Ricordo di un grande santangiolino
“Lucio” Rozza:
architetto e artista geniale
Di Lucio, o Ferruccio, Rozza scomparso il 4 gennaio
scorso nella sua bella casa di Lodi stroncato dal subdolo male del
secolo potrei parlare e scrivere per ore.
Fin da ragazzino alle elementari di via Morzenti veniva usato come
“dimostratore” dai suoi insegnanti che non ancora in possesso
degli strumenti didattici odierni e avendo intuito le sue innate doti
di disegnatore lo “prestavano” a colleghe e colleghi di
altre classi per disegnare alla lavagna.
Ricordo il suo ruolo di capo indiscusso di una banda di ragazzini
del “Trage”, che tentava di evitare contatti con quella
della Costa composta da tipi molto più tosti di noi; le sue
acrobatiche rovesciate “in biciclèta” di quando
era centravanti della Junior e poi del Sant’Angelo; i suoi ruoli
di “primo attore giovane” nella filodrammatica oratoriana;
la sua collaborazione giovanile al Comitato per le feste cabriniane;
il nostro viaggio a Roma del 1948 con i Baschi Verdi; il suo lavoro
diurno come disegnatore tecnico alle Fonderie Morzenti e i suoi studi
serali; i suoi esami da privatista al Liceo Artistico di Brera; la
sua collaborazione, dopo la laurea, alla progettazione dei due grattacieli
milanesi Galfa e Pirelli che si fronteggiano, opera dei grandi Melchiorre
Bega e Giò Ponti, suoi maestri e poi anche testimoni alle nozze
con Mariangela; i suoi esordi professionali con la prima di innumerevoli
opere architettoniche, progettata a Villanova Sillaro; il suo sogno,
durato una vita, di diventare pilota di aereo; i suoi invero molteplici
guai fisici e famigliari superati con una voglia di vivere e un ottimismo
da autentico cristiano quale è sempre stato; la sua immediata
disponibilità a eseguire disegni, litografie, acque tinte per
scopi sociali e benefici.
Con tanta commozione e nostalgia ricordo i pomeriggi passati assieme
a “tifare” per il nostro Andrea e la sua squadra o ad
arrabbiarsi fino all’invettiva e alle parolacce di fronte alle
esibizioni tradizionalmente deludenti della nostra beneamata Inter
in TV.
Ma soprattutto penso ad alcuni fra gli ultimi Natali passati assieme
grazie ai nostri nipotini comuni e all’indimenticabile Natale
del 1995 quando assieme regalammo ad Andrea, allora unico nipotino
“Le avventure di Guazzabuglino” da me scritte e disegnate
e colorate da lui come solo lui sapeva fare.
Se di là, come tutti speriamo, c’è un’altra
vita, non posso non pensare a Lucio se non con una matita colorata
a cercare angoli e scorci meritevoli di essere interpretati.
Pinuccio Corsi