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ANNO 6 - N.1 (Versione web - anno 3 n.1) NUOVA SERIE FEBBRAIO 2002

I quattro anni di amministrazione Crespi

Ormai la data è stata fissata ufficialmente: il 26 maggio anche a Sant’Angelo si voterà per le prossime elezioni amministrative. Ci pare quindi opportuno cominciare a riflettere su ciò che è stato fatto o non è stato fatto negli ultimi quattro anni di amministrazione Crespi e valutare quali sono le questioni aperte che devono essere affrontate prioritariamente per il bene del paese nel prossimo quadriennio.
I nostri lettori sanno che IL PONTE ha seguito con attenzione gli atti amministrativi per l’intero quadriennio. Talvolta, quando lo ha ritenuto utile per il bene del paese, ha svolto delle critiche anche aspre (mai astiose), ma non ha mancato di attribuire i giusti riconoscimenti quando l’amministrazione ha ben operato.
Ora guardando nell’insieme e con la necessaria prospettiva l’operato dell’amministrazione in scadenza ci pare di poter svolgere le seguenti osservazioni.
Tutte le amministrazioni, in genere, da una parte devono realizzare una buona amministrazione ordinaria del bene pubblico, facendo funzionare quotidianamente i servizi, risolvendo i problemi contingenti che si presentano giorno per giorno. Dall’altra, sulla base dei propri programmi elettorali, cercano di porre mano a progetti strutturali, che richiedono più tempo e più impegno finanziario per la loro realizzazione, ma che poi restano al paese anche dopo la scadenza di quella amministrazione e che sono i veri investimenti di lungo periodo che contribuiscono a valorizzare il paese, aggiungendosi a quelli realizzati dalle amministrazioni precedenti.
Ora, se guardiamo all’operato di questa amministrazione con pacatezza e obiettività, è difficile negare che l’attenzione prevalente in questi quattro anni sia stata dedicata alla gestione ordinaria, alle questioni quotidiane, talvolta anche al particolare, se si vuole. Quotidianità e particolarità riscontrabili anche nelle attenzioni personali del Sindaco nei confronti dei singoli cittadini.
Nell’attività concreta, questa ordinarietà amministrativa, si è concretizzata, oltre che nel normale funzionamento degli uffici comunali, nella cura di opere di manutenzione e di piccoli (anche se importanti) interventi migliorativi sulla viabilità (marciapiedi, asfaltature, ampliamento dell’incrocio dei pompieri, sistemazione di via Bolognini, sistemazione di aree a verde e via dicendo).
Se invece guardiamo alla parte che riguarda gli interventi strutturali e di lungo periodo, finanziariamente più rilevanti, che sono quelli che poi contano di più perché lasciano una vera impronta e sono valore aggiunto per il paese, l’unica opera pubblica degna di questo nome, l’unico investimento significativo (in questi quattro lunghi anni!) è costituito dalla nuova fognatura lungo le vie Statuto e Garibaldi e dal nuovo scaricatore di piena di Piazza Vittorio Emanuele II.
L’altro segno importante che questa Amministrazione lascia è l’approvazione, avvenuta – in affanno - il 21 dicembre 2001 della Variante Generale al Piano Regolatore Generale, di cui diamo un breve cenno in altra parte del foglio.
Ma la fognatura di Piazza Vittorio Emanuele II è tutt’ora incompiuta nella sua parte più importante per i cittadini e per l’ambiente. Infatti, non essendo state ancora installate le pompe di sollevamento (e non ne comprendiamo la ragione), le acque (cioè gli scarichi delle abitazioni, non solo quelle di pioggia) non vengono mandate al depuratore, ma continuano a finire nel Lambro, senza che tuttavia venga tolta dalla bolletta dell’acqua potabile il contributo per la depurazione.
Certo, nei cassetti del comune ci sono progetti come la riqualificazione di Piazza Duca degli Abruzzi e la nuova Palestra presso la Scuola Media "Cabrini" (ex "Baracca"). Ma, allo stato, l’amministrazione non si è dimostrata capace di portarle a termine.
La Variante Generale al PRG, ha rappresentato una lunga e travagliata storia, per niente pubblicizzata e che rappresenta un palese esempio di negazione della possibilità di partecipazione dei cittadini alle scelte che li riguardano.Ora, a mandato quasi concluso, ci sembra che ci fossero altre istanze, altri bisogni, altre opportunità che avrebbero dovuto essere presi in considerazione durante il quadriennio, per poter dire che si è operato nel pieno interesse della comunità.

