Editoriale
Tante domande, nessuna risposta
Dopo diversi mesi di litigi e lotte intestine, con una Giunta spaccata a metà e le dimissioni degli assessori della Lega Nord, l’Amministrazione comunale sembra aver ritrovato i numeri per portare a termine il mandato. Ciò che è avvenuto di recente lascia però aperti diversi interrogativi, in primo luogo tra i cittadini che spesso faticano a comprendere cosa sia effettivamente successo in Comune.
La sensazione è che gli amministratori abbiano agito senza considerare fino in fondo il ruolo degli elettori. Non li hanno informati direttamente di cosa hanno fatto, non hanno spiegato i motivi per cui alcuni assessori sono stati mandati a casa mentre altri si sono dimessi prima che tutto questo potesse accadere. I cambiamenti che si sono susseguiti nella macchina comunale hanno di fatto modificato il quadro configuratosi quattro anni fa con l’esito delle elezioni amministrative. Sul perché di tali cambiamenti, però, nulla è stato detto in maniera limpida ai cittadini, ai quali sono stati proposti slogan e colpi ad effetto senza che mai si entrasse nel merito dei problemi.
Intendiamoci, non si vuole criticare in questa sede l’operato amministrativo, si vuole piuttosto sottolineare con forza l’incomunicabilità tra la città e il palazzo comunale.
Una incomunicabilità che “Il Ponte” già da tempo ha denunciato, fin da quando da queste colonne ha invitato gli amministratori a spiegare, chiarire, confrontarsi.
Tante cose sono successe in questi ultimi mesi. Proviamo a fare il punto. Si è iniziato con uno scontro tra Forza Italia e Lega Nord, i due partiti che erano rappresentati in Giunta e che sostenevano questa Amministrazione comunale. Accuse reciproche, anche molto gravi, hanno portato alla crisi, con gli assessori leghisti che sono usciti dalla Giunta. L’Amministrazione si è trovata allora nella situazione di doversi contare per verificare di avere ancora l’appoggio in Consiglio comunale. Dopo lunghe trattative si è arrivati, in estate, ad un nuovo contesto politico.
La vecchia Giunta è stata azzerata e il Sindaco ha proceduto a formarne una nuova. I cambiamenti sono stati almeno due. Primo: la base dei partiti che appoggiano in Consiglio comunale questa Amministrazione si è ampliata con l’ingresso di un rappresentante di Alleanza Nazionale in Giunta. Seconda novità: la Giunta è stata riformulata con importanti variazioni. Due assessori hanno perso il posto: il responsabile del bilancio Luca Bollani e il responsabile dei settori viabilità e vigilanza Domenico Monti. Ad oggi nessuno ha ancora spiegato, ufficialmente e senza mezzi termini, perché questi due assessori non fanno più parte della nuova Giunta che comprende sette persone. Il sindaco Giuseppe Carlin (Forza Italia) ha mantenuto le importanti deleghe ai lavori pubblici e all’urbanistica; l’assessore Aldo Cafiso (Forza Italia) ha conservato la responsabilità dei settori istruzione e cultura, a cui si è aggiunta la nomina a vice sindaco; l’assessore Simona Malattia (Forza Italia) è rimasta alla guida del comparto ecologia; l’ex vice sindaco Cristiano Devecchi (Lega Nord) ha ricevuto la delega al bilancio; l’assessore Maurizio Villa (Lega Nord) è tornato ad occuparsi dei servizi sociali; l’assessore Maurizio Bosatra (Lega Nord) ha ricevuto la delega al patrimonio; Emanuele Maestri (Alleanza Nazionale, nominato consigliere dalla lista Crespi) ha ricevuto un assessorato con sicurezza, viabilità e commercio.
Il primo importante impegno a cui la nuova Giunta ha dovuto far fronte è stata la variazione di bilancio approvata per rimettere in sesto i conti comunali, che nella parte corrente versavano in una situazione difficile, come ammesso anche dallo stesso nuovo assessore alla partita. Anche in questo caso, però, sono mancati inizialmente la chiarezza e il dialogo con i cittadini. La speranza è che negli ultimi mesi del loro mandato gli amministratori si impegnino a confrontarsi con gli elettori, senza fare inutile propaganda ma limitandosi al più proficuo dibattito e alla pura illustrazione dei fatti.