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Anno 12 - N. 4 Settembre 2008


Editoriale

Due nuove sfide
per la nostra scuola

Il primo giorno di scuola è iniziato con una duplice piccola “inaugurazione” a cura degli amministratori comunali in viale Montegrappa e in via Morzenti. Il ritorno sui banchi di centinaia di alunni è avvenuto in un momento di grandi cambiamenti per il mondo educativo santangiolino. È innegabile che stiamo vivendo una fase di transizione, che merita qualche riflessione, soprattutto sul ruolo degli insegnanti in una Sant’Angelo che sempre più frequentemente sembra aver smarrito buon senso, ragionevolezza e valori condivisi.


Prima di sviluppare alcuni ragionamenti, qualche numero può essere utile a fornire il quadro della situazione. La prima campanella a Sant’Angelo è suonata per circa 1.840 alunni, di cui 360 delle due materne, 570 delle due elementari, 530 della media e 380 dell’Istituto tecnico Raimondo Pandini. I dati, suscettibili di qualche lieve aggiustamento, sono contenuti nel Piano al diritto allo studio realizzato dal Comune. Purtroppo non focalizzano adeguatamente l’attenzione su un mutamento rivoluzionario che sta coinvolgendo la nostra scuola in questi ultimi anni: l’aumento esponenziale degli studenti stranieri, portatori di culture e, spesso, religioni differenti. Un fenomeno che il corpo docente conosce molto bene perché sono proprio gli insegnanti a doversi far carico, talvolta senza il giusto riconoscimento, dei percorsi di integrazione.
Per completare il quadro bisogna poi ricordare che a settembre è entrata in funzione la seconda direzione didattica delle scuole elementari. Un evento destinato ad entrare nella storia, perché alla tradizionale direzione di via Morzenti si è affiancata quella, completamente autonoma, di viale Montegrappa, situata in uno stabile comunale proprio di fronte alle elementari Collodi. I diversi Comuni sotto la competenza di Sant’Angelo, da Vidardo a Casaletto Lodigiano, sono stati così posti in carico ai due nuovi direttori didattici. A guidare le Morzenti è arrivato il professor Stefano Taravella, figura di spicco del Lodigiano, vicepresidente nazionale dell’Unicef e fino al mese di agosto provveditore agli studi. Taravella sostituisce il professor Gabriele Villa, per un ventennio abbondante, direttore delle Morzenti. A guidare la nuova direzione didattica delle Collodi è arrivato invece il professor Angelo Scarafile, docente pugliese che per la prima volta si cimenta in questo ruolo di grande responsabilità. A lui è stato assegnato un impegno gravoso, quello di far nascere dal nulla una seconda direzione.
I cambiamenti per così dire istituzionali rischiano però di far perdere di vista le questioni sostanziali, i problemi aperti che meritano di essere affrontati. Gli insegnanti in questi ultimi anni si trovano di fronte a un compito di eccezionale responsabilità. Alla luce dei cambiamenti che sta vivendo la nostra città, maestri e professori non sono chiamati solamente a insegnare, ma devono confrontarsi con la necessità di formare nuovi cittadini. Un compito che, via via, molte famiglie sembrano delegare, forse per incapacità, forse per pigrizia o irresponsabilità.
E in questo contesto ci permettiamo di focalizzare l’attenzione su due fenomeni, estremamente differenti tra loro, di cui la scuola già si fa carico, talvolta senza aiuto concreto da parte delle istituzioni. Il primo è il già citato fenomeno dell’incremento degli alunni stranieri. La prima fase di integrazione avviene proprio tra i banchi di scuola, laddove si gettano le basi dei futuri cittadini. La sfida educativa è dunque quella di insegnare il rispetto di diritti e doveri, di formare nuovi italiani che possano agevolmente confrontarsi con il mondo sfruttando un bagaglio di valori universalmente riconosciuti.
Il secondo fenomeno sul quale riteniamo utile sviluppare qualche considerazione, è l’impennata di vandalismi contro monumenti e strutture pubbliche e private della nostra città. Se la responsabilità in primo luogo è certamente delle famiglie, la “cura” può arrivare ancora una volta dal mondo della scuola. Dagli insegnanti. Usare unicamente il pugno di ferro, come spesso sostengono alcuni nostri amministratori, crediamo porti ben pochi frutti. La formazione di una coscienza civica capace di riconoscere e valorizzare il bene comune, compito di cui la scuola può certamente farsi carico, eviterebbe di dover sempre correre ai ripari con imbarazzante ritardo. Ne siamo certi.
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Direttore Responsabile: Stefania Prato
Redazione: Giancarlo Belloni - Gabriella Bracchi - Matteo Fratti
Angelo Pozzi - Lorenzo Rinaldi - Antonio Saletta - Giuseppe Sommariva

Progetto Grafico: Pierino Caserini


Registrazione Tribunale di Lodi n. 271 del 22-1-1997