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Si poteva fare di più, molto di più. E lo sta a dimostrare l’altalena degli avanzi miliardari di ogni anno evidenziati dal conto consuntivo.
E questo di più lo si poteva fare in diversi importanti ambiti.
Un’azione più incisiva doveva essere svolta nel campo sociale a favore di anziani e giovani e nel campo dell’occupazione, per mantenere, se non aumentare, la ricchezza reale, cioè quella produttiva, del paese. Molto di più doveva essere fatto per la pulizia del paese, che è stato uno dei motivi più frequenti di lagnanza da parte dei nostri lettori (insufficienza delle campane, inadeguata dislocazione delle stesse, ecc), e del riciclaggio dei rifiuti per il quale occupiamo ancora gli ultimi posti nella graduatoria provinciale, con conseguente aggravio della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti.
Leggiamo poi che sulle rive del Lambro si muore di più che nel resto della regione Lombardia. Non ci pare che azioni incisive, anche di protesta civile, guidando i cittadini a difendere la loro salute, siano state né proposte, né intraprese.
Il patrimonio immobiliare del comune cade a pezzi. Palazzo Dalmati (vecchio ospedale), gli edifici di Piazza Duca degli Abruzzi, la cascina Ortaglia ed altri edifici ancora sono un monumento all’abbandono e, in alcuni casi, alla fatiscenza ed al degrado. Il recupero di questi edifici era fra i punti qualificanti del programma elettorale di "Migliorare insieme", ma nei quattro anni di amministrazione questi progetti non sono stati neppure avviati!
Anche la vicenda del Nuovo Ospedale non sembra essere stata gestita con accortezza e lungimiranza. Alla fin della fiera, nonostante le parole, gli incontri, i proclami e le assemblee, l’impressione generale è che l’ospedale di Sant’Angelo sia stato sostanzialmente declassato e le recenti notizie lo indicano a rischio di chiusura.
Se non vi saranno modifiche all’attuale legge elettorale, il sindaco uscente non potrà essere rieletto per un ulteriore mandato. Ma coloro che si candideranno alla carica di primo cittadino non potranno fare a meno di misurarsi con queste priorità, avanzando proposte credibili per il futuro del paese.

"IL PONTE"

Aggiornamenti

Proposte teatrali da Codogno

I giovani dell'associazione filodrammatica "Il Centro",
diretta da B.G. Iafrate, presentano:

sabato    9 marzo, ore 21:00;
domenica 10 marzo, ore 15:00;
sabato   16 marzo, ore 21:00;

presso il Teatro del Centro Giovanile di Codogno (Lodi),
sito in Via S. F. Cabrini, 32

sabato 23 marzo, ore 21:00;
a Castelnuovo Bocca d'Adda

la commedia:

TARTUFO, o l'impostore
di Molière.
La commedia condanna, in chiave comica, l'ipocrisia. All'epoca fu uno scandalo: gli ipocriti del tempo erano abbastanza forti a Corte da costringere il Re a vietare la pubblica presentazione della commedia. Solo dopo cinque anni - il 5 febbraio del 1669 - Molière riuscirà a rappresentarla liberamente e per intero.
Il testo è brillante, ricco di situazioni comiche, ma non rinuncia a parecchi spunti di riflessione.

I giovani del "Centro", sono alla loro terza esperienza teatrale nella compagnia:
dopo "Il diamante del profeta" (Maggio 2000) di C. Terron,
e    "Dieci piccoli indiani"   (Marzo  2001) di A. Christie,
eccoli in "Tartufo", guidati dal giovane regista: Dario Paladini,
conosciuto nel Lodigiano grazie alla commedia musicale
"Aggiungi un Posto a Tavola" di G.& G. rappresentata a Brembio (Giugno 2001) e ad altri musical.

La compagnia è disponibile per eventuali repliche. Per informazioni:
Dario Paladini 0377.888.22 dariopaladini@libero.it
Rando Gianpaolo 0377.88.949 gianpaolo.rando@libero.it
Compagnia Filodrammatica " Il Centro "i Giovani"" diretta da B.G. Iafrate
Via S.F. Cabrini, 32 – Codogno (Lo) fil.ilcentro@libero.it

la Compagnia

"i giovani del "Centro""

 

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