Il Nuovo Centro Diurno:
un'opera che guarda al futuro
Annessa alla Casa di Riposo sta sorgendo una nuova struttura, per
fornire assistenza e sostegno alle persone anziane, mantenendo e migliorando
i rapporti ed i legami con la famiglia
L'idea è antica: cercare di mantenere il più
a lungo possibile il contatto e la convivenza delle persone anziane
nell'ambito del loro nucleo famigliare.
Se non ci sono vecchi un po' acciaccati in casa, è difficile
che ci sfiori l'idea che, un giorno, anche per noi che oggi siamo
ancora giovani o in età matura, e tuttavia nel pieno delle
nostre forze e capacità, potrà rendersi necessario il
ricorso ad aiuti esterni per non rendere eccessivamente gravose alcune
condizioni familiari già pesanti e faticose.
Potrebbe essere che, in famiglia, sia il padre che la madre debbano
lavorare fuori casa, per contribuire al sostegno economico, mentre
i figli sono ancora troppo piccoli per accudire la nonna anziana non
del tutto autosufficiente. Oppure potrebbe accadere che il figlio
o la figlia che accudiscono il genitore si trovino nella necessità
di doversi assentare per diversi giorni, magari per problemi di salute
o, anche, per una breve vacanza, alla quale la mamma o il papà
anziani non sono in grado di partecipare.
Tante possono essere le ragioni che costringono a trovare qualcuno,
al di fuori della famiglia, cui affidare la persona anziana, per un
breve periodo, oppure per una parte di tutti i giorni lavorativi.
Oggi non esiste più lo stretto rapporto di vicinato che, un
tempo, aveva il suo fulcro nel cortile.
Trovare una soluzione che sia confortevole ed il più possibile
soddisfacente richiede volontà, capacità e risorse non
indifferenti.
La Parrocchia dei Santi Antonio Abate e Francesca Cabrini, che gestisce
già la Casa di Riposo per Anziani, già da tempo si è
fatta carico di questo problema. Il primo progetto è addirittura
del 1991. Ma la sfida ha avuto inizio solo nel 2000, con la redazione
del progetto esecutivo a cura dell'Arch. Paolo Mascheroni, del nuovo
CENTRO DIURNO INTEGRATO PER ANZIANI, per la cui realizzazione è
prevista una spesa complessiva pari a 3 miliardi di vecchie lire (circa
1.550.000 euro).
Il Parroco don Carlo Ferrari, che è l'anima del progetto, ci
ha parlato volentieri dello scopo che si vuole raggiungere e dei servizi
che, con la nuova struttura, potranno essere offerti, a costi contenuti
ed in condizioni di elevata efficienza e funzionalità, ai cittadini
di Sant'Angelo che ne hanno bisogno.
In cosa si differenzia, sostanzialmente, il Centro Diurno Integrato
dalla Casa di Riposo?
Non si tratta di una differenziazione, ma, piuttosto, come dice il
nome, di una integrazione di funzioni che si completano. Gli ospiti
della casa di riposo sono tali a tempo pieno. Non rientrano mai nelle
proprie abitazioni, nella propria famiglia. I futuri ospiti del Centro,
invece, godranno di una permanenza parziale, temporanea e non definitiva.
Potranno restare per l'intera giornata, arrivando al mattino e tornandosene
a casa la sera. Oppure essere ospitati per una settimana, per 15 giorni.
Oppure saltuariamente, a seconda delle particolari esigenze della
famiglia di provenienza. .
In questo modo l'anziano non perde il contatto con il proprio nucleo
familiare, con il proprio ambiente.
Certamente. Ed è questa la cosa più importante. Fondamentale.
I legami non vengono troncati da un giorno all'altro. L'anziano sa
che dormirà ancora nel suo letto. Pranzerà magari al
Centro ma cenerà a casa, con i figli, con i nipoti. La famiglia
è una grande risorsa per mantenere soddisfacenti condizioni
di vita, soprattutto per quelle persone che, non essendo più
in condizioni di lavorare o di prestare la propria collaborazione
materiale, hanno un grande bisogno di sostegno psicologico. Il mantenimento
di un rapporto sostanzioso con l'ambiente famigliare non può
che far bene alle persone in tarda età.
Poi ci sono altri importanti vantaggi che il Centro Diurno può
offrire..
Ad esempio?
Gli ospiti del Centro possono usufruire di tutti i servizi, sia sanitari
che assistenziali, che vengono offerti ai pensionanti della Casa di
Riposo, da quello infermieristico a quello riabilitativo, dalla palestra
all'ambulatorio medico.
Possono anche svolgere attività ricreative e di animazione,
ravvivando così la loro giornata, anche attraverso contatti
molto vivaci con il mondo esterno, come in occasione di alcuni spettacoli,
organizzati, recitati e gestiti direttamente dagli ospiti. Tutto ciò
offre un grande vantaggio, perché consente di mantenere viva
la comunicazione e alto l'interesse alle cose della vita.
Per raggiungere risultati significativi, si dovrebbe poter usufruire
di personale molto preparato?
Certamente. La Casa di Riposo già oggi ed il Centro Diurno
non appena entrerà in funzione hanno la possibilità
di utilizzare prestazioni notevolmente qualificate. Soprattutto nel
campo delle malattie senili disabilitanti, possiamo contare su medici
e specialisti adeguatamente aggiornati sulle più recenti scoperte
ed innovazioni curative, anche in campo neurologico, comportamentale
e della comunicazione.Ciò è fondamentale, per evitare
l'isolamento ed il rapido decadimento mentale delle persone anziane,
magari affette da Alzheimer o con postumi di ictus cerebrali. Con
il personale di cui disponiamo abbiamo raggiunto, in alcuni casi,
risultati veramente positivi. .
E i costi? Il nuovo Centro Diurno è già completamente
finanziato o mancano ancora risorse?
I costi ci sono, sono tanti e non sappiamo come faremo a sostenerli
tutti. Purtroppo le rette della Casa di Riposo, volutamente basse,
non consentono di capitalizzare fondi utilizzabili per altri investimenti.
Il contributo di 650.000.000 di vecchie lire da parte della ex CA.RI.P.LO.,
oggi Banca INTESA, e la generosità dei santangiolini ci hanno
consentito, fino ad oggi, di coprire circa un terzo del percorso.
Un altro terzo l'abbiamo coperto con fidi. Che andranno comunque onorati.
Ma per finire ci manca ancora un miliardo di vecchie lire, ossia circa
520.000 euro. Non sono pochi. E da qualche parte bisognerà
trovarli. La Provvidenza, aiutata dagli uomini di buona volontà,
ci darà una mano anche stavolta. Tutte le Banche di Sant'Angelo
ci hanno assicurato il loro appoggio per il collocamento delle "BUONE
AZIONI", cioè di un contributo volontario da parte dei
cittadini di 250 euro (circa 500.000 lire). Speriamo che il prossimo
Natale ci faccia trovare un sostanzioso regalo sotto l'albero.
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La sfida è impegnativa. La Parrocchia l'ha raccolta ed ha dato
corso all'iniziativa. Il risultato sarà a vantaggio di tutti
i cittadini di Sant'Angelo. Vogliamo credere che nel nostro paese
la pianta degli uomini generosi e di buona volontà è
più che mai forte e rigogliosa. I Santangiolini non mancheranno
di dimostrare al Parroco la loro riconoscenza per la sua intraprendenza
e lungimiranza.
Angelo Pozzi