Anno 22 - N.6 Dicembre 2018 |
Fate qualcosa
per i bambini di cascina Belfuggito.
Fatelo in fretta
“Questuanti con i bambini, il problema interroga tutti” (settembre 2018). “Furti, occupazioni e il buco nero di cascina Belfuggito” (dicembre 2017). “Sicurezza e legalità, finora pochi risultati” (novembre 2017). “Tre pacchi sotto l’albero” (dicembre 2016). “Cosa succede sul Mio lungo?” (febbraio 2016). “Il degrado del Mio lungo” (febbraio 2016). Sono i titoli di sei articoli apparsi su “Il Ponte” nel corso degli ultimi tre anni e tutti dedicati alla situazione in cui versa cascina Belfuggito, da tempo ormai divenuta terra di nessuno, in cui - per stessa ammissione degli amministratori pubblici e delle forze dell’ordine - famiglie straniere con bambini convivono con criminali incalliti, in una condizione di totale abusivismo. Siamo di fronte a occupazioni illegali di immobili, a discariche a cielo aperto, a decine e decine di carcasse di auto di dubbia provenienza sgomberate mesi fa con intervento della forza pubblica, ad allacciamenti fraudolenti alla rete elettrica (un recente blitz di carabinieri e tecnici Enel ha permesso di scoprire che su 20 contatori, ben 18 erano fuorilegge). Cascina Belfuggito nel corso degli ultimi anni è divenuta pure un covo di banditi, dove nascondere refurtiva di vario genere, dai trattori alle forme di formaggio (come riportato dai quotidiani locali su comunicazione delle forze dell’ordine).
Una situazione drammatica, che si trascina da tempo, ma che soltanto negli ultimi mesi è divenuta di pubblico dominio, fuori dai confini della nostra città. Ci ha pensato il “Corriere della Sera”, lo scorso novembre, a lanciare l’allarme su un pezzo di Sant’Angelo che esula dalle leggi e dalle regole della civile convivenza. E subito dopo, un servizio su Rai Uno nel quale l’inviato ha intervistato alcuni dei residenti di Belfuggito e il sindaco Maurizio Villa, ha creato parecchio malumore. Inutile negarlo: in tanti, a Sant’Angelo, hanno contestato alla Rai di aver dato una lettura della situazione di Belfuggito fuorviante, che si discosta da quanto realmente avviene tutti i giorni.
Sui social network e nei bar c’è chi - più o meno informato sulla vicenda - si è spinto a invocare il diritto di replica, ad auspicare l’invio di una lettera di protesta a viale Mazzini o addirittura a ipotizzare che dietro l’arrivo a Sant’Angelo delle telecamere Rai ci fosse un complotto - un “trappolone” vero e proprio - contro l’attuale amministrazione comunale.
Non sappiamo con precisione perché il servizio pubblico abbia deciso di dedicare attenzione a Belfuggito, un caso che a Sant’Angel fa certamente scalpore, ma che, dobbiamo candidamente ammet-terlo, è la copia esatta di quanto avviene in molte delle nostre grandi città senza che si gridi allo scandalo.
Su una cosa vogliamo però tornare a riflettere, riallacciandoci a quanto avevamo scritto nell’editoriale dello scorso settembre. A cascina Belfuggito vivono in condizioni pietose numerosi bambini, a contatto ogni giorno con la miseria, i rifiuti, addirittura criminali incalliti se è vero che ogniqualvolta i carabinieri mettono piede in cascina scattano arresti e sequestri. Questi bambini frequentano saltuariamente le nostre scuole (e già il fatto che non ci vadano tutti i giorni non dovrebbe essere tollerabile in un paese civile), vengono portati a chiedere l’elemosina, non hanno cure sanitarie adeguate. Provate a chiedere a quanti si interfacciano quotidianamente con questa realtà, toccandola con mano, e sentirete racconti di una tristezza infinita.
Il sindaco attraverso i mezzi di comunicazione ha segnalato che il Comune non può farsi carico della situazione di tutti i minori che vivono a cascina Belfuggito perché i costi per allestire una rete di sostegno - e qualora ve ne fosse la necessità inserire i bambini in strutture protette - sarebbero troppo elevati. Non abbiamo motivo di credere che il sindaco non abbia fatto una seria riflessione sui conti pubblici, tale da portarlo a una considerazione tanto forte. Ma al tempo stesso sappiamo che in quella situazione, a Belfuggito, i bambini non ci possono più stare. Per questo dal nostro piccolo osservatorio torniamo a lanciare un appello pubblico, non solo alle istituzioni di Sant’Angelo, ma anche a quelle sovracomunali, a quelle che rappresentano lo Stato: fate qualcosa per quei bambini, fatelo in fretta.
