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Vigilare sulle aziende chimiche


ANNO 8 - N. 1 (Versione web - anno 5 n.1) NUOVA SERIE FEBBRAIO 2004

Una proposta ecologista
Insieme per vigilare sulle aziende chimiche

L’anno ecologico che si è chiuso ha riportato al centro dell’attenzione, nella zona del santangiolino, il tema delle aziende chimiche. Un tema che sembra riguardare meno, apparentemente, Sant’Angelo, perché più sentito nei piccoli paesi vicini, Marudo e Vidardo, ma che invece riguarda direttamente il nostro paese per vari motivi.
Intanto quest’anno si è riaperta la questione dell’Hichem, ora Dobfar, che sembra non aver intenzione di rispettare patti sottoscritti qualche anno fa con il comune di Marudo per delocalizzare la produzione in altro territorio. Certo Marudo non è Sant’Angelo, ma è tutto da vedere dove vadano a ricadere i fumi provenienti da questa azienda. E’ certo poi che in occasione del disastroso incendio di qualche anno fa, i fumi si siano propagati ben al di là del territorio marudino. Proprio per l’intervento in quella tragica occasione, la Pro loco di Marudo ha premiato nel dicembre 2003 i vigili del fuoco di Sant’Angelo Lodigiano.
C’ è poi la questione, ora in parte appianata grazie all’installazione di dispositivi di controllo, del bruciatore Ecowatt collocato nella zona industriale di Vidardo alle porte di Sant’Angelo. Anche qui il problema non cambia perché quando il bruciatore subì un grave guasto, le conseguenze furono sentite benissimo anche a Sant’Angelo.
Infine, qualche mese fa, si è aperta la questione delle aziende chimiche poste a Domodossola, in territorio di Borgo San Giovanni, ma ad un passo da cittadini del comune di Sant’Angelo e vicinissime a Castiraga Vidardo poiché divise solo dallo scorrere del fiume Lambro. Più volte si è detto a Vidardo che queste aziende emanerebbero cattivi odori. Da qui lo sviluppo di una delle idee che sorreggono il referendum di annessione della piccola frazione a Vidardo. Far proprio il territorio per aumentare il controllo su queste piccole e isolate aziende.
Come si vede non è facile definire quando i problemi siano di un territorio comunale e quando del vicino. I problemi nascono in un luogo ma si spostano ben presto in un altro.
Proprio alla luce di questo semplice concetto, Sant’Angelo ha ospitato nei giorni scorsi il mezzo mobile dell’ARPA, per la rilevazione dello stato di inquinamento dell’aria.
Difficile quindi risolvere i problemi singolarmente con soluzioni comunali.
Venticinque anni fa, quando si trattò di affrontare il problema Lambro, ai nostri politici venne l’idea del Consorzio di depurazione delle acque, che ha prodotto importanti risultati.
Forse è tempo di applicare la stessa logica intercomunale per affrontare altri tipi di problemi. Tutte queste aziende, che siano dell’uno o dell’altro comune, gravitano in un territorio relativamente piccolo che definiamo come “santangiolino”.
Allora perché, invece di procedere separatamente, non si costituisce una commissione intercomunale dei tre comuni Sant’Angelo Lodigiano, Castiraga Vidardo e Marudo (se poi altri si vorranno aggregare potrebbe aumentare la forza dell’organismo sovracomunale) con il compito di vigilare sulla situazione delle aziende chimiche e tutelare la popolazione dai rischi per la salute? Sant’Angelo potrebbe assumersi il compito di capofila di questa commissione.
Allo stesso tavolo potrebbero sedere amministratori e volontari ecologisti che per anni hanno seguito le battaglie contro queste imprese. Potrebbe essere un modo efficace di scambiarsi informazioni aumentando la tutela del territorio, visto che i fumi inquinanti non conoscono confini territoriali comunali.
Cristoforo Vecchietti