Editoriale
La “brutta” storia
della raccolta rifiuti
Tutti i santangiolini si sono accorti nelle scorse settimane dei problemi legati alla raccolta rifiuti. Cumuli di sacchetti e di rifiuti cartacei non ritirati e lasciati per le strade per diversi giorni e utilizzo degli operai del Comune per raccogliere la spazzatura. Una situazione inammissibile in una società che vuole definirsi civile e progredita! Per questo “Il Ponte” vuole soffermarsi sull’argomento, proponendo alcune brevi riflessioni. Ma andiamo con ordine e proviamo innanzitutto a ricostruire cosa è successo nelle scorse settimane. Alla fine del 2008 è scaduto l’appalto di gestione rifiuti che era stato affidato dal Comune alla ditta Italia 90 di Palermo. Un appalto risalente addirittura alla passata amministrazione e che aveva dato qualche grattacapo ai cittadini. Bene, dal primo gennaio 2009 sarebbe dovuta subentrare la ditta vincitrice. Invece non è stato così, perché il Comune in attesa di effettuare verifiche sulla maxi gara di appalto lanciata per il periodo 2009-2014 (base di gara 5 milioni di euro, quasi dieci miliardi di vecchie lire) ha prorogato per altri due mesi, gennaio-febbraio, l’appalto di Italia 90. Ovviamente i costi maggiori, circa 100mila euro, dovranno uscire dalle tasche dei contribuenti, cioè dei santangiolini.
Conclusa la parentesi di Italia 90, a marzo ha iniziato a lavorare la ditta che aveva effettivamente vinto l’appalto, cioè la M.Eco di Trapani. Purtroppo per i santangiolini il servizio è apparso subito inadeguato: dopo qualche giorno di assestamento, la nuova ditta avrebbe dovuto regolarmente effettuare la raccolta dei rifiuti. Invece questo non è avvenuto, perché in diverse occasioni si sono registrati turni di raccolta saltati e quartieri dimenticati o ripuliti solo con forte ritardo. Così si è arrivati all’epilogo, tra la fine del mese di marzo e l’inizio di aprile, quando Comune e M.Eco hanno rescisso il rapporto. Nei giorni della vera emergenza, quando la ditta non raccoglieva più tutti i rifiuti, il Comune è stato costretto a sostituire gli operatori ecologici con i suoi dipendenti. Il servizio è stato poi affidato in via temporanea (fino al 30 giugno 2009) all’Astem di Lodi, società municipalizzata che già gestisce la raccolta rifiuti in diversi Comuni.
Passata la fase dell’emergenza, ci permettiamo qualche inevitabile riflessione. La prima riguarda i nostri amministratori. Nella campagna elettorale del 2007, gli attuali membri della giunta comunale avevano fatto del tema rifiuti il loro cavallo di battaglia. Avevano promesso una città più pulita, più ordinata, più decorosa. Se si esclude la sistemazione della piattaforma ecologica all’area artigianale di Maiano, possiamo dire che a due anni di distanza queste promesse non sono state mantenute. Il recente fallimento dell’appalto della raccolta rifiuti ne è la conferma. Possiamo credere nella buona volontà di chi ci amministra, ma questa da sola non basta.
Seconda riflessione: articoli sui giornali a parte, la vicenda della rottura del contratto di appalto con la società M.eco è passata sotto silenzio. Il Comune non ha informato i propri cittadini, né ha fatto ammenda per i disagi provocati. Nei giorni più critici, mentre sui marciapiedi si accumulavano i sacchi della spazzatura, non si è avuta la necessaria e doverosa chiarezza. Per questo poniamo ora qualche domanda: quanto è costato finora l’allontanamento della ditta di Trapani? Quanto costerà ai cittadini il nuovo servizio affidato all’Astem? E poi, dopo il 30 giugno, cosa succederà?
A questo punto nasce spontanea una terza riflessione. In tutti i grandi Comuni del territorio il servizio di raccolta rifiuti è affidato ad aziende che ben si conoscono, che in qualche caso sono controllate direttamente dai Comuni. A Lodi c’è l’Astem, a Lodi Vecchio pure, a Melegnano c’è la Mea, a Codogno la Asm. A Sant’Angelo invece da qualche anno ci si affida a società sconosciute, con sedi lontane migliaia di chilometri. È mai possibile che non si possa appaltare il servizio a qualche ditta lodigiana, magari escludendo le offerte più basse che, spesso, significano servizi inadeguati e inefficienti?
. . . . . ..... . . . . .. .
.