Editoriale
Le nuove “gabelle”
e il tesoro comunale
I primi allarmi erano stati lanciati la scorsa estate, a poche settimane dal cambio dell’amministrazione comunale. Ora, ad un anno dal rinnovo della giunta, è arrivata la certezza. Nei prossimi mesi i santangiolini pagheranno più tasse a causa dell’aumento dello 0.3 per cento dell’addizionale comunale Irpef. Grazie a questo “ritocco” l’addizionale comunale passerà allo 0.7 per cento: una percentuale elevata, sicuramente tra le più alte del Lodigiano. Un boccone amaro se si pensa che nella vicina Milano l’addizionale non viene applicata. L’incremento dello 0.3 per cento dovrebbe essere applicato per un periodo di tre mesi e probabilmente i lavoratori dipendenti se lo troveranno in busta paga a partire da settembre, al rientro dalle vacanze.
L’aumento dell’addizionale è la causa diretta del mancato rispetto da parte del Comune del Patto di stabilità 2007. Uno strumento, il Patto, in vigore ormai da diversi anni per tutti i Comuni italiani allo scopo di controllare la spesa delle varie amministrazioni. Un provvedimento criticato da destra e da sinistra, ma che nessun Governo ha mai abolito e che dunque deve essere rispettato. Detta in altra maniera: le regole possono piacere oppure no, ma dal momento che esistono sarebbe meglio rispettarle. Esattamente quello che per il 2007 non è successo a Sant’Angelo, dove il Comune ha speso più soldi di quanto previsto dal Patto. Sulle ragioni dello sforamento (troppe spese rinviate negli anni e nel 2007 non più prorogabili) molto è già stato detto. Ai santangiolini che si troveranno gli stipendi decurtati, forse interesserà di più sapere che l’incremento dell’addizionale dello 0.3 per cento rappresenta una sanzione imposta dal Governo e che come tale avrà una durata di tre mesi.
L’aumento temporaneo delle imposte do-vrebbe portare nelle casse del Comune una cifra stimata in circa 400mila euro.
La situazione rasenta il paradosso perché si alzano le imposte in un momento in cui le casse del Comune scoppiano di quattrini. Basta scorrere le cifre del bilancio consuntivo 2007 per capire come la situazione finanziaria sia florida. Il 2007 infatti si è chiuso con un avanzo di bilancio (soldi non spesi) di 2,4 milioni di euro, quasi cinque miliardi di vecchie lire, di cui circa 1 milione non vincolati e dunque disponibili per essere spesi durante il 2008 attraverso opportune variazioni di bilancio.
Alla luce dei numeri, che generalmente sono inoppugnabili, le voci di una “bancarotta del Comune” alimentate durante la campagna elettorale del 2007 possono dunque dirsi infondate.
Dovendo supporre che chi ci amministra sia perfettamente a conoscenza di come stanno esattamente le cose, ci dobbiamo chiedere qual è la ragione per cui al cittadino vengono fornite informazioni a dir poco contraddittorie.
Ma c’è di più!
Nei prossimi mesi la cassa potrebbe diventare ancora più ricca se andranno a buon fine le alienazioni di immobili pubblici già approvate dal Consiglio comunale. In vendita ci sono il deposito comunale di via Bolognini, sul quale potranno essere costruite nuove case, lo stabile della farmacia comunale, che sarà acquistato dalla farmacia stessa, l’ex dispensario di viale Zara, sul quale vigono precisi vincoli e la cui alienazione, dunque, non si presenta agevole, e la porzione di immobile all’angolo di viale Partigiani con via Riccardo Morzenti.
Anche su queste operazioni di vendita di beni comunali (cioè di beni dei cittadini) vorremmo saperne di più ed in modo chiaro e corretto.
..
...
.
.
.
.
..
.
.
.
...