Il Ponte Web - Novembre 2013

Non nel senso di riappropriarci di qualcosa che qualcuno ci ha tolto. Sì, invece, nel senso di prenderci nuovamente l’impegno di rispettarle quando ci sono e fin che ci sono e di fare in modo che vengano cambiate quando sono sbagliate.
Questo impegno dobbiamo riprendercelo tutti, nessuno escluso, e tutti dobbiamo contribuire affinché chi non le rispetta sia oggetto di critica e di riprovazione e non di imitazione.
Benissimo hanno fatto Paola D’Alessio, Chiara e Federica Vignati e la signora del “rüde” di Garibaldi Avenue a protestare ed opporsi all’abbandono incivile di rifiuti sul marciapiede. Hanno preteso il rispetto delle regole. Lo hanno fatto a loro spese e pubblicamente, senza paraventi, a viso aperto. Meritano di essere citate ad esempio.

Ci sono tante altre regole che dobbiamo tornare a rispettare e a far rispettare, a cominciare dalla dilagante sosta selvaggia di chi si ferma dove gli fa comodo: sulle strisce pedonali, in corrispondenza di uno STOP, in piena curva, perché il conducente ha la necessità di comprarsi un pacchetto di sigarette alla tabaccheria che sta dall’altra parte della strada.

Prima di invocare l’intervento ed il controllo dei pubblici poteri è necessario che si ricostruisca nei cittadini, in ciascuno di noi, un forte senso civico, un saldo convincimento che solo il nostro comportamento corretto, l’impegno ad adempiere i nostri doveri ed il rispetto dei diritti degli altri ci possono garantire una convivenza civile. Diversamente procederemo a passi sempre più rapidi verso il caos. E’ il recupero di un marcato senso civico che ci consentirà anche di costruire una critica concreta ai comportamenti di chi ci governa e una migliore possibilità di incidere sul cambiamento.
Capita di sentire sempre più di frequente persone che muovono critiche, anche pesanti, verso i politici (che per la verità fanno spesso di tutto per meritarsele). Ma se nell’intimo continuiamo a coltivare un nostro personale diritto a trasgredire, anche minimamente, quelle regole che ufficialmente dichiariamo di condividere, non riusciremo mai a migliorare la situazione nella quale ormai da anni ci dibattiamo, come nelle sabbie mobili, con il solo ed ormai evidente risultato di andare a fondo, di peggiorare la nostra condizione.
È sul fertile terreno della propensione di molti cittadini a trasgredire che crescono e si moltiplicano rigogliose le numerose norme, non di rado vessatorie, che, come grida manzoniane, pretendono di tenere a bada chi contravviene alle leggi. Il risultato strepitoso è sotto gli occhi di tutti: le pratiche burocratiche sono di una complessità incredibile, i tempi di risposta degli enti pubblici sono biblici, l’evasione fiscale non arretra di un passo, i servizi alla persona sono in continuo declino, il tessuto sociale si degrada ogni giorno. Ma i cittadini, quando conoscono i propri doveri e sono disposti ad ottemperarli, sanno anche far valere i propri diritti. Paola, Chiara e Federica, aiutate dai loro vicini, sono un esempio lampante.
Hanno ripulito alla perfezione il pubblico marciapiede e hanno lanciato la sfida ai trasgressori, agli incivili che nottetempo abbandonano i propri rifiuti davanti alle case altrui ed anche alla pubblica amministrazione che, in tutti questi anni, nulla aveva ottenuto. Ed hanno vinto!
Ed ora, a pieno titolo, reclamano davanti a tutti il diritto a veder rispettate le regole con un grande cartello, molto più grande del nuovo avviso multilingue (italiano, inglese, francese, rumeno, albanese, arabo) piantato lì a fianco dal comune, ad un’altezza a dir poco esagerata, per consentirne a chicchessia una agevole lettura.
I cittadini sanno muoversi, se vogliono. Anzi si muovono. Ne è un ulteriore esempio la fiaccolata del 7 ottobre scorso per ricordare la scomparsa, da ormai 4 anni, di Giuseppe Piscopo, avvenuta senza lasciare traccia.
I cittadini si esprimono e denunciano situazioni di iniquità o di degrado e la loro voce, anche attraverso le pagine de Il PONTE, si fa sentire in tutta la nostra città. I cittadini continueranno a muoversi ed a farsi sentire sempre di più. Lo fanno e lo faranno in modo civile.
Coloro che hanno il dovere di ascoltarli, per l’impegno che si sono assunti quando hanno chiesto di essere eletti, ne tengano conto!

In questa rubrica vengono recensite le pubblicazioni in cui viene citata la nostra borgata, giunte in redazione o di cui siamo a conoscenza.

Il 1° ottobre 2013 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, IRENE BELLONI ha conseguito la laurea magistrale in Psicologia Clinica con la votazione di 110 e lode, discutendo la tesi “I conflitti di Penelope: dalla tela alla rete. Valutazione di un progetto sulla violenza alle donne”.
Congratulazioni vivissime e auguri per un brillante futuro dalla tua famiglia.