Una proposta ecologista
Insieme per vigilare sulle aziende chimiche
L’anno ecologico che si è chiuso ha riportato
al centro dell’attenzione, nella zona del santangiolino, il
tema delle aziende chimiche. Un tema che sembra riguardare meno, apparentemente,
Sant’Angelo, perché più sentito nei piccoli paesi
vicini, Marudo e Vidardo, ma che invece riguarda direttamente il nostro
paese per vari motivi.
Intanto quest’anno si è riaperta la questione dell’Hichem,
ora Dobfar, che sembra non aver intenzione di rispettare patti sottoscritti
qualche anno fa con il comune di Marudo per delocalizzare la produzione
in altro territorio. Certo Marudo non è Sant’Angelo,
ma è tutto da vedere dove vadano a ricadere i fumi provenienti
da questa azienda. E’ certo poi che in occasione del disastroso
incendio di qualche anno fa, i fumi si siano propagati ben al di là
del territorio marudino. Proprio per l’intervento in quella
tragica occasione, la Pro loco di Marudo ha premiato nel dicembre
2003 i vigili del fuoco di Sant’Angelo Lodigiano.
C’ è poi la questione, ora in parte appianata grazie
all’installazione di dispositivi di controllo, del bruciatore
Ecowatt collocato nella zona industriale di Vidardo alle porte di
Sant’Angelo. Anche qui il problema non cambia perché
quando il bruciatore subì un grave guasto, le conseguenze furono
sentite benissimo anche a Sant’Angelo.
Infine, qualche mese fa, si è aperta la questione delle aziende
chimiche poste a Domodossola, in territorio di Borgo San Giovanni,
ma ad un passo da cittadini del comune di Sant’Angelo e vicinissime
a Castiraga Vidardo poiché divise solo dallo scorrere del fiume
Lambro. Più volte si è detto a Vidardo che queste aziende
emanerebbero cattivi odori. Da qui lo sviluppo di una delle idee che
sorreggono il referendum di annessione della piccola frazione a Vidardo.
Far proprio il territorio per aumentare il controllo su queste piccole
e isolate aziende.
Come si vede non è facile definire quando i problemi siano
di un territorio comunale e quando del vicino. I problemi nascono
in un luogo ma si spostano ben presto in un altro.
Proprio alla luce di questo semplice concetto, Sant’Angelo ha
ospitato nei giorni scorsi il mezzo mobile dell’ARPA, per la
rilevazione dello stato di inquinamento dell’aria.
Difficile quindi risolvere i problemi singolarmente con soluzioni
comunali.
Venticinque anni fa, quando si trattò di affrontare il problema
Lambro, ai nostri politici venne l’idea del Consorzio di depurazione
delle acque, che ha prodotto importanti risultati.
Forse è tempo di applicare la stessa logica intercomunale per
affrontare altri tipi di problemi. Tutte queste aziende, che siano
dell’uno o dell’altro comune, gravitano in un territorio
relativamente piccolo che definiamo come “santangiolino”.
Allora perché, invece di procedere separatamente, non si costituisce
una commissione intercomunale dei tre comuni Sant’Angelo Lodigiano,
Castiraga Vidardo e Marudo (se poi altri si vorranno aggregare potrebbe
aumentare la forza dell’organismo sovracomunale) con il compito
di vigilare sulla situazione delle aziende chimiche e tutelare la
popolazione dai rischi per la salute? Sant’Angelo potrebbe assumersi
il compito di capofila di questa commissione.
Allo stesso tavolo potrebbero sedere amministratori e volontari ecologisti
che per anni hanno seguito le battaglie contro queste imprese. Potrebbe
essere un modo efficace di scambiarsi informazioni aumentando la tutela
del territorio, visto che i fumi inquinanti non conoscono confini
territoriali comunali.
Cristoforo Vecchietti