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Dal 1996 al servizio dei santangiolini
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Arrivati dalla Giordania attraverso un “Corridoio Umanitario”
della Chiesa Italiana,
l’obiettivo è integrarli nella nostra realtà
e accompagnarli verso un futuro di autonomia
Cristiani perseguitati
ospiti a Sant’Angelo
Da fine novembre due famiglie di profughi egiziani copti accolti
dalla parrocchia
nei locali dell’oratorio femminilee
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Esattamente un anno fa, sul numero de “Il Ponte” di dicembre 2017, davamo notizia che la parrocchia dei Santi Antonio Abate e Francesca Cabrini aveva ultimato i lavori per realizzare tre alloggi destinati ad affrontare situazioni di emergenza e ricavati all’interno dell’oratorio femminile. Si tratta di un progetto, fortemente voluto dal parroco monsignor Ermanno Livraghi, che rappresenta un “segno caritativo” pensato in occasione dei cento anni dalla morte di Santa Francesca Cabrini. .................................................................................. ...SEGUE
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L’iniziativa promossa dall’Unitre
nel centenario della Grande Guerra
Un progetto di alto valore educativo dal titolo Diamo più senso alla storia. La pace: unica, vera vittoria dell’umanità, quello proposto dall’Unitre di Lodi (Università delle tre età) agli insegnanti e ai loro studenti delle scuole del Lodigiano, con l’invito a una riflessione sulla Prima Guerra Mondiale.
L’iniziativa di coinvolgere gli studenti dell’anno scolastico 2017/2018 ha avuto notevoli adesioni negli istituti del territorio, compresi quelli santangiolini della Scuola Primaria “Riccardo Morzenti”, della Scuola Secondaria “Santa Francesca Cabrini” e dell’Istituto di Istruzione Superiore “Raimondo Pandini”.
Rilevante l’impegno degli alunni delle classi 2^A, 4^A, 5^B e 5^C della Scuola Primaria “Morzenti”, istituto intitolato al giovane volontario santangiolino caduto il 17 maggio 1917. Componimenti, illustrazioni e testimonianze di chi vive ancora oggi la guerra, hanno fatto riflettere gli alunni commentando “…che davvero la pace è l’unica vera vittoria…”.
Quattro le classi della Scuola Secondaria “Santa Francesca Cabrini” che hanno aderito all’iniziativa (3^A-3^B-3^C-3^D), con gli studenti intenti ad analizzare le motivazioni che portano a una guerra....................................... ...SEGUE |
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La POST@ de IL PONTE
- Festa della luce: poco gusto e poco rispetto!
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Via Ester Manzoni: una via dimenticata!
Sabato 8 dicembre la tradizionale cerimonia nel centro di Sant’Angelo
Ringraziamento alla Libreria Centrale e benvenuto alla Libreria Vittoria
Per molti anni la Libreria Centrale è stata un prezioso alleato de “Il Ponte”.
Al suo interno era sempre possibile trovare qualche copia del nostro foglio (servizio particolarmente apprezzato da quanti, abitando fuori Sant’Angelo, si recavano nella nostra città nei giorni di mercato per fare spesa), così come erano in vendita i libri editi dalla Società della Porta.
E ancora, era possibile lasciare in libreria lettere, contributi di vario genere, congratulazioni per lauree o traguardi importanti, che poi venivano pubblicati.
Da qualche settimana la Libreria Centrale ha chiuso i battenti e in questo frangente desideriamo ringraziare la famiglia Altrocchi per il prezioso sostegno all’informazione locale.
C’è però una bella notizia, perché a poca distanza ha aperto i battenti la Libreria Vittoria (in via Cesare Battisti 8, di fronte al castello): in momenti difficili come questo, l’apertura di una libreria rappresenta una ventata di aria fresca! Non solo: i titolari della Libreria Vittoria sono disponibili a ospitare “Il Ponte”, dunque troverete all’interno del negozio le copie del nostro foglio. Li ringraziamo in anticipo, augurando ai giovani commercianti tutto il meglio.
La Redazione de Il Ponte
Un simpatico racconto in dialetto
La nòsta amìša |
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La nòsta amìša, quànde
la vegnèva in cumpagnìa a
giügà, l’èra una pìta invèrsa,
la se lamentèva perchè la
gh’èva fame, la fèva fadìga
a curì, l’èra stràca e la fèva |
spès d’le lamentèle da tirà
šgiafàde. La fèva i dispréši a
tǜti. La ’ndèva ’dré ai mǜri e
la se scundèva per fas vède
no. L’èr mèi pèrdla che truàla!
.........................Piera Negri Piacentini |
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Prestigioso premio per Tonali
miglior giovane della serie B
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