I candidati sindaco
e una comunità
da ricucire

Secondo La seconda ondata della pandemia ha costretto a posticipare le elezioni amministrative in tutto il Paese e dunque l’appuntamento con le urne è rimandato all’autunno 2021. Al momento in cui andiamo in stampa non è ancora nota la data in cui, in tutta Italia, svariati milioni di cittadini si recheranno ai seggi per l’elezione dei sindaci e dei consigli comunali. Si voterà in città importanti come Roma, Milano e Torino. Nel Lodigiano andranno al voto un numero esiguo di comuni, tra i quali però spiccano le città di Codogno e Sant’Angelo Lodigiano, la seconda e la quarta in provincia per numero di abitanti.
A Sant’Angelo Lodigiano il quadro si è chiarito solo negli ultimi giorni di giugno, con nuovi innesti importanti tra le fila della attuale maggioranza e la presentazione del candidato sindaco del principale gruppo oggi all’opposizione. Ma andiamo con ordine. L’amministrazione comunale uscente ricandida a sindaco, per il secondo mandato, l’attuale primo cittadino Maurizio Villa, espressione della Lega, primo partito in città per numero di consensi alle politiche dopo anni di strapotere berlusconiano. La coalizione che lo sostiene si è arricchita di nuovi innesti negli ultimi giorni. Oltre a Lega, Forza Italia e alla lista civica Un ponte per unire (progetto del gruppo di Domenico Beccaria), sosterranno Villa anche le liste civiche dell’ex sindaco Giuseppe Carlin e di Rosita Sali, in passato entrambi esponenti di Fratelli d’Italia, ma che nella precedente tornata elettorale avevano tentato la corsa in solitaria, sostenuti proprio dalle tre liste civiche che oggi convergono su Villa. La coalizione di centrodestra si arricchisce quest’anno anche del sostegno di Fratelli d’Italia, molto attiva in città negli ultimi mesi, anche se sarà interessante verificare la coabitazione tra Fratelli d’Italia e il gruppo Carlin-Sali, che in termini di consensi non è secondario.
Sul fronte del centrosinistra l’attuale gruppo di opposizione Voltiamo Pagina sarà ancora della partita, ma con un nuovo candidato sindaco. Cinque anni fa aveva tentato la corsa Angelo Pozzi, strappando un risultato lusinghiero in una piazza storicamente difficile per il centrosinistra, segno che aveva pescato anche in parte dell’elettorato moderato di centro. Questa volta ci tenta il giovane Omar Damiani, già attivo nelle fila di Voltiamo Pagina e che ha presentato la propria candidatura proprio a fine giugno, puntando a offrire una alternativa agli elettori. Damiani ha incassato il sostegno anche di alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle: cinque anni fa i grillini si erano presentati con una propria lista e un proprio candidato sindaco, ottenendo però un risultato deludente; quest’anno i pentastellati non si presentano.
Fin qui il quadro delle certezze, con due candidati sindaco, espressione del centrodestra e del centrosinistra. Pochi per una piazza politicamente molto vivace. Sotto traccia circolano indiscrezioni circa una terza lista - questa volta civica - e, come tradizione, torna in auge il nome dell’ex sindaco Domenico Crespi. Ma, come detto, siamo nel campo delle indiscrezioni mentre al momento le certezze sono Villa e Damiani.
Il quadro politico si è completato, come detto, solo nei giorni scorsi. E dunque è probabile che, nonostante l’estate e la fase pandemica, le prime scintille di campagna elettorale si inizino a vedere nelle prossime settimane, anche se il confronto vero si avrà probabilmente a settembre, quando scatterà una brevissima campagna elettorale. Alcuni dei temi già emersi riguardano le opere pubbliche, la valorizzazione dei beni comunali, la necessità di ridare vita al centro storico, la cura del verde. E ancora, alcuni spunti di campagna elettorale si sono visti sul fronte sociale - che rappresenta una vera emergenza in città e non solo per il Covid - e in ambito culturale. Programmi e progetti non sono ancora chiari. Di certo, il nuovo sindaco dovrà affrontare gli enormi problemi sociali lasciati dalla pandemia, dalle difficoltà di integrazione di una parte della folta comunità straniera e dalla carenza di lavoro sul nostro territorio; così come meritano di essere posti in una posizione prioritaria i giovani e gli adolescenti, per i quali occorrerà investire maggiori risorse in chiave di formazione e di prevenzione. In generale, il nuovo sindaco dovrà essere in grado di ricucire un tessuto comunitario che, complice anche il Covid, sembra essersi in parte lacerato; dovrà contribuire a forgiare una nuova identità per una città che resta viva e ricca di risorse e inventiva, così come lo sono storicamente, per indole, i suoi abitanti.