I quattro anni di amministrazione
Crespi
Ormai la data è stata
fissata ufficialmente: il 26 maggio anche a Sant’Angelo si
voterà per le prossime elezioni amministrative. Ci
pare quindi opportuno cominciare a riflettere su ciò
che è stato fatto o non è stato fatto negli
ultimi quattro anni di amministrazione Crespi e valutare quali
sono le questioni aperte che devono essere affrontate prioritariamente
per il bene del paese nel prossimo quadriennio.
I nostri lettori sanno che IL PONTE
ha seguito con attenzione gli atti amministrativi per l’intero
quadriennio. Talvolta, quando lo ha ritenuto utile per il
bene del paese, ha svolto delle critiche anche aspre (mai
astiose), ma non ha mancato di attribuire i giusti riconoscimenti
quando l’amministrazione ha ben operato.
Ora guardando nell’insieme e con la
necessaria prospettiva l’operato dell’amministrazione in scadenza
ci pare di poter svolgere le seguenti osservazioni.
Tutte le amministrazioni, in genere,
da una parte devono realizzare una buona amministrazione ordinaria
del bene pubblico, facendo funzionare quotidianamente i servizi,
risolvendo i problemi contingenti che si presentano giorno
per giorno. Dall’altra, sulla base dei propri programmi elettorali,
cercano di porre mano a progetti strutturali, che richiedono
più tempo e più impegno finanziario per la loro
realizzazione, ma che poi restano al paese anche dopo la scadenza
di quella amministrazione e che sono i veri investimenti di
lungo periodo che contribuiscono a valorizzare il paese, aggiungendosi
a quelli realizzati dalle amministrazioni precedenti.
Ora, se guardiamo all’operato di questa
amministrazione con pacatezza e obiettività, è
difficile negare che l’attenzione prevalente in questi quattro
anni sia stata dedicata alla gestione ordinaria, alle questioni
quotidiane, talvolta anche al particolare, se si vuole. Quotidianità
e particolarità riscontrabili anche nelle attenzioni
personali del Sindaco nei confronti dei singoli cittadini.
Nell’attività concreta, questa
ordinarietà amministrativa, si è concretizzata,
oltre che nel normale funzionamento degli uffici comunali,
nella cura di opere di manutenzione e di piccoli (anche se
importanti) interventi migliorativi sulla viabilità
(marciapiedi, asfaltature, ampliamento dell’incrocio dei pompieri,
sistemazione di via Bolognini, sistemazione di aree a verde
e via dicendo).
Se invece guardiamo alla parte che riguarda
gli interventi strutturali e di lungo periodo, finanziariamente
più rilevanti, che sono quelli che poi contano di più
perché lasciano una vera impronta e sono valore aggiunto
per il paese, l’unica opera pubblica degna di questo nome,
l’unico investimento significativo (in questi quattro lunghi
anni!) è costituito dalla nuova fognatura lungo le
vie Statuto e Garibaldi e dal nuovo scaricatore di piena di
Piazza Vittorio Emanuele II.
L’altro segno importante che questa
Amministrazione lascia è l’approvazione, avvenuta –
in affanno - il 21 dicembre 2001 della Variante Generale al
Piano Regolatore Generale, di cui diamo un breve cenno in
altra parte del foglio.
Ma la fognatura di Piazza Vittorio Emanuele
II è tutt’ora incompiuta nella sua parte più
importante per i cittadini e per l’ambiente. Infatti, non
essendo state ancora installate le pompe di sollevamento (e
non ne comprendiamo la ragione), le acque (cioè gli
scarichi delle abitazioni, non solo quelle di pioggia) non
vengono mandate al depuratore, ma continuano a finire nel
Lambro, senza che tuttavia venga tolta dalla bolletta dell’acqua
potabile il contributo per la depurazione.
Certo, nei cassetti del comune ci sono
progetti come la riqualificazione di Piazza Duca degli Abruzzi
e la nuova Palestra presso la Scuola Media "Cabrini"
(ex "Baracca"). Ma, allo stato, l’amministrazione
non si è dimostrata capace di portarle a termine.
La Variante Generale al PRG, ha rappresentato
una lunga e travagliata storia, per niente pubblicizzata e
che rappresenta un palese esempio di negazione della possibilità
di partecipazione dei cittadini alle scelte che li riguardano.Ora,
a mandato quasi concluso, ci sembra che ci fossero altre istanze,
altri bisogni, altre opportunità che avrebbero dovuto
essere presi in considerazione durante il quadriennio, per
poter dire che si è operato nel pieno interesse della
comunità.
