Editoriale
PARLARE CHIARO!
Gli ultimi cinque anni di amministrazione Crespi non consentono di usare parole sfumate per rimarcare quegli aspetti, già ripetutamente segnalati su queste pagine, che riteniamo meritevoli di una seria e improrogabile riflessione per il presente e per il futuro della collettività santangiolina. Non vogliamo dare “pagelle” o giudizi tombali sull’operato dell’amministrazione e diciamo subito - per sgombrare il campo dagli equivoci - che il “bilancio” contiene atti e risultati positivi e altri negativi. A questi ultimi è urgente porre rimedio.
In quest’ultimo mandato la giunta si è concentrata su interventi - più o meno corposi e complessi - che rientrano nell’ordinaria amministrazione: solo per fare alcuni esempi, la manutenzione di strade e marciapiedi, la riqualificazione completa del ponte di Maiano e la costruzione di nuove rotonde per regolare il traffico sulla circonvallazione. Per contro risulta difficile cogliere un obiettivo strategico, cioè un progetto di ampio respiro che possa essere lasciato in eredità alle future generazioni. Ci si aspettava che i soldi incassati dalla vendita del vecchio municipio (1,5 milioni di euro) venissero destinati a una grande opera al servizio di tutti i santangiolini per i prossimi decenni. Così non è stato.
Sul fronte della viabilità, poi, segnaliamo il senso unico inefficace in via Garibaldi, dove il problema è la sosta incontrollata e non il doppio senso di marcia dei veicoli; una “pseudo” pista ciclabile tra la zona industriale di Maiano e la Mottina; una rotatoria che tecnicamente lascia molti dubbi come quella del distributore ex-Agip.
A questa situazione fanno da contraltare i problemi della raccolta differenziata dei rifiuti: in provincia di Lodi, su un totale di 61 comuni, siamo quartultimi (dato ufficiale Provincia di Lodi, 2010). E’ pur vero che questo mandato amministrativo è stato caratterizzato per alcuni mesi da una gestione “emergenziale” della raccolta rifiuti (senza che il servizio venisse mai sospeso), ma è altrettanto vero che da quegli eventi sono ormai passati quasi tre anni, senza che si sia registrato il tanto auspicato “colpo di reni”. La conferma sono le piccole discariche che ancora oggi sorgono in diverse zone della città, da via Polli e Daccò a via Garibaldi, frutto del mancato rispetto delle regole della raccolta. Impossibile poi non fare una riflessione sul lento ma inesorabile declino del quartiere Pilota, coniugato all’incontrollata presenza di estranei irregolari in città. Cinque anni fa tutti i candidati sindaco parlavano di maggior sicurezza: oggi la situazione non appare migliorata.
E ancora - tralasciando il piano di diritto allo studio e alcune iniziative sportive - occorre investire più energie per rispondere alle problematiche dei giovani e dare loro risposte serie, concrete e competenti. E’ necessario lavorare per garantire loro una prospettiva: un compito di grande responsabilità e impegno ma che un’amministrazione comunale non può certo trascurare. Quanto alla trasparenza e al dialogo, la gestione poco condivisa con i cittadini del nuovo progetto di Piano di governo del territorio ha per contrappeso una politica di vendita del patrimonio immobiliare di proprietà del comune e, quindi, di tutti i santangiolini: citiamo solo l’ex municipio, l’ex bocciodromo e il magazzino comunale.
Come se tutto ciò non bastasse, su due recenti numeri del quotidiano “il Cittadino” abbiamo dovuto assistere allo spettacolo, poco edificante, di un sindaco uscente e di un ex sindaco (entrambi organici o molto vicini alla stessa area partitica) che si accapigliano e si omaggiano di pesanti epiteti su un argomento per il quale (lo si deduce dalle reciproche accuse) entrambi potrebbero scontare innegabili responsabilità. Si tratta della vicenda Ortaglia, l’edificio annesso al Giardinone restaurato ormai da tempo, tuttora inutilizzato e lasciato “marcire” secondo Carlin, che bolla come “sciagurata” la decisione dell’Amministrazione Crespi di “tenere chiusa la cascina a sette anni dalla fine dei restauri”. La risposta immediata di Crespi degrada Carlin a “rappresentante di nessuno” e lo liquida rifiutandosi di partecipare al dibattito pubblico sull’argomento chiesto dallo stesso Carlin.
Per ora fermiamoci qui e diciamo chiaro che questo editoriale non è un attacco al Sindaco uscente: è invece un contributo al dibattito pubblico, franco, con toni forse un po’ più decisi del solito, affinché attuali e futuri amministratori comunali si confrontino e siano in grado di presentarsi con senso di responsabilità agli elettori.
Il nuovo Sindaco - sia che alla carica venga eletto un personaggio totalmente nuovo, sia che venga rinnovato il mandato a Crespi magari in edizione riveduta e corretta, sia che si assista al ritorno di Carlin dal recente passato - dovrà non solo promettere, ma essere anche in grado di assicurare e dimostrare ai cittadini di saper amministrare con trasparenza e partecipazione, garantendo il massimo impegno suo e delle persone che con lui saranno chiamate a collaborare con competenza, capacità ed efficacia per rivitalizzare Sant’Angelo.
A questa nostra Sant’Angelo, che di città per ora sembra avere solo il titolo, il nuovo Sindaco dovrà essere in grado di offrire le prospettive per diventare davvero una collettività cittadina partecipata, attenta alle necessità ed ai problemi dei suoi abitanti, aperta al mondo esterno, al passo con i tempi, disponibile ad offrire momenti di impegno collettivo e di collaborazione tutte le volte che impegno e collaborazione saranno indispensabili per far crescere e progredire Sant’Angelo.
L’impegno dunque è per tutti. Come per tutti, non solo per pochi, dovranno essere i vantaggi che ne potranno derivare.
LAUREE
Il giorno 20 gennaio 2012 presso l’Università di Pavia VALERIA CAROSSA ha conseguito il Dottorato di Ricerca in “Scienze Genetiche e Biomolecolari”. Complimenti e lodi, con immensa gioia, dalla famiglia, dai parenti e dagli amici.
Lutti nel mondo
degli esercenti barasini
Il 2 febbraio è morto LUIGI
CERRI, di anni 82, con negozio
di alimentari in via Costa,
personaggio conosciuto col
soprannome di “Ginètu el
bumbardadu” essendo stato
coinvolto con la sua famiglia,
nel marzo 1945, in un bombardamento
aereo che ha distrutto
la sua abitazione.
Il 14 febbraio è morto improvvisamente,
all’età di 75 anni,
OTTORINO RUSCONI con
negozio di gastronomia in via
Madre Cabrini. Rusconi era
figura molto nota avendo esercitato
con alta professionalità
il mestiere di “masulàr”, l’arte
di macellare e preparare gli
insaccati di maiali.
Alle famiglie “Il Ponte” porge
le più sentite condoglianze.
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