Editoriale
EL NÒSTE DIALÈTE
. Quella dell’insegnamento del dialetto è stata, almeno per Sant’Angelo, la più significativa notizia dell’estate. L’abbiamo letta su “Il Cittadino” del 31 luglio scorso: “Il dialetto sarà insegnato nelle scuole”. Così si è espresso il nostro sindaco, impartendo una direttiva che costituisce una delle novità introdotte nel “Piano di diritto allo studio” approvato dall’Amministrazione comunale.
Il dialetto è sicuramente cosa degna di attenzione e rappresenta una delle tante “memorie” di una comunità. Per Sant’Angelo poi, la parlata dialettale riveste caratteri di particolare originalità anche rispetto ai dialetti dei paesi più vicini. Vidardo, Marudo, Caselle Lurani hanno dialetti che non presentano marcate differenze. Quello santangiolino, invece, è una sorta di “unicum” ed è difficile da imitare da parte di chi non l’ha imparato fin da piccolo, succhiandolo, per così dire, insieme al latte della madre.
La Società della Porta e, con essa, “Il Ponte” non si sottraggono all’impegno di offrire il loro contributo alla conoscenza del dialetto. Lo hanno già fatto e continueranno a farlo pubblicando brevi e gustosi racconti, aneddoti, proverbi e filastrocche, che potrebbero, opportunamente rivisti, essere utilizzati per esercitazioni di lettura e scrittura, entrambe di non facile apprendimento, anche per chi il dialetto lo parla abitualmente.
Detto questo e riaffermato che la conoscenza e lo studio del dialetto possono anche essere considerati cosa importante, se fatti negli appropriati ambiti e per adeguati scopi, riteniamo necessario esprimere alcune osservazioni. La notizia dell’insegnamento del dialetto nelle scuole, che ha trovato eco anche nei notiziari televisivi, ma che non ci risulta abbia ancora raccolto un espresso parere da parte dei dirigenti scolastici e del corpo insegnante, ci ha lasciato sinceramente perplessi.
Coltivare la conoscenza di una lingua (ed il dialetto ne possiede tutte le caratteristiche), significa assicurare che essa possa essere parlata in diverse occasioni e circostanze, significa che essa deve avere senso per la comunicazione di informazioni legate alla realtà quotidiana e per l’espressione di sentimenti e sensazioni direttamente connessi con una autentica esperienza della vita e della storia di una comunità.
Quanto poi a considerare tale insegnamento una possibilità di migliorare l’integrazione locale dei cittadini extracomunitari, questa ci appare come una proposta velleitaria e priva di fondamento. Chi ha modo, oggi, di sentire parlare i ragazzi, figli di santangiolini, cresciuti a Sant’Ange-lo non potrà fare a meno di notare come moltissimi dei vocaboli che costituiscono il loro lessico abituale sono termini presi direttamente dall’italiano e “dialettizzati”.
Manteniamolo il dialetto, coltiviamolo, riproponiamolo anche con strumenti divulgativi: recite, letture in pubblico, scritti narrativi e così via. Lasciamo pure che tutti quelli che vogliono possano accostarvisi e trarne piacere, interesse e anche divertimento. Creiamo pure occasioni e luoghi di ritrovo (che a Sant’Angelo mancano) dove, insieme con il dialetto, i santangiolini possano coltivare anche altri interessi. Ma il suo insegnamento scolastico, sia pure sotto il profilo della “sperimentazione” (ombrello magico sotto il quale si può riparare di tutto e di più), è cosa che riveste importanza rilevante, perché va ad incidere sui percorsi didattici, perchè richiede impegni ulteriori di persone, di risorse e degli stessi studenti, per qualcosa che non è in grado di fornire un incremento del bagaglio conoscitivo che potrà tornare utile al giovane studente nella sua età futura.
Quanto all’integrazione degli extracomunitari, si cerchi di sollecitarli a conoscere ed a capire l’italiano, dietro la cui scarsa o asserita mancanza di conoscenza si celano a volte posizioni di comodo, finalizzate a sottrarsi a obblighi o responsabilità civiche.
Crediamo anche che sarebbe utile che le famiglie i cui figli saranno i destinatari di questa “sperimentazione” vengano esaurientemente informate sulla eventuale riduzione di altre materie (e speriamo che non sia la lingua italiana), ovvero sull’eventuale maggior impegno didattico, cioè sull’eventuale maggior numero di ore scolastiche da frequentare.
L’istruzione dei nostri figli e nipoti è cosa troppo importante (oggi ancor più di ieri) perché sia soggetta a quelle che ci sembrano trovate estemporanee, che non ci appaiono supportate né da ragioni, né da modalità di attuazione sufficientemente meditate e motivate.
Un inedito fatto storico avvenuto nel nostro castello nel Cinquecento
Un Doge a Sant’Angelo
Andrea Gritti, futuro Doge di Venezia, il 13 ottobre 1521 trova rifugio nel castello di Sant’Angelo dopo la sconfitta subìta a Milano dalle truppe francesi e veneziane, ad opera dell’esercito spagnolo
Prelievi del sangue a domicilio, novità dalla Framacia Comunale
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Possono usufruire del servizio i cittadini dai cinque anni in su. "Intendiamo offrire un servizio aggiuntivo - spiega Mariarosa Sagrada, presidente della Farmacia Comunale- avevamo notato una richiesta e pertanto ab-biamo deciso di offrire una risposta. |
In questo momento il nostro sforzo è finalizzato a far conoscere l'iniziativa.
Il servizio di prelievi del sangue è stato avviato in virtù di un accordo tra la Framacia comunale e il Centro Diagnostico Italiano. Le analisi del sangue a domicilio potranno essere prenotate dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 10.30 presso la Farmacia Comunale. Il prelievo sarà eseguito il giovedì mattina dalle 6.30 alle 9.30 da un infermiere professionale del Centro Diagnostico Italiano dietro presentazione dell'impegnativa del medico (che non dovrà riportare la dicitura "prelievo a domicilio).
Il pagamento del servizio (4 euro) oltre al ticket dovuto per legge dovrà essere effettuato a un incaricato della cooperativa sociale "La Tela" (previa comunicazione telefonica dell'importo dovuto) entro il giorno successivo al prelievo.
Il referto sarà diponibile presso la Farmacia Comunale (piazza Vittorio Emanuele 25) dietro presentazione del documento di identità del diretto interessato dal giovedì successivo al prelievo dalle 9.00 alle 10.30.
Il servizio non comprende esami per indagini genetiche e la ricerca degli anticorpi Hiv e delle crio-globuline.
Informazioni allo 0371-90312
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