Il Ponte Web - Aprile 2013

I fatti che si sono verificati nella notte fra sabato 11 e domenica 12 maggio - che hanno portato alla razzia dei monumenti sulle tombe del nostro cimitero - rappre-sentano una lacerazione nel tessuto sociale di Sant’Angelo e suonano come un forte campanello d’allarme. Ruberie e scorribande nei camposanti del territorio alla ricerca del rame ormai non fanno più notizia, eppure mai si era arrivati a sradicare le statue con una violenza, fisica e soprattutto simbolica, che ha gettato sale sulle ferite aperte e ha creato profondo sdegno in moltissimi santangiolini.
Quanto avvenuto deve far riflettere e chiama tutti a una reazione, non istintiva e di pancia, ma il più possibile ragionata. Quando si toccano gli affetti e i ricordi più cari significa che si è superato un limite, quello imposto dalle regole della civile convivenza, che anche in una realtà di 13mila abitanti e dunque a misura d’uomo dovrebbero guidare e orientare le dinamiche sociali.
L’episodio del cimitero è senza dubbio la punta del-l’iceberg, ma molti sono i casi che meritano la nostra attenzione. La situazione disastrosa in cui versa via Garibaldi, con montagne di rifiuti quotidianamente abbandonate per strada e il mancato rispetto della raccolta differenziata, è l’esempio eclatante di come le regole della convivenza non vengano da tutti rispettate, con la colpevole omissione di chi - queste regole - dovrebbe imporle, nell’interesse dei cittadini onesti. Tutto ciò avviene da anni, con diverse amministrazioni comunali e ci sono “tonnellate” di fotografie che lo attestano.
E ancora, siamo tornati all’epoca dei furti di biciclette, che sono sempre meno tollerabili perché rappresentano un fenomeno odioso che colpisce spesso le persone più umili, al quale non si riesce (o non si vuole) porre argine, e non solo a Sant’Angelo. E’ di pochi giorni fa inoltre l’ennesimo atto di vandalismo al Chiesuolo: ignoti, in pieno giorno, hanno imbrattato l’edificio sacro con una bomboletta spray. Il tutto a pochi metri da una telecamera per la videosorveglianza. Si ripetono poi con inquietante periodicità gli assalti ai distributori automatici dell’istituto Pandini. Entrare nella scuola ormai sembra essere diventato un gioco da ragazzi.
Senza dimenticare i furti a ripetizione nelle abitazioni e nei capannoni della zona industriale della Malpensata, ormai fenomeno dilagante: non passa settimana che i giornali locali non riportino la notizia di qualche razzia. Sono molto recenti, infine, i vandalismi nella zona della chiesa di Maiano, che hanno colpito anche la piccola statua di Santa Francesca Cabrini.
Sminuire, sdrammatizzare, ricondurre tutto a effetto della crisi, appare oggi ipocrita e profondamente dannoso. Il tessuto sociale di Sant’Angelo è evidentemente sfilacciato, ma non ancora intaccato in maniera definitiva. Spetta dunque alle forze migliori mettersi insieme e dare vita a una risposta civile che possa fornire un segno di speranza, rivolto soprattutto alle nuove generazioni.

È in preparazione la seconda monografia de “Il Ponte”. Il volume sarà disponibile entro fine anno. A tal proposito saranno forni-te adeguate informazio-ni. La pubblicazione si concentrerà sulle grandi e piccole storie di Sant’Angelo.
Non perdetela!