Editoriale
UNA SCELTA CHIARA:
CRESPI SINDACO!
41% a Crespi, 29% alla CDL, un 10% circa a ciascuno degli altri tre candidati. La partita non poteva chiudersi in modo più limpido. Non vi è dubbio che la maggioranza relativa dei Santangiolini che hanno votato il 27 e 28 maggio scorso ha ritenuto di riconoscere in Domenico Crespi il miglior rappresentante di questa comunità ed il miglior custode di un certo carattere locale e degli interessi diffusi e multiformi di questa piccola città.
Il richiamo a interessi e problematiche locali non basta, però da solo, a spiegare una vittoria così netta: i programmi elettorali delle diverse liste (se si esclude una certa marcata impostazione xenofoba di FN) non proponevano differenze sostanziali negli obiettivi. Piuttosto fornivano specificazioni, letture e percorsi di approccio diversi, ma tutti sottolineavano il problema dell’immigrazione, gli anziani, l’ambiente (con i rifiuti in primo piano), la sicurezza e via dicendo. Invece una presenza ed una visibilità capillari, costanti e di lungo periodo, una comunicativa efficace con i ceti più anziani, la capacità di offrire un prospettiva di maggiore stabilità amministrativa sono certamente stati gli elementi che hanno portato Crespi ad ottenere il pieno successo che sappiamo. Bisogna riconoscergli il merito, l’abilità, l’impegno ed un’incrollabile determinazione prima nell’individuare le motivazioni da offrire agli elettori per orientarne la scelta, poi nel farne lievitare l’importanza nella mente di chi doveva scegliere e, infine, nell’orientare su di sé tale scelta, facendosi riconoscere come il sindaco più adatto a perseguire gli obbiettivi proposti per i 5 anni del nuovo mandato amministrativo.
La scelta degli elettori, però, non presenta, al di là delle apparenze, una comprensibilità assoluta.
Nessuno dei candidati ha offerto una prospettiva stimolante per la città, nessuno ha generato un’”emozione”, un “sentimento forte” nei cittadini. Niente scatti qualitativamente rimarchevoli, solo differenze (ed a volte neanche quelle) su aspetti già dibattuti negli anni passati. Nessun argomento decisivo e trainante, nessun obiettivo alto, dominante e allo stesso tempo capace di catalizzare l’attenzione degli elettori.
È stata una campagna elettorale non facile. Sono emersi anche contrasti duri e non sempre positivi. Il confronto si è incentrato sostanzialmente e solamente sui candidati sindaci. E dunque i Santangiolini hanno scelto il Sindaco.
Non sembra, tuttavia, che le sole motivazioni ed il modo in cui Crespi le ha proposte sarebbero state sufficienti a marcare un distacco tanto consistente nei confronti della CDL e della sua candidata Simona Malattia. Nel far pendere (e vistosamente) la bilancia in favore di Crespi ha giocato un consistente travaso di voti da Forza Italia al candidato locale. È questo travaso che ha fatto la differenza. Le cause che lo hanno generato non sembrano potersi riconoscere solo con la migliore capacità propositiva, comunicativa e di controllo del consenso da parte di Crespi, ma sembrano piuttosto dipendere dall’appoggio di coalizioni esterne al quadro delle liste elettorali che si sono contese ufficialmente il primato amministrativo.
Un qualche peso deve poi averlo avuto anche il fatto che i Santangiolini, forse, non se la sentono ancora di essere amministrati da una donna.
L’analisi del risultato, che va al di là di una apparente semplicità, potrebbe e dovrebbe dunque essere ulteriormente approfondita. Ma questo non servirebbe a modificare in alcun modo quello che invece, di fatto, è la prospettiva futura di assoluto rilievo.
Il nuovo Sindaco è stato eletto, la nuova Giunta è stata nominata. Adesso che Domenico Crespi è tornato a sedersi, dopo i 5 anni di Carlin, sullo scranno più importante della città, l’attenzione si sposta dalle promesse ai fatti.
L’esordio di questa nuova amministrazione è stato accompagnato da uno scontro a fuoco tra bande criminali che si contendono il mercato della droga. È successo nella notte tra il 10 e l’11 giugno in viale Monte Grappa. Permane dunque, ed in misura grave, il problema del controllo del territorio e della sicurezza dei cittadini che, accompagnato al problema del decoro urbano ed alla scarsa efficienza nel campo della raccolta dei rifiuti, evoca un situazione che può assumere sembianze vagamente partenopee.
Una difficile sfida si presenta dunque per il primo cittadino, che non mancherà certamente di impegnarsi al massimo per vincerla, ma che, dopo anni di scarsa efficienza e di un certo lassismo nei controlli, ha assunto dimensioni e forme non facilmente contrastabili.
Altri banchi di prova sono già presenti: i problemi degli anziani, il futuro dei giovani e, più terra-terra, un certo disordine viabilistico ed il dilagare della sosta selvaggia, che potrebbero forse far prendere in considerazione una maggior presenza della vigilanza urbana, magari utilizzando quei proventi che sono stati incassati elevando numerosissime contravvenzioni semaforiche.
Al nuovo Sindaco, insieme alle congratulazioni, auguriamo sinceramente di ottenere risultati eccellenti.
Ma adesso che Crespi è tornato ad insediarsi a Palazzo Delmati, ci aspettiamo che, svanite le preoccupazioni e le tensioni ed accantonati i proclami elettorali, appaia con concretezza il disegno amministrativo della nuova Giunta. E deve apparire presto, perché i problemi incalzano e bisogna rimettere in moto tutto quello che, negli ultimi anni, si era come assopito. Per far crescere davvero Sant’Angelo.