8
anni
con “Il Ponte”
Non è mai facile parlare di se stessi.
Tuttavia, se i lettori ci permettono qualche spunto di amor
proprio, vorremmo fermarci a riflettere sul cammino fin qui
percorso dal nostro foglio di informazione. “Il Ponte”
uscì per la prima volta come supplemento al periodico
di Casalpusterlengo “Quindici Giorni in Città”
nel maggio del 1996, divenendo poi autonomo nel dicembre dello
stesso anno, quando fu fondata la “Società della
Porta”, che da allora ne è l’editrice. Gli
8 anni, quindi, saranno compiuti veramente fra tre mesi.
Ma vogliamo approfittare dell’occasione offertaci dall’Amministrazione
comunale, con la concessione della Benemerenza Civica alla “Società
della Porta”, per ripercorrere il cammino fatto, per riflettere
sul ruolo che il nostro periodico svolge nella comunità
santangiolina e per meditare sulle aspettative dei lettori.
Fra gli obbiettivi che “Il Ponte” si era proposto
fin dal primo numero, almeno due ci sembrano ben conseguiti:
quello di essere un “occhio”, un punto di osservazione
sulle vicende del paese e quello di essere una “voce”
capace di fungere da stimolo per lo sviluppo della comunità
e per suscitare un maggior interesse nei confronti delle vicende
amministrative.
Sotto quest’ultimo profilo, crediamo di non peccare di
presunzione affermando che questo foglio ha saputo avvicinare
e rendere meglio partecipi i cittadini alle vicende riguardanti
l’amministrazione della cosa pubblica. Su queste colonne
si sono trattati molti argomenti importanti per la comunità,
nei confronti dei quali, pian piano, i cittadini hanno acquisito
una migliore dimestichezza e sono riusciti a formarsi un giudizio
autonomo più circostanziato e meglio motivato.
Sono diventati così oggetto di attenzione e di maggior
approfondimento i temi riguardanti il nostro ospedale, gli immobili
di proprietà del comune, la variante al Piano Regolatore,
i problemi dell’istruzione, quelli dell’inquinamento,
della tutela dell’ambiente, della raccolta dei rifiuti
e tanti, tanti altri argomenti che ora tralasciamo di ricordare.
Il modo con cui sono stati raggiunti gli obbiettivi che si era
proposto di conseguire, ha guadagnato a “Il Ponte”
la fiducia e l’apprezzamento dei cittadini. Questo “modo”
si basa su una corretta e documentata informazione, su una sincera
espressione di opinioni dettate dalla riflessione e dal ragionamento
e non da sensazioni o da impressioni, su una pacata esposizione
di giudizi, di considerazioni ed anche di critiche. Queste ultime
volte sempre a richiamare una maggior attenzione su determinati
problemi e accompagnate sovente da proposte costruttive e da
suggerimenti disinteressati.
Il modo, invece, con cui “Il Ponte” si è
accattivato anche (lasciatecelo credere) le simpatie dei lettori
risiede nella scelta di far partecipi i cittadini della storia
del paese, sia che essi vi siano nati, sia che vi risiedano
da poco tempo. In questo modo, siamo convinti che si faciliti
negli abitanti il senso di identità con il luogo, con
la sua storia, con le sue tradizioni. Questo spirito è
stato ben compreso e pienamente accolto da tutti i collaboratori
ed a tutti i livelli, sia quando si sono riferiti fatti e documenti
di storia santangiolina, sia quando si sono offerte testimonianze
su lavori o personaggi del recente passato, sia quando si è
dato spazio ad aneddoti, a soprannomi ed a proverbi espressi
con l’immediatezza e la forza rappresentativa del dialetto.
E’ in questo che “Il Ponte” ha voluto ed è
riuscito ad essere anche qualcosa di più. Grazie al professor
Angelo Montenegro, suo fondatore ed instancabile animatore,
e grazie anche a tutti gli altri collaboratori, sempre più
numerosi e sempre più capaci, è diventato un veicolo
di testimonianze sul passato lontano e recente di Sant’Angelo
ed un prezioso testimone diretto del suo presente. Sempre, sulle
pagine de “Il Ponte”, si è intravisto l’attaccamento
e l’affetto per il paese in cui si vive, tanto da parte
di chi ci è nato, quanto da parte di chi (e questo è
ancor più apprezzabile) ci è venuto ad abitare
lasciando paesi e nazioni lontane.
E’ su questo punto ed a questo proposito che vogliamo
formulare una speranza. A Sant’Angelo risiedono ormai
molti extra-comunitari. Vorremmo creare anche con loro “un
ponte”, vorremmo che “Il Ponte” fosse anche
un po’ il loro occhio e la loro voce. Non abbiamo idea
di come fare, ma, se tra queste persone c’è qualcuno
che vuole farsi avanti, saremo ben lieti di accoglierlo come
tramite e come collaboratore.
Siamo convinti che la Benemerenza concessa dall’Amministrazione
comunale alla “Società della Porta” sia stata
meritata anche da “Il Ponte” e lo sia stata per
le ragioni che sopra abbiamo illustrato, accompagnate dallo
spirito di indipendenza, dall’equilibrio e dal senso della
misura che “Il Ponte ha sempre dimostrato e che intende
mantenere anche per il futuro con la stessa volontà e
con lo stesso impegno.
Per questo siamo grati a questa Amministrazione.
Ma ancor più riconoscenti lo siamo nei confronti di tutti
i nostri lettori e di tutti i cittadini di Sant’Angelo,
che hanno sempre saputo dimostrarci il loro sostegno anche nelle
forme concrete e tangibili di cui un foglio come il nostro,
che viene distribuito gratuitamente in tutte le famiglie, ha
sempre un grande e imprescindibile bisogno.
Grazie ancora.
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