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Si poteva fare di più, molto
di più. E lo sta a dimostrare l’altalena degli avanzi miliardari
di ogni anno evidenziati dal conto consuntivo.
E questo di più lo si poteva fare
in diversi importanti ambiti.
Un’azione più incisiva doveva essere svolta
nel campo sociale a favore di anziani e giovani e nel campo dell’occupazione,
per mantenere, se non aumentare, la ricchezza reale, cioè quella
produttiva, del paese. Molto di più doveva essere fatto per la
pulizia del paese, che è stato uno dei motivi più frequenti
di lagnanza da parte dei nostri lettori (insufficienza delle campane,
inadeguata dislocazione delle stesse, ecc), e del riciclaggio dei rifiuti
per il quale occupiamo ancora gli ultimi posti nella graduatoria provinciale,
con conseguente aggravio della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti.
Leggiamo poi che sulle rive del Lambro si muore
di più che nel resto della regione Lombardia. Non ci pare che azioni
incisive, anche di protesta civile, guidando i cittadini a difendere la
loro salute, siano state né proposte, né intraprese.
Il patrimonio immobiliare del comune cade a pezzi.
Palazzo Dalmati (vecchio ospedale), gli edifici di Piazza Duca degli Abruzzi,
la cascina Ortaglia ed altri edifici ancora sono un monumento all’abbandono
e, in alcuni casi, alla fatiscenza ed al degrado. Il recupero di questi
edifici era fra i punti qualificanti del programma elettorale di "Migliorare
insieme", ma nei quattro anni di amministrazione questi progetti
non sono stati neppure avviati!
Anche la vicenda del Nuovo Ospedale non sembra essere
stata gestita con accortezza e lungimiranza. Alla fin della fiera, nonostante
le parole, gli incontri, i proclami e le assemblee, l’impressione generale
è che l’ospedale di Sant’Angelo sia stato sostanzialmente declassato
e le recenti notizie lo indicano a rischio di chiusura.
Se non vi saranno modifiche all’attuale legge elettorale,
il sindaco uscente non potrà essere rieletto per un ulteriore mandato.
Ma coloro che si candideranno alla carica di primo cittadino non potranno
fare a meno di misurarsi con queste priorità, avanzando proposte
credibili per il futuro del paese.
"IL PONTE"
Aggiornamenti
Proposte teatrali da Codogno
I giovani dell'associazione filodrammatica "Il Centro",
diretta da B.G. Iafrate, presentano:
sabato 9 marzo, ore 21:00;
domenica 10 marzo, ore 15:00;
sabato 16 marzo, ore 21:00;
presso il Teatro del Centro Giovanile di Codogno
(Lodi),
sito in Via S. F. Cabrini, 32
sabato 23 marzo, ore 21:00;
a Castelnuovo Bocca d'Adda
la commedia:
TARTUFO, o l'impostore
di Molière.
La commedia condanna, in chiave comica, l'ipocrisia. All'epoca fu uno
scandalo: gli ipocriti del tempo erano abbastanza forti a Corte da
costringere il Re a vietare la pubblica presentazione della commedia.
Solo dopo cinque anni - il 5 febbraio del 1669 - Molière riuscirà
a rappresentarla liberamente e per intero.
Il testo è brillante, ricco di situazioni comiche, ma non rinuncia
a parecchi spunti di riflessione.
I giovani del "Centro", sono alla loro terza esperienza
teatrale nella compagnia:
dopo "Il diamante del profeta" (Maggio 2000) di C. Terron,
e "Dieci piccoli indiani" (Marzo 2001)
di A. Christie,
eccoli in "Tartufo", guidati dal giovane regista: Dario Paladini,
conosciuto nel Lodigiano grazie alla commedia musicale
"Aggiungi un Posto a Tavola" di G.& G. rappresentata a Brembio (Giugno
2001) e ad altri musical.
La compagnia è disponibile per eventuali repliche.
Per informazioni:
Dario Paladini 0377.888.22 dariopaladini@libero.it
Rando Gianpaolo 0377.88.949 gianpaolo.rando@libero.it
Compagnia Filodrammatica " Il Centro "i Giovani""
diretta da B.G. Iafrate
Via S.F. Cabrini, 32 – Codogno (Lo) fil.ilcentro@libero.it
la Compagnia
"i giovani del "Centro""
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