una competizione
tra i polloni, o i giovani alberi della medesima età, che avrebbe
comportato una notevole selezione, determinando la morte di quelli
più deboli.
Questa era la situazione in cui si trovava l'area fino all'estate
2003, quando è stata ripulita da un fitto strato di sterpaglie
ed erbe infestanti, che in pieno e libero sviluppo soffocavano le
altre specie vegetali.
In una piccola area boscata come quella in questione, cioè
ai limiti delle aree dedicate alle coltivazioni agricole e stretta
tra nuove urbanizzazioni, non è possibile ricreare un bosco
spontaneo semplicemente piantumando esemplari giovani e lasciando
che si sviluppi naturalmente secondo le proprie leggi. E' necessaria
una costante manutenzione.
Per quanto riguarda il lungo elenco di specie che sarebbero state
sacrificate, se effettivamente erano presenti in tale quantità,
è poco probabile che si potesse trattare di alberi o arbusti
maturi. A parte le specie erbacee, tutte le altre necessitano, per
un buon sviluppo, di distanze di almeno 5-6 metri una dall'altra.
Il progetto che il Comune realizzerà in questa zona, va ad
unirsi al "Boschetto del WWF", da tanti anni occasione per
i bambini di avvicinarsi alle piante, alla terra, alla varietà
della natura. Si cercherà, con l'ampliamento di questo pezzo
di bosco naturale, di valorizzare il lavoro fatto dai piccoli amanti
della natura, tenendo pulito il sottobosco da rovi ed altre piante
infestanti, riportando tutta l'area ad una condizione di naturalità
controllata e non abbandonata.
E' previsto un collegamento della nuova piantumazione con quella esistente
nel boschetto. Esso comprenderà essenze dalle particolari caratteristiche
attrattive per farfalle, uccelli e piccoli mammiferi.
In un secondo più impegnativo lotto di interventi, si procederà
al posizionamento di segnali e piccoli pannelli didattici e di punti
di osservazione degli animali.