Editoriale
Tre “emergenze”
a un anno dal voto
. Il Natale è alle porte e fra pochi giorni entreremo nel 2011. Sarà un altro anno difficile - lo dicono gli esperti, nel quale gli italiani dovranno fare i conti con la coda della crisi economica e con una ripresa che finora ha mostrato segnali di debolezza. Sarà un altro anno impegnativo anche per Sant’Angelo. Le elezioni amministrative del 2007 sono ormai un lontano ricordo e nella primavera 2012 i santangiolini torneranno al voto per eleggere sindaco e consiglio comunale. L’anno che sta per iniziare, dunque, sarà l’ultimo in cui l’attuale giunta potrà lavorare a pieno e con tranquillità, visto che con ogni probabilità il 2012 si aprirà in un clima da campagna elettorale che, inevitabilmente, inciderà sull'attività amministrativa. I prossimi dodici mesi, in sintesi, saranno importantissimi, perché in qualche modo “accompagneranno” Sant’Angelo alle urne.
E proprio in quest’ottica sarà fondamentale individuare i problemi aperti e le emergenze da affrontare e risolvere, attivandosi seriamente, per quanto possibile, già prima del voto.
La prima emergenza è quella occupazionale, perché incide sulle famiglie e soprattutto sul futuro dei giovani e della nostra comunità. Storicamente Sant’Angelo non ha mai avuto grandi aziende, ma un tessuto vitale di piccoli artigiani. Proprio questo tessuto, oggi, soffre la crisi, la concorrenza e necessita di sostegno per potersi rilanciare. Ma non basta. Sant’Angelo deve ambire a diventare polo di attrazione per nuove iniziative imprenditoriali. Per arrivare a questo risultato è necessario che gli amministratori pubblici mettano in campo idee, capacità di programmazione e soprattutto competenza, per trasformare i progetti in risultati concreti, in collaborazione con le associazioni di categoria. Ci sono realtà a noi vicine che hanno saputo vincere la sfida, adottando negli scorsi anni scelte lungimiranti. Un esempio, Zelo Buon Persico, un paese molto più piccolo di Sant’Angelo ma che è riuscito a dare impulso a un Piano per gli insediamenti produttivi che ha attratto aziende e garantito posti di lavoro.
La seconda emergenza, e ne abbiamo parlato su “Il Ponte” a novembre, è quella del commercio e in particolare di un centro storico in cui i negozi soffrono la grande distribuzione e in alcuni casi “gettano la spugna”, abbassando le saracinesche. L’allarme che abbiamo lanciato, e ne prendiamo atto con amarezza, rischia di cadere nel vuoto. Non si intravedono, al momento, progetti in grado di garantire nuova linfa a una delle attività tradizionali di Sant’Angelo. Abbiamo riscontrato pochi e purtroppo isolati segnali di condivisione al nostro appello: nonostante ciò restiamo convinti che Sant'Angelo debba dotarsi al più presto di un serio piano per il commercio, in grado da un lato di disciplinare le nuove aperture - localizzando, dove servono, i futuri negozi - e dall’altro di sostenere il tessuto commerciale del centro, quello più antico e dunque patrimonio non solo economico, ma anche storico, della città.
C'è poi un terzo aspetto che merita attenzione, sebbene non sia classificabile fra le vere e proprie emergenze. Cosa intende fare Sant’Angelo delle sue aree produttive dismesse? Devono essere trasformate in zone residenziali oppure possono essere riutilizzate per accogliere nuovi progetti imprenditoriali, magari a carattere artigianale? La grande area della Sinterama, oppure quella attigua della ex Samadoval, sebbene di proprietà privata, si prestano perfettamente a un ragionamento. Su questo punto crediamo serva una riflessione seria, scevra da preconcetti, nella quale gli amministratori e chi in generale intende occuparsi del bene pubblico investano energie e capacità. Siamo di fronte a scelte fondamentali per il futuro di Sant’Angelo. Occorrono comportamenti responsabili e di buon senso. Le polemiche, almeno in questo caso, lascino spazio al confronto pacato e, se possibile, documentato e supportato dalle idee.
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Da otto anni (16 gennaio 2003) manca in mezzo a noi
ANGELO MONTENEGRO
La redazione de “Il Ponte” e tutti coloro che hanno apprezzato il suo impegno civile e culturale, non ultimo l’ideazione di questo foglio, lo ricordano con affetto e immutabile riconoscenza |
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