Alla vigilia del voto del maggio 2012 “Il Ponte” aveva sottolineato la necessità che il nuovo mandato amministrativo vedesse una maggior partecipazione dei cittadini alle scelte del Comune. Una richiesta avanzata alla luce di fatti concreti che si erano verificati nei precedenti cinque anni e che erano passati, per così dire, sopra la testa di moltissimi santangiolini.
Solo per fare due esempi eclatanti: l’approvazione del Piano di governo del territorio e la vendita di alcuni immobili pubblici, in particolare il magazzino comunale di via Bolognini e l’ex palazzo municipale di viale Partigiani.
Oggi, a distanza di dieci mesi dal maggio 2012, possiamo affermare che il nuovo mandato amministrativo, con la riconferma del sindaco Crespi, non è iniziato nel migliore dei modi, almeno per quanto riguarda la partecipazione dei cittadini alle scelte sul futuro di Sant’Angelo.
Il primo passo è stato quello di ridurre il numero dei componenti delle commissioni, cioè dei “luoghi” dove può maturare il confronto tra le forze politiche basato sulle idee differenti.
Il ruolo delle commissioni è fondamentale nella vita pubblica, perché è in quella sede che possono essere condivise e fatte conoscere alla cittadinanza proposte e decisioni destinate a incidere sulla vita delle persone. E proprio nelle commissioni queste scelte possono essere migliorate. Quando poi si arriva al consiglio comunale, spesso il tempo è poco e i margini di manovra per emendare i provvedimenti sono ristretti.
La scelta della maggioranza di ridurre i componenti delle commissioni ha avuto come primo effetto la mancata presenza nelle commissioni consultive dei gruppi di opposizione SantAngeloViva e Sant’Angelo Nostra, che hanno scelto di non prendervi parte, in aperta polemica.
Nei giorni scorsi, il gruppo formato da Lega nord e Un ponte per unire ha poi annunciato l’uscita di tutti i suoi componenti dalle commissioni consiliari e da quelle consultive. Una decisione forte, motivata dal fatto che le commissioni consultive sono praticamente bloccate, mentre quelle consiliari sono poco operative. Questa, almeno, è la versione di Lega e Un ponte per unire, il cui malumore si somma a quello già espresso pubblicamente dagli altri due gruppi di opposizione.
Alla luce di quanto avvenuto, oggi di fatto le commissioni sono depotenziate. E questa non è una bella notizia per i santangiolini, qualunque idea politica abbiano. Perché il lavoro di proposta, stimolo e controllo che si svolge nelle commissioni è cruciale per arrivare a scelte mature e partecipate, che in qualche modo coinvolgano il maggior numero possibile di cittadini.
Siamo convinti, però, che non tutto sia perduto.
Torniamo quindi a chiedere all’amministrazione comunale e alla maggioranza che la sostiene di tornare sui propri passi, ampliando nuovamente le commissioni e facendole funzionare in maniera efficace. E’ una questione di buon senso, nell’interesse di tutti i santangiolini.