IL PONTE - foglio d'informazione locale di Sant'Angelo Lodigiano
Anno 25 - N.2 Maggio 2021

Ragazzi e giovani: siamo preoccupati
Casa di riposo:
buone notizie

Secondo “C’è bisogno di riattivare le relazioni e ricucire il tessuto comunitario”. Lo ha detto bene pochi giorni fa in un’intervista don Angelo Manfredi, che guida la parrocchia di Maria Madre della Chiesa dal 2012. Parlando degli effetti sociali del Covid, il sacerdote aveva osservato: “In oratorio sono ripartiti gli allenamenti di basket e anche l’aula studio, ora ci riuniremo con i volontari e il consiglio affari economici per la riapertura del bar. La questione non è aprire le porte, ma assicurare una presenza educativa in una situazione delicata, anche per un aumento dell’aggressività negli adolescenti dopo questo lungo periodo. Lo avevamo già vissuto in autunno durante la riapertura e ce lo dice anche il clima che si respira nel quartiere: c’è bisogno di riattivare le relazioni e ricucire il tessuto comunitario”.
Parole che indicano la strada e che tutti dovremmo fare nostre. Al di là degli aspetti sanitari, il Covid ha portato, anche nella sempre vivace società santangiolina, due altre malattie: quella economica e quella sociale. E l’allarme di don Manfredi si sofferma proprio su quest’ultima. Per questo è importante, a partire dalle istituzioni, lavorare fin da subito sul tessuto delle relazioni, mettere in campo iniziative per non lasciare soli gli adolescenti e i giovani, stringere ancor di più le maglie con il mondo della scuola e sostenere gli oratori, le associazioni che si occupano dei ragazzi, i doposcuola, le realtà dello sport, chiedendo di farsi carico di un’azione educativa che dovrà per forza di cose essere straordinaria. Per farlo serviranno figure specializzate, tanto volontariato e risorse economiche adeguate, che il nostro Comune potrà e dovrà certamente mettere in campo per arginare il disagio crescente ed evitare che diventi cronico.
Serve il coraggio di crederci e di investire sulle persone. Siamo di fronte a un mondo nuovo e a una società che ancora facciamo fatica a “leggere”. La risposta più dannosa sarebbe rimanere immobili. Pubblici amministratori, parrocchie, oratori, associazioni del mondo cattolico, associazioni sportive e operatori del mondo sociale e culturale: tutti sono chiamati a uno sforzo straordinario. “Il Ponte” è a disposizione fin da ora.

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Negli scorsi mesi “Il Ponte” aveva raccolto e rilanciato il grido d’aiuto della casa di riposo di Sant’Angelo che, unitamente alle altre strutture del territorio lodigiano, denunciava i problemi economici causati dal Covid. Alta mortalità - e dunque letti vuoti -, blocco dei nuovi ingressi per alcuni mesi, lentezza successiva nelle procedure per l’inserimento di nuovi ospiti, spese extra per allestire spazi più ampi e distanziati, risorse straordinarie investite da febbraio 2020 in poi per affrontare il diffondersi del virus: tutti questi fattori avevano contribuito a mettere in difficoltà le realtà che si occupano di anziani. Ora, dopo mesi, arriva una risposta concreta di Regione Lombardia che fa ben sperare. La giunta regionale ha infatti approvato un provvedimento che garantisce alle Rsa e alle strutture socio-sanitarie quasi 200 milioni di euro. Circa 100 sono in attuazione della legge regionale 24/2020 varata l’anno scorso per arrivare al pagamento del 100 per cento del budget riconosciuto pure in assenza di effettive prestazioni (il pagamento intero della quota regionale dei letti, anche vuoti), 80 milioni di euro arrivano dai ristori indicati nel Decreto Ristori del governo, 17 milioni di euro sono legati alle cosiddette “maggiori produzioni” del 2020.




 

 


 

 


Dal 1996 al servizio dei santangiolini
La lotta al Covid
al Cupolone di Sant’Angelo

Viaggio al centro vaccini gestito dall’Esercito Italiano
Sant’Angelo Lodigiano fa la sua parte nella lotta al Covid attraverso il centro vaccini allestito al Cupolone. Una notizia destinata a diventare storia e che vale la pena documentare, soprattutto per le future generazioni. Per questo abbiamo chiesto allo staff del ministro della Difesa Lorenzo Guerini di guidarci alla scoperta del polo vaccinale, gestito dall’Esercito Italiano e che sta riscontrando giudizi positivi da parte della cittadinanza. Sono tre i poli vaccinali in provincia di Lodi: alla Fiera di Lodi, al palazzetto dello sport di Codogno e al Cupolone.
L’attività a Sant’Angelo è stata avviata lo scorso 22 marzo, “a seguito della riconversione delle attività di screening diagnostico sul Covid-19 tamponi che il personale sanitario militare stava già effettuando dall’autunno scorso presso gli hub tamponi di Lodi (Parco Tecnologico Padano) e Codogno (Fiera)”....
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Avis, il dono del sangue
in tempi di pandemia

Lo stato dell’arte, l’Assemblea Ordinaria dei soci e gli sviluppi futuri

Non è stata, come di consueto, la tradizionale Giornata del Donatore lo scorso ottobre a fare il punto sulla situazione della sezione Avis di Sant’Angelo, e neppure sono potuti esserlo i momenti di incontro o le iniziative che ufficialmente costituiscono la vita associativa di questa nostra realtà territoriale.
Ma in un tempo in cui l’attuale crisi sanitaria dettata dal Covid-19 ha messo alle strette in tutti i campi lo stesso concetto dello stare insieme, la Sede locale ha continuato a vivere e la nostra Avis medesima a mettersi a disposizione, in questo tempo più difficile che mai, soprattutto in ambito sanitario.........................................................................,,,... ...SEGUE


La POST@ de IL PONTE
- Una lettera senza firma
- Assembramenti davanti ai bar
- Chiusura scuole ma allenamenti permessi
- Noi di “Bu’ Saroche”.

25 aprile, il silenzio e il ricordo
di Rossella Mungiello

Il santangiolino Bertolotti
e la causa di beatificazione
Si è costituita ufficialmente l’associazione “Giancarlo Bertolotti”

La nipote Gaia, studentessa del Maffeo Vegio,
ha raccolto la corrispondenza in un libro”

Appuntamento con il dialetto
’Nduìna ’me se dis e tröva la scumàgna

a cura della redazione de Il Ponte


Nasce un’associazione per
gli internati militari del Lodigiano

Dopo l’8 settembre del 1943
furono deportati nei campi di lavoro nazisti


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