C.R.E.A. di Lodi C.R.E.A. di Lodi
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Casa di Riposo per Anziani


ANNO 7 - N. 6 (Versione web - anno 4 n.6) NUOVA SERIE DICEMBRE 2003

Il Nuovo Centro Diurno:
un'opera che guarda al futuro

Annessa alla Casa di Riposo sta sorgendo una nuova struttura, per fornire assistenza e sostegno alle persone anziane, mantenendo e migliorando i rapporti ed i legami con la famiglia

L'idea è antica: cercare di mantenere il più a lungo possibile il contatto e la convivenza delle persone anziane nell'ambito del loro nucleo famigliare.


Se non ci sono vecchi un po' acciaccati in casa, è difficile che ci sfiori l'idea che, un giorno, anche per noi che oggi siamo ancora giovani o in età matura, e tuttavia nel pieno delle nostre forze e capacità, potrà rendersi necessario il ricorso ad aiuti esterni per non rendere eccessivamente gravose alcune condizioni familiari già pesanti e faticose.
Potrebbe essere che, in famiglia, sia il padre che la madre debbano lavorare fuori casa, per contribuire al sostegno economico, mentre i figli sono ancora troppo piccoli per accudire la nonna anziana non del tutto autosufficiente. Oppure potrebbe accadere che il figlio o la figlia che accudiscono il genitore si trovino nella necessità di doversi assentare per diversi giorni, magari per problemi di salute o, anche, per una breve vacanza, alla quale la mamma o il papà anziani non sono in grado di partecipare.
Tante possono essere le ragioni che costringono a trovare qualcuno, al di fuori della famiglia, cui affidare la persona anziana, per un breve periodo, oppure per una parte di tutti i giorni lavorativi.
Oggi non esiste più lo stretto rapporto di vicinato che, un tempo, aveva il suo fulcro nel cortile.
Trovare una soluzione che sia confortevole ed il più possibile soddisfacente richiede volontà, capacità e risorse non indifferenti.
La Parrocchia dei Santi Antonio Abate e Francesca Cabrini, che gestisce già la Casa di Riposo per Anziani, già da tempo si è fatta carico di questo problema. Il primo progetto è addirittura del 1991. Ma la sfida ha avuto inizio solo nel 2000, con la redazione del progetto esecutivo a cura dell'Arch. Paolo Mascheroni, del nuovo CENTRO DIURNO INTEGRATO PER ANZIANI, per la cui realizzazione è prevista una spesa complessiva pari a 3 miliardi di vecchie lire (circa 1.550.000 euro).
Il Parroco don Carlo Ferrari, che è l'anima del progetto, ci ha parlato volentieri dello scopo che si vuole raggiungere e dei servizi che, con la nuova struttura, potranno essere offerti, a costi contenuti ed in condizioni di elevata efficienza e funzionalità, ai cittadini di Sant'Angelo che ne hanno bisogno.
In cosa si differenzia, sostanzialmente, il Centro Diurno Integrato dalla Casa di Riposo?
Non si tratta di una differenziazione, ma, piuttosto, come dice il nome, di una integrazione di funzioni che si completano. Gli ospiti della casa di riposo sono tali a tempo pieno. Non rientrano mai nelle proprie abitazioni, nella propria famiglia. I futuri ospiti del Centro, invece, godranno di una permanenza parziale, temporanea e non definitiva. Potranno restare per l'intera giornata, arrivando al mattino e tornandosene a casa la sera. Oppure essere ospitati per una settimana, per 15 giorni. Oppure saltuariamente, a seconda delle particolari esigenze della famiglia di provenienza. .
In questo modo l'anziano non perde il contatto con il proprio nucleo familiare, con il proprio ambiente.
Certamente. Ed è questa la cosa più importante. Fondamentale. I legami non vengono troncati da un giorno all'altro. L'anziano sa che dormirà ancora nel suo letto. Pranzerà magari al Centro ma cenerà a casa, con i figli, con i nipoti. La famiglia è una grande risorsa per mantenere soddisfacenti condizioni di vita, soprattutto per quelle persone che, non essendo più in condizioni di lavorare o di prestare la propria collaborazione materiale, hanno un grande bisogno di sostegno psicologico. Il mantenimento di un rapporto sostanzioso con l'ambiente famigliare non può che far bene alle persone in tarda età.
Poi ci sono altri importanti vantaggi che il Centro Diurno può offrire..
Ad esempio?
Gli ospiti del Centro possono usufruire di tutti i servizi, sia sanitari che assistenziali, che vengono offerti ai pensionanti della Casa di Riposo, da quello infermieristico a quello riabilitativo, dalla palestra all'ambulatorio medico.
Possono anche svolgere attività ricreative e di animazione, ravvivando così la loro giornata, anche attraverso contatti molto vivaci con il mondo esterno, come in occasione di alcuni spettacoli, organizzati, recitati e gestiti direttamente dagli ospiti. Tutto ciò offre un grande vantaggio, perché consente di mantenere viva la comunicazione e alto l'interesse alle cose della vita.
Per raggiungere risultati significativi, si dovrebbe poter usufruire di personale molto preparato?
Certamente. La Casa di Riposo già oggi ed il Centro Diurno non appena entrerà in funzione hanno la possibilità di utilizzare prestazioni notevolmente qualificate. Soprattutto nel campo delle malattie senili disabilitanti, possiamo contare su medici e specialisti adeguatamente aggiornati sulle più recenti scoperte ed innovazioni curative, anche in campo neurologico, comportamentale e della comunicazione.Ciò è fondamentale, per evitare l'isolamento ed il rapido decadimento mentale delle persone anziane, magari affette da Alzheimer o con postumi di ictus cerebrali. Con il personale di cui disponiamo abbiamo raggiunto, in alcuni casi, risultati veramente positivi. .
E i costi? Il nuovo Centro Diurno è già completamente finanziato o mancano ancora risorse?
I costi ci sono, sono tanti e non sappiamo come faremo a sostenerli tutti. Purtroppo le rette della Casa di Riposo, volutamente basse, non consentono di capitalizzare fondi utilizzabili per altri investimenti. Il contributo di 650.000.000 di vecchie lire da parte della ex CA.RI.P.LO., oggi Banca INTESA, e la generosità dei santangiolini ci hanno consentito, fino ad oggi, di coprire circa un terzo del percorso. Un altro terzo l'abbiamo coperto con fidi. Che andranno comunque onorati. Ma per finire ci manca ancora un miliardo di vecchie lire, ossia circa 520.000 euro. Non sono pochi. E da qualche parte bisognerà trovarli. La Provvidenza, aiutata dagli uomini di buona volontà, ci darà una mano anche stavolta. Tutte le Banche di Sant'Angelo ci hanno assicurato il loro appoggio per il collocamento delle "BUONE AZIONI", cioè di un contributo volontario da parte dei cittadini di 250 euro (circa 500.000 lire). Speriamo che il prossimo Natale ci faccia trovare un sostanzioso regalo sotto l'albero.
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La sfida è impegnativa. La Parrocchia l'ha raccolta ed ha dato corso all'iniziativa. Il risultato sarà a vantaggio di tutti i cittadini di Sant'Angelo. Vogliamo credere che nel nostro paese la pianta degli uomini generosi e di buona volontà è più che mai forte e rigogliosa. I Santangiolini non mancheranno di dimostrare al Parroco la loro riconoscenza per la sua intraprendenza e lungimiranza.
Angelo Pozzi